Bud Spencer, il «gigante buono» del cinema è morto ieri. Un campione anche nello sport… Alto, grosso, rozzo, – giusto contr’altare del bello, smilzo, romantico e bello Hill,, che poi divenne don Matteo, è stato un “compagno” di viaggio della gioventù di tanti. Eroe dei film visti nei pomeriggi di domenica al cinema o all’oratorio, sganasciandosi di risate, scoprendo lo strano rumore che facevano i suoi pugni, i finali di film, dove nonostante le botte a mai finire mai nessuno moriva o si faceva male, e la giustizia trionfava sempre. Un’età dove i giganti erano tutti buoni, dove ci si stupiva di tutto e si credeva che gli eroi non dovessero morire mai. Bud Spencer era poi quello che nella realtà era il cuginone , il buon papà, l’amico di famiglia, grosso, forte, che rideva sempre, ti comprava il gelato, ti regalava le “charms”, al quale si chiedeva di starci sulle spalle, di farci volare su un altalena spinti da braccia pelose e bruciate dal sole e non si sapeva ancora che anche gli eroi, alla fine, devono andare via..
Con la morte di questo attore atipico, dagli occhi a fessure, buono come il pane fatto in casa, laureato in giurisprudenza col pallino della giustizia, proteggere i deboli, va via un tassello d’infanzia, forse per questo gli abbiamo voluto bene in tanti
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