La nota è stata inviata al Sindaco del Comune di Capo d’Orlando ed al Presidente del Consiglio Comunale dai Consiglieri comunali Salvatore Alessio Micale, Angiolella Bottaro, Daniela Trifilò, Gaetano Gemmellaro, Sandro Gazia e Gaetano Sanfilippo Scimonella
Questi dopo aver definito la questione indicando atti, particelle catastali e la delibera di Consiglio comunale n.12 del 14 aprile 2011 dove è stato approvato il Piano delle alienazioni immobiliari evidenziano che nella scheda 7 del sopracitato Piano, era incluso l’Ufficio acquedotto, descritto come FABBRICATO A DUE ELEVAZIONI UBICATO NEI PRESSI DEL MONTE DELLA MADONNA per il valore di 540.000,00 Euro.
Ora i consiglieri comunali, tenuto conto che il Comune di Capo d’Orlando ha proceduto successivamente alla variazione catastale del fabbricato ex ufficio acquedotto e che negli atti pubblicati riguardanti l’assegnazione del bene de quo si fa riferimento alla deliberazione del Consiglio Comunale che in descrizione prevede esclusivamente la vendita fabbricato ricadente nella particella 23 di maggiore superficie ed a quel tempo non catastata e che ora vengono (incomprensibilmente) inclusi il serbatoio di accumulo dell’acquedotto e considerato che dall’atto di vendita si rileva, tra l’altro che :“Il serbatoio di accumulo […] che alimenta la rete idrica comunale attualmente in esercizio, rimane in possesso del Comune di Capo d’Orlando fino a quando detto serbatoio manterrà la sua funzione impiantistica ed il terreno adiacente sara’ gravato da servitù di passaggio, anche con mezzi meccanici, sulla striscia di terreno…che ha larghezza di mt.1,20 e una lunghezza di 20 mt. interrogano l’amministrazione, nelle persone del sindaco e del presidente del consiglio su:
1) Quali sono le ragioni che hanno portato ad integrare il primo contratto, modificando di fatto le indicazioni espresse dal Consiglio comunale, che prevedevano la vendita dell’ex ufficio acquedotto (e solo dell’ufficio acquedotto),atteso che nella scheda 7 del piano delle alienazioni immobiliari approvato il riferimento era esclusivamente quello del fabbricato già destinato ad uffici al pianoterra ed al soprastante alloggio custode,descritto come “fabbricato a due elevazioni” della superficie di mq. 135 a piano, vendendo invece anche le cisterne di accumulo dell’acquedotto comunale, con la conseguente perdita della proprietà e l’aggravio dei costi di manutenzione delle stesse e il terreno limitrofo;
2) se ritiene corretta la vendita di un bene pubblico di primaria importanza quale il serbatoio dell’ acquedotto comunale, disattendendo l’indirizzo espresso dal Consiglio Comunale con delibera n°12 del 2011, in sede di approvazione del piano delle alienazioni;
3) se è a conoscenza di rotture della condotta idrica in relazione a lavori recentemente eseguiti e/o in corso nell’ area alienata, peraltro destinata a tutela ambientale ed a quale titolo ed in forza di quali autorizzazioni gli stessi si stanno eseguendo e/o sono stati eseguiti;
4) quali iniziative intende intraprendere per procedere alla rettifica dell’atto di trasferimento della proprietà, qualora lo stesso fosse stato oggetto di eventuali errori di natura catastale.
I consiglieri comunali chiedeno risposta scritta e inserimento all’ordine del giorno nel prossimo Consiglio comunale.