Di fatto suor Claudia ha inaugurato l’era dell’oratorio a Brolo.
Lei, Suor Maria e Suor Antonella, poi è arrivata anche Suor Katia, sono state delle pioniere.
Prima in punta di piedi, una presenza discreta che riportava a Brolo le “donne di chiesa col velo” dopo decenni, poi sempre più presenti con proiezioni esterne di rilievo sono state in grado di creare un ambiente umano tra i giovani di grande spessore, aiutando, giocando, facendoli studiare, realizzando grandi momenti aggregativi, il grest e la colonia estiva per dirne solo alcuni, attivizzandosi in mille situazioni, viaggiando con loro non solo attaverso e nella Parola del Signore.
Ma le suore dell’Oratorio con suor Claudia anche hanno fatto intraprendere un cammino di fede e di partecipazione solidale a tanti, scoprendo ed entrando nelle sacche del disaggio del paese tra i nuovi poveri sotto lo sguardo umano e compassionevole di padre Donato Domenico Marino.
Ora suor Claudia va via.
Il paese mugugna verso la regola delle “Figlie dell’Oratorio” che stabiliscono tempi e modi in cui le “sorelle” devono sostare nei luoghi.
Una regola difficile di mandar giù, come una pillola amara, quando chi parte è diventata parte integrante di una collettività che anche attraverso lei ha scoperto cos’è la banca delle ore della solidarietà.
Una collettività che in questi giorna cerca ogni occasione per manifestarle amore, amicizia, affetto. Di domostrarle cone già le manca.
E l’ha fatto anche mercoledì durante una grande preghiera, chiesa stracolma, dove, il coro, i sacerdoti, i diaconi, la gente comune ha pregato con Claudia perché il signore illumini sempre i suoi passi e non abbandoni nessuno.
“SuorCi” come la chiamano i giovani andrà al nord, nella padania, vicino casa.
Vicino ai suoi affetti, ma non ha potuto nascondere la sua emozione commozione quando ha parlato, e lo sta facendo im mille posti in questi giorni quando il giro dei saluti, dei ricordi, delle parole, diventa frenetico, ai suoi ragazzi, ai suoi fratelli, agli amici, alla gente.
Momenti sottoilineati da appalusi, lacrime e dall’abbraccio finale di un intero paese.
A noi piace ricordarla così, con un sereno saluto, ci rivedremo ancora… ne siamo certo e gioiremo con lei, anche a distanza, quando la sua Inter vincerà ancora e la ricorderemo avvolta, anche in d’inverno, con la sua bici, nella bandiera neroazzura, a festeggiare con grande sportività e la gioia per una vittoria pulita. Una gioia ed un rispetto per le regole che ha sempre trasmesso ai ragazzi che l’haano prima rispettata e poi amata con rispetto e trasporto.
Lei è fatta così, certamente battagliera, indomita guerriera delle Fede cristiana, autorevolmente umana, ma rispettosa del pensiero altrui, cuorisa della scoperta, non prevaricatrice né pervasiva… ma vogliosa di dire sempre come la pensa anche in un confronto spesso serrato.
Un bel tipo suor Claudia vista a Barcellona tra i giovani del mondo, in Australia ad ascoltare Wojtyła, in Islanda e Turchia a scoprire le differenze tra le religioni d’europa con i giovani dell’Eurodesk, tra i poveri di Brolo e tra i brolesi, ad invitarli alla Speranza, alla Feda ed alla Solidarietà umana, senza riflettori, con rispetto ed amore.
Salvo Messina, il sindaco e Maria Ricciardello, l’assessore alla cultura, hanno avuto parole di rispetto verso quest’interlocutrice attenta, che in questi anni ha c hiesto e dato all’amministrazione in una fare reciproco.
In tanti hanno parlato su di lei e con lei … ma resta la certezza di aver incontrato in questi nove anni a Brolo, conoscendola, una davvero gran bella persona.
massimo scaffidi