A volte basta poco, uno scivolo con la giusta pendenza, la possibilità del parcheggio .. disponibilità e così si scopre che per i diversamente abili qualcosa è più funzionale di altre.
A volte basta pensarci, riflettere, parlare con chi vive giorno per giorno difficoltà deambulatorie, di movimento, di gestirsi, autonomamente, spazi e luoghi.
Così il “bancomat” di Brolo, in via Dante\via Pirandello della Banca San Paolo\Intesa, diventa un esempio.
Nulla di eccezionale e forse nessuno ci ha fatto mai caso, ma è funzionale, più di altri, a dispetto di tecnologie e scivoli prefabbricati.
Qui l’accesso al servizio è a misura d’uomo e di disagio e di questo ne è contenta la direttrice, Cristina Carrello, che da anni gestisce l’agenzia.
Ma l’occasione è anche quella per riflette sui servizi a misura di disabili.
Passi avanti se ne sono fatti parecchio, ma è necessario il coinvolgimento della città, delle amministrazioni, delle scuole, degli architetti ed dei progettisti.
Infatti i progetti e le migliorie, a volte banali e fattibili con investimenti irrisori – devono tendere a sviluppare da un lato una maggiore consapevolezza nella società dei problemi che investono le persone svantaggiate e dall’altro richiamando l’attenzione degli enti pubblici e privati ad adottare le soluzioni pratiche che possano agevolare la fruizione dei loro servizi anche da parte di chi è meno fortunato.
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INNOVAZIONI PROSSIME FUTURE
– Bancomat facili in tutta l’Unione europea: avviata la sperimentazione
Oggi nell’Unione europea solo il 38 per cento dei distributori automatici di banconote offre funzioni vocali: molte persone con disabilità, ma anche anziani e persone poco pratiche, rinunciano al servizio. Con un progetto europeo si punta a facilitare l’uso dei terminali digitali: si inizia con la sperimentazione di un bancomat personalizzato alle esigenze dell’utente
Bancomat e terminali digitali pubblici facili anche per i disabili in tutta l’Unione europea, dove oggi solo il 38% dei distributori automatici di banconote offre funzioni vocali.
Questo l’obiettivo di un progetto presentato oggi dalla Commissione europea, finanziato con 3,41 milioni di euro. In Canada quasi la totalità dei bancomat è dotato di funzioni vocali e negli Stati Uniti il 61%. “I terminali self-service pubblici nell’Ue – ha detto la commissaria Ue all’Agenda digitale, Neelie Kroes – sono disponibili ovunque e il loro numero è in crescita continua, ma presentano problemi per i disabili o per alcuni anziani, che non possono quindi usarli”.
Il progetto coinvolge 12 partner provenienti da tutta l’Europa, che si impegneranno entro il 2013 a rimuovere le tradizionali barriere che ostacolano l’uso dei terminali digitali pubblici (Pdt) a parte della popolazione.
Oggi i vari terminali presenti negli Stati membri utilizzano protocolli differenti, che richiedono all’utente di memorizzare codici e di utilizzare carte magnetiche: si tratta di azioni che rappresentano ostacoli notevoli per i disabili, gli anziani e le persone poco pratiche con le nuove tecnologie, che spesso si trovano costrette a dipendere da terzi o a rinunciare al servizio. Il nuovo progetto si propone allora di introdurre un protocollo standard in tutti i terminali, che possa adattarsi alle caratteristiche dell’utente. Attualmente esistono sportelli automatici “su misura” per handicap specifici (come i bancomat dotati di comandi vocali per i non vedenti), che non sono in grado però di rispondere alle necessità di altre tipologie di utenti. Con Apsis4all, invece, verranno realizzati terminali pubblici “personalizzabili”; gli utenti potranno usufruire del servizio “personalizzato” grazie ai canali interattivi e semplificati di cui saranno dotati gli sportelli. Nei bancomat, ad esempio, basterà per la persona con disabilità inserire la propria carta bancomat: in essa saranno stato precedentemente memorizzati i dati sulle necessità dell’utente e il bancomat si comporterà di conseguenza, utilizzando