“I valori della legalità, della cooperazione e del bene comune – ha detto il presidente Cascio – sono i valori a cui dobbiamo fare riferimento quotidianamente educando i nostri figli e i giovani della nostra regione. Questi ragazzi, che in maniera volontaria e non scontata hanno scelto di passare parte delle loro vacanze estive a lavorare la terra nei territori che maggiormente in Sicilia portano i segni della violenza mafiosa, sono il simbolo di un rinnovamento che è in corso, l’insegna di un futuro che si annuncia libero dalle costrizioni della criminalità organizzata”.
“A Corleone – ha raccontato il coordinatore toscano del campo, Roberto Belli, che accompagnava i ragazzi insieme al presidente provinciale di Arci Palermo, Salvo Lipari – i ragazzi hanno vissuto per quindici giorni immersi nella realtà di un paese sospeso tra passato e presente. Hanno lavorato la terra per produrre il vino della legalità e hanno partecipato a incontri e dibattiti. Quest’esperienza li ha senz’altro arricchiti e da oggi saranno bandiera del rinnovamento dell’etica necessario al nostro paese”.

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