MEDICINA DI GENERE: “Aspetti clinici e sociali nella terza età della donna. Il Ruolo del Ginecologo”
La medicina di genere non è la Ginecologia; essa non studia le malattie femminili, ma si occupa dell’influenza del sesso (M o F) sulla fisiologia, patologia e clinica di tutte le malattie.
La medicina di genere ritiene necessario:
Riconoscere l’esistenza di differenze fisio-patologiche basate sul sesso
Effettuare in egual misura valutazioni biologiche e farmacologiche nei due sessi
Promuovere in campo medico specifiche ricerche e cure basate sul genere dell’individuo, inteso non solo in senso anatomico, ma anche biologico, funzionale, psicologico e culturale
Garantire a tutti un identico accesso a cure appropriate alla propria condizione anche se legata al genere.
Come nasce la “Medicina di genere”?
Una migliore valutazione dei fattori di rischio che coinvolgono la salute della donna
Lo sviluppo di strategie di prevenzione
per diminuire l’impatto delle malattie che in modo sproporzionato affliggono donne in età avanzata (coronaropatie,osteoporosi, demenza).
La natura elargisce alla donna una vita con molteplici aspetti:
– le mestruazioni mensili
– la gravidanza e il parto
– la menopausa e il tempo che ne segue…
La chance o la sfida del ciclo è di sentire il ritmo mensile come sostegno delle forze vitali e gli alti e bassi del proprio mondo interiore come ginnastica dell’anima, come training per diventare interiormente più mobili, fecondi e fantasiosi.
Durante la gravidanza e il parto quasi ogni donna vive situazioni limite, esteriori ed interiori, che spesso soltanto col senno di poi si rivelano essere un arricchimento.
La menopausa esprime un’insicurezza che investe l’organismo, che si accompagna a rivolgimenti sul piano emotivo ed esorta la donna al cambiamento, a non continuare come prima nelle stesse abitudini, ma a ridefinire il senso della vita.
La salute di una donna non è determinata solo dalla biologia, ma è anche gravemente condizionata dal contesto sociale in cui essa vive. Può essere migliorata o danneggiata dai comportamenti personali; non solo da quelli della donna, ma anche da quelli di coloro che la circondano.
Può infine essere sostanzialmente migliorata dalla creazione di servizi sanitari ad essa dedicati.
I ginecologi si stanno aprendo alla Medicina di Genere, anche se è vero che non sempre sono preparati al “genere” nel senso più ampio del termine, perché si occupano della donna relativamente alle problematiche proprie del “genere femminile” adolescenza, menopausa, contraccezione, gravidanza, tumori dell’apparato femminile, sessualità.
Proprio perché il ginecologo è il “medico delle donne” rappresenta il punto in cui convergono le problematiche della medicina di genere. Egli non può né deve sostituirsi ai vari medici/specialisti che si occupano della medicina di genere: cardiologi, neurologi, endocrinologi, medici di famiglia ecc… ma può affiancarsi ai colleghi per approfondire le problematiche ed essere per la donna un punto di riferimento.
Dott.ssa Graziella Facciolà, Specialista in Ginecologia e Ostetricia
Nelle foto la presidente di sezione Linda Liotta Sindoni, la past-president Nina Ventura Lazzaro, le relatrici dott.sse Domennica Pizzino, farmacista e dermatologa e Graziella Facciolà, ginecologa.