Parlano in pochi sui primi risultati dell’autopsia sul corpicino che presumibilmente – ancora d’obbligo il condizionale – al 99% appartengono al piccolo Gioele Mondello.
Giuseppina Certo perito di parte della famiglia Mondello ha evidenziato: “Ci sono lesioni da macro fauna, cioè morsi di animali selvatici. C’è del terriccio che è stato analizzato e prelevato. Non si può dire ancora dove il bambino è morto e capire se è stato morso prima o dopo la morte. Sono valutazioni che si faranno concatenando i vari risultati”.
Aggiungendo: “Oggi non si può mettere alcun punto certo sull’analisi del bambino”.
Si susseguono intanto i sopralluoghi nell’area del ritrovamento dei corpi, nel bosco di Caronia, anche con azioni di disboscamento e la Polizia Scientifica ricerca ulteriori elementi ma anche eventuali altri resti umani.
Elvira Ventura, il medico legale, afferma: “Abbiamo proceduto con gran parte delle attività che deve svolta sui resti del cadavere, è stata fatta la tac come prima indagine dopo di che abbiamo proceduto con la collaborazione dell’entomologo e dello zoologo forense alle varie attività di ispezione, analisi, prelievo di campioni che naturalmente richiederanno ulteriori approfondimenti. Come ho sempre detto, al termine di tutte le operazioni avremo un quadro definitivo e completo, al momento si tratta di agire per singoli passaggi non tralasciando nulla ed evitando di perdere elementi che potrebbero essere utili.”
Secondo quanto riporta l’Adnkronos, che fa riferimento a fonti qualificate si evidenzia: “Sul cranio di Gioele sono state riscontrate delle micro tracce di sangue con intingimento osseo. Per i periti che hanno visionato il cranio” continua Adnkronos “il bambino potrebbe avere battuto la testa contro una superficie non particolarmente dura, quindi anche un sedile di una macchina, ad esempio.”
Il medico legale Daniela Sapienza, perito della Procura di Patti afferma:“Capisco che ci sia questo bisogno di risposte, ma vi dico anche che c’è un milione di insetti e finché non analizzeremo questi insetti in laboratorio non si potrà dire molto. Oggi non è possibile capire se il bambino sia morto vicino alla madre Viviana”.“Sono stati raccolti un sacco di elementi sia per quanto riguarda la componente medica che veterinaria ed entomologica, quindi di elementi ce ne sono. Come ogni corpo ha dato delle informazioni, quanto è informativo lo vedremo. Adesso come nel caso della madre è tutto da analizzare in laboratorio. E’ un caso difficilissimo perché’ c’è un clima e un ambiente particolare, anche se qualche elemento informativo è stato estratto. Sul terreno ci sono dei ‘segni di giacitura del corpo, il terreno non è compromesso, ma è un ambiente su cui sono passare delle persone”
Daniela Sapienza, altro medico legale nominato dalla Procura pattese sottolinea:“Se esiste una ferita di arma da taglio sul corpo del piccolo Gioele non lo possiamo dire, non abbiamo la possibilità di fare una valutazione del genere. Non abbiamo concluso le analisi e non possiamo sapere se c’è un riscontro del genere”. “Scoprire come è morto mi sembra una cosa, in via aleatoria, possibile. Ma dobbiamo vedere gli elementi che il corpo ci fornisce e li valuteremo. Purtroppo ci sono dei fenomeni cadaverici e trasformativi molto importanti e questo rende impossibili alcune valutazioni macroscopiche che in altri casi sarebbero un riscontro oggettivo. Ci sono fenomeni trasformativi e l’effetto della macrofauna e della microfauna che rendono ovviamente difficile qualsiasi riscontro e valutazione.
Luca Chianelli, consulente nominato dai legali dei genitori di Viviana Parisi, spiega anche che: “Alla luce degli esami strumentali eseguiti sui resti cadaverici del bambino, è necessario approfondire gli accertamenti allo scopo di verificare eventuali correlazioni causa-effetto tra alcune particolari lesioni rilevate in sede autoptica e le caratteristiche dei luoghi, ma non solo” .
“Anche le superfici dell’abitacolo della Opel Corsa – continua – dovrebbero essere valutate nella medesima ottica comparativa: la dinamica del sinistro e l’eventuale presenza di specifiche tracce biologiche all’interno dell’autovettura potrebbero dare corpo ad una prima lettura della fase iniziale della successione degli eventi”.
Il papà di Gioele, Daniele:”Ci sono ancora resti del bambino da trovare, i sopralluoghi proseguiranno”, dice l’avvocato di famiglia, Pietro Venuti. “Ieri, abbiamo fatto un nuovo sopralluogo con il magistrato e i consulenti, fino a tarda sera, per comprendere se era possibile fare un percorso da una parte all’altra della collina, dove sono stati ritrovati i corpi. E’ un itinerario difficile da percorrere”.
Il giallo continua. Oggi se ne dovrebbe sapere di più.