Novità sulla vicenda di “Piazza Garibaldi”, Nino Monastra non demorde ed attacca, sparando a zero anche sul Prefetto messinese con una lettera-esposto dai toni pesanti.
Monastra afferma che il Prefetto doveva attivarsi per far applicare le due sentenze giùà esecutive che impongono il ripristino della vecchia toponomastica della piazza, ora “IV Luglio 1299” ma che per tutti è la più popolare e popolana “piazza stazione”.
Il Prefetto di Messina, Francesco Alecci aveva scritto in una nota inviata allo stesso Monastra di “aver sottoposto la vicenda alla competente attenzione dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Messina per ricevere appropriate indicazioni di comportamento” e che secondo l’Avvocatura, si può astenere dalle funzioni di commissario per il ripristino della denominazione della Piazza come deciso dal Tar di Catania e così ha fatto.
In sostanza, visto che c’è un procedimento inerente alla querelle pendente e la Presidenza della Repubblica non si è espressa sul ricorso, il Prefetto non potrebbe, secondo la tesi del legali del sindaco Enzo Sindoni, agire da commissario ad acta per il ripristino dell’originale toponomastica.
Tutto rimandato ancora al TAR che dovrà decise su chi e come su come deve attuare la sentenza del tribunale.
Nino Monastra ha annunciato che”assumendosi le responsabilità del caso, rimuoverà la targa illegale, quella posta dal Sindaco Sindoni, così come stabilito da sentenza, perché anche a Capo d’Orlando, come in tutta Italia, la legge è uguale per tutti e deve essere rispettata ed applicata con coraggio”.
L’appuntamento ora è fissato per il prossimo 12 maggio, quando scadranno gli otto giorni di tempo che lo stesso Monastra ha dato al Prefetto per agire… poi farà tutto lui.