Dal Palazzo
BROLO – “Sarà un periodo difficile”
Di fatto stamani, quando il sindaco ha varcato il cancello del comune di Brolo, già consapevole di quello che era accaduto, l’impatto non è stato facile.
Vuote diverse scrivanie, uffici desertificati dall’incursione dei carabinieri, per il sindaco è stato forse il momento, sotto il profilo emotivo, più difficile dal suo insediamento.
Anche lei, qui, conosce tutti.
“Praticamente ho l’ufficio di Ragioneria completamente vuoto. Non c’è nemmeno il responsabile dell’ufficio Affari Generali e se penso che non è stato ancora eletto nemmeno il nuovo segretario comunale sono piuttosto preoccupata – ha dichiarato alla stampa più volte, ogni volte che la si chiamava al telefono – Sarà un momento veramente difficile, ma invito i miei concittadini a stare tranquilli. Anche questo periodo passerà e confido in tutto e per tutto nell’operato della magistratura”.
Di fatto il comune di Brolo in queste ore è bloccato, neanche l’ordinaria amministrazione, sotto il profilo della definizione delle procedure amministrative, può essere assicurata.
Arrestato attualmente c’è solo il ragioniere generale dell’ente, ai domiciliari ci sono 6 tra dirigenti e impiegati.
Si parla di altri 7 indagati.
Ma c’è anche qualcuno escluso dai precedenti avvisi di garanzia arrivati nei mesi passati.
Ci sarà da leggere bene le varie ordinanze di custodia ma sopratutto molto altro verrà dato da sapersi durante la conferenza stampa che i carabinieri del comando provinciale terranno fra un pò, a Messina.
Le accuse paventante spaziano dal falso materiale in atti pubblici alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e peculato.
Ma da “studiare bene” sarà il teorema con il quale gli inquirenti hanno costruito il castello accusatorio e che potrebbe non fermarsi solo ai fatti sin ora contestati.
Coinvolto anche l’ex sindaco brolese, ai domiciliari, mentre pare che tre persone, fin ora estranei alla cronaca giudiziari di questi fasi, sarebbero stati raggiunti dal “divieto di dimora”e da altri provvedimenti restritttivi, mentre, altri 4 indagati sono a “piede libero”.
Dal vedere i collegi difensivi si potrà anche meglio mappare l’indagine in corso.
Ma questo sarà motivo di dibattito dei prossimi giorni.
L’inchiesta parte da lontano, si lega alle vicende ed alla denunce del revisore dei conti, passa attraverso le opere pubbliche non realizzate pur finanziate, si perde in atti non conformi e alla paventata “dopatura” del bilancio denunciata anche dal REvisoree dei Conti, ed è stata condotta dalla Procura di Patti, ma ci hanno messo le mani, nella fase delle indagini sia i Carabinieri di Messina e la Guardia di Finanza di Patti oltre alla stessa Polizia che tramite gli agenti del commissariato orlandino hanno più volte prelevato atti e documenti.