Ed il contest, quello medievale del castello, ne è luogo ideale. Tra premi e polemiche è tempo di una seria riflessione.
Non si placa la polemica dopo la consegna del premio. La nota di “Oltre”, le stoccate polemiche della Ricciardello e di Scaffidi, ed ora arriva la replica dell’assessore Cipriano. Non scendiamo nel giudizioo su quanto sta accadendo.
Di certo qualche falla nella comunicazione c’è stata, ma guardando sempre il bicchiere mezzo pieno diciamo che è un tassello importante per parlare ancora dello sviluppo di quest’area storica. Ri-generarla, avere delle idee chiare, guarda il maniera globale, a 360°, proiettandosi nel futuro di antiche vestigie.
Un centro storico 2.0, per la Brolo del futuro, e per sanare l’abbandona, l’incuria, il pressapochismo di chi ha mal gestito, nei decenni questo borgo, pensandolo solo in quattro viuzze, quando il borgo è ampio, approda sin sulla “nazionale”, scende lungo la Rocca, ha passaggi di collegamento importanti. Ed è, questo si, un “Ambasciatore” dell’immagine del paese.
Il Centro storico che diventa museo della città, laboratorio di perenne ricerca storica e attrattiva, di conservazione dei ricordi, e luogo di residenza abitati e commerciale. Questo è il Futuro.
Dovrebbe essere la versione di un grande «Progetto di rigenerazione e riconnessione urbana» partendo dalle sue d’accesso, da quella piazza Roma che mai piazza è stata. Dalle “salite” della villa e dal quella “du Timpuni”, dalla pulizia della Rocca, la riqualificazione di via Don Santo. Dallo studio di sviluppo commerciale – un vero e proprio piano di marketing urbano – al recupero murario.
A dirla tutta il progetto che diventa libro , quello di “Bianca Lancia” è un buon punto di partenza per un approccio razionale al recupero urbanistico. Oseremmo dire il primo lavoro serio di tal fatta visto per la “rocca” di Brolo. Peccato che i primi frutti sperati – da cogliere – non si siano ancora visti.
Un piano – e le polemiche di questi giorni dovrebbero stimolare a predisporre fattivamente e concretamente – che dovrebbe nasce dallo studio di valorizzazione sociale ed economica, dalla rigenerazione delle aree interne ed esterne del Borgo, dall’illuminazione, dal recupero di quella via “sottocastello” oggi abbandonata a se stessa, dalla gestione dello stesso Castello affiancando quella “privatistica” che spesso fa i conti con un quotidiano da far quadrare..
E poi affrontare la questione del parco sottostante, troppe volte divenuto progettualità irrisolta di campagna elettorali stantie; la questione delle sue vie di accesso, della sua illuminazione, dell’impedire la nascita di nuovi obbrobri stilistici, del definire ciò che è pubblico e quello che è privato evitando “tracimazioni” di quest’ultimo negli spazi di tutti.
Un centro che dovrebbe attrarre un turismo sempre più di qualità e nuove attività produttive e culturali senza manifestazioni “spot”, fini a se stessi.
Francamente anche di queste ci siamo stancanti.
Bello pensare, ma lo deve fare primo fra tutti anche la “politica”, un centro storico che diventi un laboratorio permanente di ricerca e di studio sul passato della città ma anche per elaborare progetti per trasformarla, ma bisogna far in fretta, a partire dal consolidamento della Rocca, prima che una leggera scossa, o una pioggia più intensa, se ne porti via un’altro pezzo.
Un progetto globale dove si pensi anche a destinare locali per studi e laboratori artistici di ricerca e co-working, con residenze d’artisti (senza andar lontano guardare e copiare quel che è successo a Ficarra), servizi di ristorazione e accoglienza.
Rilanciare millenario centro urbano brolese per fare una «capitale», per tutto il comprensorio, studiando una “rete” di cenrtri storici di quest’area nebroidea, attingendo a fondi, seriamente, europei.
Il tutto in sinergia … per ri-generare Brolo.
E la polemica di questi giorni potrebbe essere foriera di un nuovo e più ampio dibattito sul centro storico, anche in vista di un nuovo piano regolatore che salvaguardi aree verdi, il corso, quel che resta di una Brolo , quella del ‘900, che va anche salvaguardata e rispettata, che pensi all’isola pedonale e non solo a ghetti residenziali dormitori. Dove tutto sia pensato in funzione della qualità della vita, di vivacità commerciale al “centro” di tutto nel rispetto delle regole.
Ma occupandoci, lasciando i sogni, alle polemiche, condite, ovviamente, in perfetto stile e salsa brolese…. che noia!
Tutto parte dall’assegnazione del riconoscimento che vedeva il Comune di Brolo inserito tra i “cento ambasciatori di Italia” in tema di tutela dei centri storici, da poco ritirato a Roma dall’assessore Maria Vittoria Cipriano e dal sindaco Pippo Laccoto.
Un premio che scaturiva, si legge nell’atto deliberativo del comune nell’adesione al progetto editoriale “100 Ambasciatori Nazionali” dedicato a Comuni, Aziende, Enti, Associazioni e Istituti di eccellenza che nel proprio ambito regionale mettono in pratica, tra l’altro, azioni volte alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale e al restauro dei centri storici e alla rigenerazione delle periferie, contribuendo in modo attivo ad incentivare lo sviluppo e la coesione della collettività sviluppando un’idea di futuro originale senza mai perdere il contatto con le radici del luogo.
Il comune di Brolo vista la nota dell’Osservatorio delle Eccellenze ltaliane di RDE nell’ottobre dello scorso anno aderiva alla proposta di candidatura dando atto dell’ utilità sociale, culturale, ambientale e turistica di quella scelta nelle forme e nei modi stabiliti con la medesima nota dell’Osservatorio delle Eccellenze ltaliane di RDE, evidenziando che tale adesione serviva a promuove l’immagine del Comune conferendone prestigio e notorietà, favorendo nel contempo un circolo di relazioni virtuose per tutta la comunità locale.
E considerato che l’iter previsto per la candidatura presupponeva l’acquisto del volume di pregio “100 Ambasciatori Nazionali” al fine di sostenere una maggiore diffusione degli esempi virtuosi in esso contenuti di conseguenza provvedeva all’acquisto dei libri.
Ma detto fatto, dopo la consegna del premio, sui social viene fuori la polemica, tacciando il riconoscimento acquisito come una “bufala”.
Irene Ricciardello scrive: Devo dire che anche fino a qualche tempo fa, erano decine le proposte di questo tono che settimanalmente arrivavano all’attenzione degli amministratori. Insomma, anche sotto la nostra amministrazione, pagando, avremmo potuto ricevere tutti i premi di questo mondo, così è facile… I premi sono “premi” quando si ricevono per meriti veri, non come “contentino” per il bonifico effettuato…”
Poi adombra il dubbio – ora dissipato dalle parole dell’assessore Cipriano – su eventuali costi a carico dell’ente per le spese a Roma e aggiunge
“Veramente bello questo premio, proprio bello, bello!”. E ironizzando: “L’ esimio Benjamin Franklin si rigirerà nella tomba… ma devo proprio parafrasare il suo dire, affermando che siamo di fronte all’ennesimo caso in cui “ben pagato è meglio che ben fatto”… Mi auguro che almeno qualcuno provi quel minimo di rossore che dovrebbe provocare l’imbarazzo…”.
Gaetano Scaffidi non si lascia sfuggire l’occasione per commentare: “Con il passare delle settimane si scopre che, per ricevere questo “ambitissimo” premio, la giunta comunale ha DOVUTO COMPRARE 9 volumi al modico prezzo di 110 euro cadauno,per un totale di 990 EURO”. Un premio a pagamento in sostanza: tu mi compri i volumi ed io ti premio!”
Ma a tramutare il caso in un vero e proprio atto d’accusa è il movimento politico-culturale “Oltre” con il comunicato stampa di ieri dove si legge, tra lezioni di comunicazione, un rimprovero su come è mantenuto il decoro dei vicoli e sullo stato in cui versa il centro storico con riflessioni al vetriolo.
Questo il comunica stampa integrale.
“Una breve riflessione, crediamo, possiamo permettercela tutti in modo corale…ovvero quella sul comunicare all’antica e comunicare l’antico. Questo dopo la “debacle”, passateci il termine, del tanto decantato premio che vede Brolo tra i cento ambasciatori d’Italia nel mondo per la tutela dei centri storici.
Grande enfasi, cerimonia altisonante, foto di rito, viaggio – non sappiano ancora a carico di chi – per ritirare l’ambito, prezioso, meritato riconoscimento a Roma, comunicati stampa, ringraziamenti da parte dell’assessore Maria Vittoria Cipriano ed i virgolettati del sindaco che fa anche il punto su quel che l’amministrazione vuol fare in futuro per il centro storico ecc. ecc. Nulla da dire, bel punto di partenza.
Poi, da parte della sezione Pd di uno dei comuni premiati come il nostro, una nota, quasi una nemesi storica, che fa rimbalzare sui social che quel premio, passateci un altro termine, è quasi una “bufala”, nel senso che è un riconoscimento acquistato a cui tutti potevano accedere, indipendentemente dai meriti, bastava avere a disposizione 1000 euro (neanche poi tanto).
Guardando la delibera brolese tale è!… ed infatti, candidamente in questa viene scritto a differenza degli strombazzamenti postumi, in quel progetto editoriale “100 Ambasciatori Nazionali” il Comune di Brolo è invitato, dalla società organizzatrice, a proporre la propria candidatura nelle forme e nei modi stabiliti dell’Osservatorio delle Eccellenze Italiane – che è la società che organizza il tutto, ovviamente un bel business commerciale – e che l’iter previsto per la candidatura presuppone l’acquisto di almeno n.9 copie del volume di pregio “100 Ambasciatori Nazionali” al prezzo di € 110,00 iva inclusa cadauno.
Noi – scrive Oltre – rimaniamo convinti che tutto sia stato fatto in buona fede, figuriamoci, e che magari si siano semplicemente sbagliati i toni dei comunicati, sarebbe bastato dire: Brolo ha aderito ad un progetto editoriale per avere un maggiore visibilità…senza se e senza ma.
Purtroppo al solito si pecca di presunzione e non si ha l’umiltà di non “strombazzare” notizie distanti dalla realtà, ma il punto su cui ci vogliamo soffermare è un altro!
L’amministrazione comunale scrive “E’ un riconoscimento che onora l’intera comunità di Brolo, ma è solo un punto di partenza per raggiungere l’obiettivo della piena valorizzazione del nostro centro storico”, ed ancora “La valorizzazione del borgo medievale, in parte danneggiato ma di possibile recupero dal punto di vista strutturale e del decoro, è un’importante prerogativa per la comunità”.
Il sindaco Laccoto: “Ci stiamo muovendo programmando in questa direzione, nella consapevolezza che il Castello e l’intero borgo sono simboli della storia e dell’identità di Brolo e racchiudono una straordinaria potenzialità attrattiva a livello turistico ed economico da scoprire, sfruttare, salvaguardare. E’ un traguardo fissato da questa Amministrazione che ha già realizzato iniziative culturali e di richiamo nel cuore del centro storico, una strada lunga ma esaltante che vogliamo perseguire con il sostegno di tutti”.
Dopo cotanto proclamare abbiamo fatto un giro nel centro storico…(sigh) per pudore alleghiamo solo qualche foto per non farci dire che vogliamo scientemente danneggiare l’immagine del paese, ma affermiamo, senza paura di smentita, che si dovrebbe almeno arrossire per lo stato pietoso del borgo e non certo per le grandi ristrutturazione non ancora eseguite e ed altri voli pindarici, ma per l’ordinario a cominciare dalla pulizia giornaliera che manca, basti pensare che giacciono ancora rifiuti derivanti dalla manifestazione del presepe vivente, come mancano cestini, per continuare con lo stato delle aiuole ecc. ecc…
Diciamo che forse quei 1000 euro si sarebbero potuti spendere meglio per rendere quanto meno decorosa la visita del nostro centro storico, ma ci rendiamo conto che non avrebbero dato lo stesso “audience”.
Quanto basta per la replica dell’amministrazione comunale che giunge or ora:
A scrivere è l’assessore Maria Vittoria Cipriano. Lewi definisce immediatamente che “Si tratta di accuse infondate e di polemiche meramente assertive” e chiarisce che “senza tema di smentita, che le spese di viaggio sono state a carico esclusivamente degli amministratori”.
Poi Maria Vittoria Cipriano puntualizza: “In merito al premio, si precisa che non è stato “acquistato”, bensì assegnato a seguito di esame e valutazione preliminare della candidatura sulla scorta di un progetto articolato che è stato selezionato da un’apposita giuria sulla base di criteri ben definiti.
Per lei.. L’acquisto delle copie è stata consequenziale all’assegnazione del premio e non preliminare, come si vorrebbe sostenere, considerato che “100 Ambasciatori Nazionali” è un progetto editoriale e che pertanto il Comune di Brolo andava inserito di diritto nei volumi di pregio.
Brolo è stato premiato non perché ha, allo stato attuale, un centro storico d’eccellenza (a questo proposito è stato sottolineato che insistono alcune aree di degrado), ma per gli studi, le iniziative e la rivitalizzazione del borgo medievale, azioni volte alla valorizzazione del patrimonio, contribuendo così in modo attivo ad incentivare lo sviluppo e la coesione della collettività.“
Questi per lei sono “Presupposti, questi, imprescindibili come previsto dal bando di candidatura. Alcune iniziative sono già state attuate in estate e nel periodo natalizio, altre in cantiere; sono in fase di programmazione i delicati interventi mirati in direzione del decoro e della vivibilità, considerando i limiti di azione nelle aree di proprietà privata.
Non pensiamo di avere la bacchetta magica, ma abbiamo idee chiare e la volontà di operare per migliorare l’economia e l’immagine di Brolo.
Dispiace, e non poco, dovere riscontrare sterili polemiche indirizzate solo ed esclusivamente a denigrare la fattiva azione amministrativa che, nel caso specifico, ha fatto conoscere Brolo a livello nazionale con il pubblico riconoscimento anche del Presidente della Regione”.
A trarre le possibili conclusioni.
Al di là del Premio, speriamo davvero che il centro storico abbia le attenzioni che merita.