La Casamatta della Sinistra (casamattasinistra.me@gmail.com –Via S. Paolo dei Disciplinanti 21) ringrazia tutti i cittadini messinesi, uno per uno, che in almeno un migliaio – nonostante l’oscuramento dei media locali e sfidando un senso comune che vede prevalere rassegnazione e passività– hanno partecipato al compostissimo corteo di sabato 10 ottobre, che ha sfilato per le vie del centro per manifestare solidarietàsia alle vittime della alluvione e alle loro famiglie, quanto ai vivi in pericolo di vita.
In pericolo per il solo fatto di abitare a Messina, la cittàdove il profitto di pochi speculatori vale più del sangue, degli affetti, della salute e del lavoro degli onesti.
Invitiamo tutti a rivedere dei video del corteo su Youtube al sito
http://www.youtube.com/watch?v=OVvB5dZzN58&feature=player_embedded
oppure presso il nuovosoldo
http://nuovosoldo.wordpress.com/2009/10/11/manifestazione-di-solidarieta-con-le-vittime-dellalluvione-di-messina/
Qui di seguito riportiamo il documento politico letto alla fine del corteo e invitiamo la cittadinanza a contattarci per future iniziative di protesta ed inviarci le sue foto.
Solidarietàe rabbia
Il disastro che ha colpito questa cittàci ha segnato per sempre: tanti hanno perso amici, familiari, persone anche solo incontrate in una quotidianitàfatta di relazioni e contatti umani. A tutti loro vorremmo consegnare il nostro abbraccio e la nostra vicinanza e dire che tante e tanti stanno concretizzando questa solidarietàin piccole e grandi azioni: la raccolta di alimenti, il coordinamento dei volontari, il sostegno all’organizzazione degli aiuti.
Sentiamo crescere un senso di rabbia per una tragedia che non è frutto del caso, della sfortuna e delle forze della natura. Quanto accaduto è la conseguenza del malgoverno del territorio, fatto a pezzi da anni di saccheggi, di umiliazione dell’interesse collettivo a vantaggio di piccoli e grandi interessi privati. Alle speculazioni si aggiunge l’irresponsabilitàdi chi sapeva e non ha fatto nulla. Che il nostro territorio sia sottoposto a grave rischio idrogeologico è cosa nota da decenni. Non sono mancate denunce circostanziate e ricche di dati sulla gravitàdella situazione rimaste però inascoltate. Si continua invece a tollerare l’abusivismo edilizio; a modificare i piani regolatori per favorire amici generosi – vedi inchiesta Oro Grigio – o a far finta di non vedere quando si smantellano pilastri autostradali – vedi Boccetta – per lasciar passare mezzi d’opera; quando si progettano discariche ed inceneritori sul greto di torrenti ed in ZPS; quando si immaginano megacentri commerciali in cave di sabbia o nel torrente Zafferia, e addirittura grattacieli al Tirone.
Senza la cultura della prevenzione ogni nubifragio, ogni incendio, ogni scossa di terremoto rischia di essere una strage. Senza la prevenzione che viene dalla buona politica, la protezione civile è destinata ad essere solo organizzazione dei soccorsi. Chiamiamola dunque Soccorso civile, non Protezione. Per questo è indispensabile evitare in ogni modo che coloro i quali  hanno avuto fino ad oggi la responsabilitàdel governo del territorio non siano anche investiti del compito di risanarlo.
Compito primario della politica, a questo punto, è evitare il ripetersi di comportamenti che sicuramente porteranno a nuovi disastri. Perciò l’assemblea invita i messinesi ad interrompere questa assoluta follia e chiede con forza:
1.      le dimissioni del Sindaco, del Presidente della provincia, e degli assessori provinciali e comunali all’ambiente e territorio e protezione civile;
2.      l’immediato avvio di interventi utili a mettere in sicurezza il territorio reperendo i fondi necessari anche attraverso il definitivo accantonamento dello sciagurato progetto del Ponte .
3.      la demolizione di tutte le costruzioni abusive, comprese quelle sanate e/o previste dalle sciagure varianti al PRG , se a rischio idrogeologico;
4.      la verifica della compatibilitàgeologica e urbanistica per tutti i cantieri edili in città, con particolare attenzione a quelli aperti in prossimitàdei torrenti e sulle colline;
5.      la sospensione del PRG e l’elaborazione di un nuovo piano ispirato a migliorare la qualitàdella vita dei cittadini e non a tutelare gli interessi degli speculatori;
6.      il blocco immediato di tutti i PRUSST in attesa del nuovo piano regolatore.
7.      L’integrazione della commissione di valutazione del rischio idrogeologico con personalitàindiscusse appartenenti alla comunitàscientifica e con tecnici indicati dalle associazioni ambientaliste.