“La Musica cerca equilibrio sul pentagramma della contraddizione”
La pianista, compositrice e direttore d’orchestra messinese ha annunciato la prossima uscita del suo nuovo album, prevista a maggio, dedicato allo scrittore Alberto Moravia, del quale si rivela grande estimatrice. “To love or not to love?” è stato inciso da Cettina Donato con il suo collaudato trio, composto da Vito Di Modugno al basso e Mimmo Campanale alla batteria, con le speciali aggiunte della voce di Michela Lombardi, autrice anche dei testi, e della prestigiosa tromba di Fabrizio Bosso. Il primo singolo A Love affair (FloVers) sarà disponibile dal 30 aprile, in occasione della Giornata internazionale del Jazz. L’album, prodotto da Alfa Music, si avvale della copertina dell’artista newyorchese Frank Denota. Il 15 maggio, concerto all’Alexanderplatz di Roma. Dopodiché, partenza per gli Stati Uniti e rientro in Italia in vista dei prossimi impegni.
“Se conoscete Moravia sedetevi comodi, ma se non lo avete mai letto allacciate le cinture. La Musica cerca equilibrio sul pentagramma della contraddizione…”
Con queste parole, Cettina Donato pianista, compositrice, arrangiatrice e direttore d’orchestra messinese tiene calda l’attesa per l’uscita del suo nuovo concept album, “To love or not to love?”. Dal titolo si fa presto a dire, “questo è il dilemma…” intanto, di sicuro ci sta dentro tanta musica di qualità con un background jazz più che collaudato e applicato su vari fronti. Stavolta è toccato ai romanzi di Alberto Moravia, uno dei più grandi scrittori italiani del XX Secolo, ispirare la musicista messinese, protagonista al pianoforte e fender rhodes, oltre alla scrittura e all’arrangiamento dei brani. A fianco di Cettina Donato, Michela Lombardi, vocalist da anni ai vertici del jazz italiano, autrice anche dei testi, e i due musicisti con i quali ha condiviso tanti anni d’esperienza: Vito Di Modugno al basso e Mimmo Campanale alla batteria. E non finisce qui, perché ad arricchire ulteriormente il progetto c’è la prestigiosa tromba di Fabrizio Bosso. “To love or not to love?”, produzione Alfa Music, copertina dell’artista Frank Denota e foto di Riccardo Romagnoli, è interamente formato da composizioni originali.
Cettina Donato è stata la prima donna italiana a dirigere orchestre sinfoniche con arrangiamenti jazz e pop interamente da lei arrangiati. A tal proposito, in riva allo Stretto, sono rimaste negli annali le sue esibizioni al Teatro V.E. di Messina ai tempi della direzione artistica di Giovanni Renzo, quando diresse l’Orchestra in concerti eccezionali con programmi su Gershwin ed Ellington.
Da anni tiene concerti nei festival e nei teatri di tutto il mondo, riscuotendo riconoscimenti e consensi di pubblico e critica, tra cui prestigiose testate di settore. Ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Premio Carla Bley e la Top Ten ai Jazzit Awards tra i migliori arrangiatori di jazz italiani. A Los Angeles ha diretto la Late Night Jazz Orchestra, ha fondato a Boston la sua “Cettina Donato Orchestra” con musicisti provenienti dai cinque continenti, mentre in Italia ha diretto diverse orchestre con sedi in svariate città.
L’artista attualmente è docente al Conservatorio “N. Piccinni” di Bari. La stessa ha conseguito la Laurea con lode in Jazz Composition al prestigioso Berklee College of Music di Boston (USA) ed è membro dei Grammy Awards.
Cettina Donato è impegnata anche nel sociale attraverso il progetto della Residenza VillagGioVanna, destinata ad ospitare persone affette da autismo, che nascerà in provincia di Messina.
Ha al suo attivo sette album. Per Alfa Music si ricordano Persistency, progetto newyorkese del 2017 e Piano 4Hands con Stefania Tallini, del 2019. Il penultimo, I Siciliani, del 2021, è frutto dell’impegno e della sinergia in ambito teatrale con il noto attore e regista Ninni Bruschetta, all’insegna dell’impegno civile. L’ultimo, Mito, del 2023, è un concept album ispirato a personaggi del mito greco e sardo, realizzato con la clarinettista Zoe Pia. L’album è stato il tema dell’ultimo concerto di Cettina Donato a Messina, tenuto lo scorso novembre per la Filarmonica Laudamo.
Adesso, tra i suoi molteplici “incontri”, spicca quello con i testi di Alberto Moravia, suo scrittore preferito, destinato a lasciare il segno in questa stagione 2025.
Così, la pianista descrive tutto quanto l’ha ispirata in questo progetto:
“La forma amletica del titolo è suggerita dall’incontro con Moravia, con i suoi libri, dove amare è verbo ma anche aggettivo perché amare sono le storie intessute di degrado morale, fallimenti umani, sconfitte interiori.
Questo lato ombroso del sentimento, più prossimo alla distruzione di Thanatos che alla pulsione di Eros, si traduce nelle note di una non storia d’amore, o forse una storia di non amore, i cui protagonisti si piacciono ma non si comprendono, si attraggono ma non si sfiorano, incapaci di uscire dal proprio individualismo, di trascendersi e fondere la propria metà in un amore intero.
Vittime di un narcisismo ipermetrope e di un manierismo sociale ipocrita, i non amanti si feriscono, soffrono, ma soffrono a salve, perché difettosi non solo di amore per l’altro ma d’amore proprio. E quando si manca a sé stessi, tutto manca.
La parabola della relazione, sospinta da inganni e illusioni, è segnata: si leva come una bolla di sapone, scoppia come una bomba.
Si torna quindi al dilemma iniziale, tra l’ostinata necessità di amare e l’amara convenienza dell’astensione”.
Dunque, la funzione della musica, attraente, sospesa, mai determinata, ma instancabile procacciatrice di sogni: “La musica non dà risposte definite, non può, non vuole, cerca equilibrio nel pentagramma della contraddizione: coltiva i semi della speranza, annaffia i fiori tra le macerie”.
Corrado Speziale