
Sul palcoscenico pattese negli ultimi quattro anni si sono avvicendati spettacoli e attori di prestigio(Albertazzi, Giuseppe Pambieri, Edoardo Siravo, Laura Marinoni, Vetrano e Randisi, Gilda Buttà e Luca Pincini, per citarne alcuni) artisti di grande valore insieme alle giovani promesse del fertile territorio pattese; drammaturgie classiche e moderne, riscritture e rielaborazioni, regie superbe e sperimentali; tanti applausi, tante riflessioni, tante emozioni, tanti confronti e certamente tanti margini di miglioramento. 
La stagione teatrale Caustica del Comune di Patti si è appena conclusa con il successo di Geografie Labili del trio di coreografi Bellitti- Bertuccelli- Romeo, molto applauditi e amati dal pubblico pattese. Ora è tempo di bilanci, di proiezionai futuri, di analisi, ma anche di fare il punto su possibili e probabili altre rotte.
Il comunicato.
I bilanci sono fondamentali soprattutto quando la concentrazione e l’impegno sono stati altissimi per far quadrare tutto dalla parte artistica a quella logistica.
Grazie all’ufficio Turismo nella persona della Dott.ssa Panissidi l’impresa è andata in porto. Non c ‘erano precedenti per il Comune di stagioni teatrali , simili per certi versi ad un teatro stabile.
Patti come teatro non esisteva nelle mappe o nei circuiti teatrali invernali, non era conosciuto; ora chiaramente c’è uno storico importante, ci sono referenze che permettono di muoverci con credenziali più alte.
Racconto sempre che per i primi due anni era necessario spiegare ai produttori che il teatro di Patti aveva alle spalle la storia del teatro greco di Tindari: adesso non solo posso dire che il teatro di Patti ha la stagione estiva del teatro greco ma una sua autonoma stagione teatrale invernale.
Il sindaco Aquino è stato indubbio creatore di questa operazione culturale coraggiosissima.
Quando abbiamo aperto il teatro comunale sul finire del 2011 e avviato la prima stagione, il Teatro Valle di Roma alzava le barricate e veniva occupato e molti teatri italiani cominciavano l’inesorabile chiusura delle loro attività.
Viste le gravissime ed inimmaginabili circostanze della politica culturale italiana e regionale, Patti non è rimasta illesa dalla crisi ma la stabiltà media del numero di abbonati annuale pari a 100 può considerarsi un buon risultato. Certo, non ci accontentiamo e bisogna migliorare: si auspica insieme all’assessore Longo e al Sindaco Aquino di coinvolgere i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado in modo massiccio.
Non immaginiamo un teatro senza ragazzi.
Aggiunge l’assessore Longo:” il mio obiettivo è quello di creare situazioni in cui i ragazzi si sentano protagonisti e non solo spettatori perchè la formazione teatrale è formazione per la vita.
il Tindari festival riparte con la seconda edizione del Premio Parodos. Proprio qualche mese fa, il vincitore della scorsa stagione ha calcato le scene del Vittorio di M essina e dello Joppolo di Patti con clamoroso successo.
Tengo moltissimo a Parodos perchè è una creatura pura, porta il seme della speranza ed è un pò l’emblema di ciò a cui stiamo lavorando da molti mesi.
Ho visto decrescere negli ultimi tre anni notevolmente le somme destinate al Festival.
E’ pressochè impossibile gestire un teatro antico di questa bellezza con esigue risorse soprattutto se paragonate ai cospicui finanziamenti passati, espressioni sicuramente di un periodo storicamente diverso… Se fino al 2011 i flussi regionali erano medi e molti spettacoli venivano direttamente acquistati dal Circuito del Mito, dal 2013 è cominciato un vero e proprio terremoto.
Non spaventa la crisi come fatto culturale che costringe a scendere in profondità e ad usare con maggiore rigore il setaccio della qualità, quanto la crisi che è impedimento allo sviluppo di un Festival che vuole esprimersi a 360 gradi.
E allora l’obiettivo è di difendere l’identità di Tindari e e l’essenza di teatro greco- romano, di sacrale monumentalità; qui si respira arte nell’arte, qui la scena è tutt’uno con l’orizzonte infinito.
Pertanto la creazione della fondazione a cui con il sindaco lavoriamo da qualche anno è oramai una naturale evoluzione e spero possa avere nel nuovo assessore regionale un interlocutore più reattivo ed efficace.
A questo si aggiunge l’ampliamento della cavea per cui esiste un progetto della stessa sovrintendenza: 1300 posti sono un deterrente per gli organizzatori di eventi nazionali ed internazionali. ” Sto seguendo in prima persona lo sviluppo concreto del progetto di ampliamento: si tratta – dice il Sindaco Aquino- di raggiungere i 4000 posti secondo la capienza originaria del teatro”
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