100 mila euro per gli interventi rivolti a colmare il dislivello del pavimento dove si trovano le poltrone con il palcoscenico e in parte alla sistemazione dell’impiantistica. Sarà così una struttura più appetibile per il suo futuro affidamento. L’idea – innovativa – del cinema brolese che aveva Enrico Caruso.
Sono iniziati i lavori al Cinema Comunale di Brolo, l’obiettivo in questa fase sarà quello di adeguare la sala in modo che possa ospitare anche spettacoli teatrali.
Un bel passo avanti per colmare lacune e ritardi del passato, in un iter caratterizzato da vari “incidenti”, disavventure e pressapochismo che nei fatti sta impedendo di aver una sala cinematografica, come la gente vuole e nelle tradizioni e le abitudine “storiche” del paese.
Il progetto redatto dall’Ufficio Tecnico si avvale di un finanziamento nazionale di circa 70 mila euro, oltre a somme per circa 30mila euro del bilancio comunale. Gli interventi sono in parte rivolti a colmare il dislivello del pavimento dove si trovano le poltrone con il palcoscenico e in parte alla sistemazione dell’impiantistica. Si lavorerà anche all’adeguamento di tutta l’area in base alla normativa sulla sicurezza della struttura e degli impianti del cinema comunale.
Pippo Laccoto, il sindaco del paese, all’uopo ha dichiarato: “servono a migliorare le caratteristiche della struttura e a renderla appetibile nell’ottica della stesura del bando per la sua gestione. E’ una delle priorità che avevamo indicato in campagna elettorale, nella convinzione che il nuovo cineteatro debba diventare luogo di aggregazione e cuore pulsante per le attività culturali di Brolo”.
I lavori appena avviati ci riportano indietro nel tempo, quando quella sala era gestita dall’amico Enrico Caruso.
Lui amava il cinema ed era anche un imprenditore. Ha portato a livelli massimi il “fare cinema” a Brolo, e non solo d’inverno e restano mitiche le sue “arene estive”. Enrico Caruso era il “Cinema” sui nebrodi.
Aveva idee chiare su quella struttura, e le stava anche attuando.
Lui pensava a fare due sale.
Le aveva progettate. Una grande, unendo le tribune all’area del palco, con delle grande travate, mantenendo così i 360 posti della sala. E sotto, realizzare una seconda sala da 80 posti per convegni, teatro e quant’altro legato al mondo dell’intrattenimento.
Un progetto non idealizzato ma steso tra calcoli e disegni. Quindi fattibile e che avrebbe di certo realizzato.
Aveva anche acquistato, poco prima della sua morte – prematura – un impianto di proiezione innovativo, tra i primi del tempo. Sarebbe stato un grand bel cinema… Altre storie.
Che peccato che nessuno abbia più pensato a questo progetto che in una visione più ampia coinvolgeva anche i locali dove oggi ‘è la biblioteca comunale, e comunque avrebbe definito, proprio al centro del paese uno spazio culturale di grande appeal.