“P60LO FR3SU – Musica da lettura”, performance a Bologna stasera su Rai 5 e nuova opera discografica con tre album, tra cui un tributo a David Bowie.
Il grande trombettista sardo, stella del jazz internazionale e persona dalle spiccate qualità, oggi spegne sessanta candeline. Lo farà a Bologna, dove alla Biblioteca comunale Archiginnasio darà vita ad una straordinaria performance: “P60LO FR3SU – Musica da lettura”. Con lui si esibiranno Daniele di Bonaventura, Dino Rubino, Marco Bardoscia e il Quartetto Alborada, con la speciale partecipazione di Alessandro Bergonzoni.
Anteprima alle 19,00 sulla pagina YouTube del musicista. Alle ore 21,15 l’evento sarà trasmesso da Rai 5 (canale 23 d.t.).
La performance di Paolo Fresu è contestuale all’uscita del suo nuovo lavoro multiplo, un cofanetto da grandi occasioni con etichetta Tǔk Music, “P60LO FR3SU”, in tre album di cui due inediti: la riedizione di “Heartland”, con David Linx e Diederik Wissels; “The Sun on the Sea”, con Daniele di Bonaventura e Jaques Morelenbaum; “Heroes”, omaggio a David Bowie, con Petra Magoni, Gianluca Petrella, Francesco Diodati, Francesco Ponticelli e Christian Meyer.
Al “nostro” musicista, capace come pochi di entusiasmare ed emozionare, l’abbraccio affettuoso e gli auguri di tutti i suoi estimatori.
Note, parole, sentimenti ed emozioni che in un giorno speciale superano le paure oltrepassando i limiti e le privazioni dovute alla pandemia. È questo il senso dell’omaggio che Paolo Fresu, musicista straordinario, dalle qualità umane e artistiche fuori dal comune, fa ai suoi estimatori. Così il trombettista di Berchidda, nel segno del suo genio e della sua sensibilità, per il sessantesimo compleanno, il regalo lo fa, prima di riceverlo. Un gesto di condivisione, che scandisce lo scoccare del tempo, un’impronta, una traccia virtuosa da lasciare lungo uno straordinario percorso artistico – musicale, caratterizzato da tantissimo lavoro e da successi importanti. Mancherà la platea con pubblico frontale che solitamente gremisce i teatri in cui Fresu si esibisce, ma con web e televisione, al momento, occorre fare di necessità virtù.
Paolo Fresu non finisce mai di stupire. Dieci anni fa, in occasione dei suoi “50 anni suonati”, realizzò qualcosa di inimmaginabile: 50 concerti in 50 giorni consecutivi in altrettante località della sua amatissima Sardegna. Ospiti, a suo fianco, 250 musicisti provenienti da ogni parte del mondo. Numeri, varietà e qualità da capogiro, cui ormai siamo abituati da tempo.
Sempre in occasione del suo cinquantesimo compleanno, avevamo commentato “Musica dentro”, (Feltrinelli, 2009) autobiografia appassionante e sensazionale densa di racconti e suggestioni, il primo lavoro editoriale in cui ha riportato le sue esperienze musicali e di vita, al quale in questi anni hanno fatto seguito altri suoi scritti.
L’ultima sua opera, “Poesie Jazz per cuori curiosi” (Rizzoli, 2018), è una testimonianza di pensieri, parole e “suoni”, in cui emergono autenticità e purezza dell’uomo e dell’artista.
Dopodiché, enumerare progetti e album che Fresu ha inciso o a cui ha partecipato, comincia ad essere un vero “problema”, avvicinandosi ormai al mezzo migliaio: un vero fiume in piena di musica e idee. A ciò si aggiungono le eccellenti attività della sua casa discografica, la Tǔk Music, e quelle di Time in Jazz, festival internazionale che egli organizza da 33 anni a Berchidda e dintorni, nonché struttura permanente, ormai tra i punti di riferimento del jazz italiano, proprio come il suo fondatore.
I sessant’anni. Paolo Fresu, quest’anno, incrociando questo momento durissimo, senza precedenti, per tutti, e nella fattispecie per chi opera nel campo della cultura e dello spettacolo, ha ritenuto importante continuare a lavorare, produrre, guardare avanti con fiducia, regalare momenti di alta qualità artistica che fanno sperare ed emozionare.
Oggi, il grande musicista sardo, che trascorre la sua vita tra Bologna, Parigi e Berchidda, legato per affinità artistiche a Miles Davis e Chet Baker, “festeggerà” a fianco di amici musicisti ai quali è molto legato.
Alla Biblioteca comunale Archiginnasio di Bologna, con lui si esibirà Daniele di Bonaventura, bandoneonista di valore internazionale. I due, insieme, dopo le meravigliose incisioni per l’ECM, “Mistico Mediterraneo”, quest’ultimo con il coro A Filetta, e “In Maggiore”, hanno realizzato “Dance Mémoire, Dance”, anch’esso con il coro corso. In precedenza, Fresu – di Bonaventura si erano ben distinti tra l’altro per “Vinodentro”, assieme all’orchestra de I Virtuosi Italiani con Michele Rabbia alle percussioni. Il loro ultimo lavoro insieme è “Altissima Luce – Laudario di Cortona” del 2019. Questi tre album sono stati prodotti con etichetta Tǔk Music. Adesso, i due musicisti, insieme al maestro violoncellista e compositore brasiliano Jaques Morelenbaum, hanno realizzato “The Sun on the Sea”, uno dei tre album che compongono P60LO FR3SU, in uscita oggi per il sessantesimo compleanno del trombettista.
Dopodiché con Paolo Fresu nelle splendide sale cinquecentesche della biblioteca bolognese, si esibiranno Dino Rubino al piano e Marco Bardoscia al contrabbasso. Con loro, il musicista sardo aveva realizzato nell’ultimo periodo il meraviglioso progetto musicale e teatrale “Tempo di Chet”, dedicato a Chet Baker.
A seguire, affiancherà Paolo Fresu un altro ensemble “speciale”, dal sapore per lui autenticamente “familiare”, il Quartetto Alborada: Anton Berovski e Sonia Peana, violino; Nico Ciricugno, viola; Piero Salvatori, violoncello.
Lo spettacolo, con la regia di Michele Mellara e Alessandro Rossi, si avvarrà dell’importante partecipazione di Alessandro Bergonzoni.
Alle 19,00 anteprima dell’evento sulla pagina YouTube di Paolo Fresu. Lo stesso, alle 21,15, sarà trasmesso da Rai 5 (canale 23 d.t.).
Contestualmente alla performance all’Archiginnasio di Bologna, oggi è il giorno di “P60LO FR3SU”. Il cofanetto, da oggi in commercio, distribuito anche in digitale, è composto dalla riedizione di “Heartland”, album ormai introvabile da tempo, con David Linx e Diederik Wissels; “The Sun on the Sea”, con Daniele di Bonaventura e Jaques Morelenbaum; e “Heroes”, un inedito omaggio a David Bowie, che desta molta curiosità, attraverso la voce di Petra Magoni; Gianluca Petrella, trombone ed elettronica; Francesco Diodati alla chitarra elettrica; Francesco Ponticelli al contrabbasso e basso elettrico e Christian Meyer alla batteria.
Grazie ai suoi “colori” e alla sua creatività, più di ogni altro, in questi tempi, Paolo Fresu ha aperto le frontiere della musica, facendo incontrare il jazz coi sentimenti, elevandolo a poesia.
Per i suoi sessant’anni, splendidamente “suonati”, auguriamo all’amico e all’artista che seguiamo sempre con immensa passione, tanta buona musica e tanta buona vita, affinché possa continuare a regalare al suo vasto pubblico note sempre più emozionanti portate con serenità e accompagnate dal sorriso.
Corrado Speziale