di Giovanni Frazzica
come i virus, anche i maestri possono subire delle varianti e diventare “cattivi maestri”
Secondo le ultime rilevazioni dell’OMS nel mondo ci sono stati 5.374.744 morti per Covid 19, di cui 137mila in Italia. Malgrado questo dato, tragico e inconfutabile, che è a tutti noto, continuano a proliferare in tv e soprattutto in rete posizioni di negazionisti, complottisti, no vax, no green pass e quant’altro animate da personaggi di varie estrazioni, talvolta indirizzati verso obiettivi opachi. Questi fenomeni, presenti nel nord America (alimentati anche di una sub cultura politica trumpiana) e nell’Europa centrale, recentemente in Italia hanno assunto una dimensione preoccupante, non tanto per le quantità dei partecipanti a certe iniziative, ma per la qualità di taluni protagonisti.
La “Commissione Dubbio e Precauzione”
L’8 dicembre infatti è nata la cosiddetta “Commissione Dubbio e Precauzione”, un’iniziativa indetta con lo scopo di indagare sulla gestione pandemica e sulla campagna vaccinale nel nostro Paese, promossa da Massimo Cacciari, Giorgio Agamben, Ugo Mattei e Carlo Freccero.
le distanze dalle posizioni di Agamben sul Covid
La Commissione è stata presentata tramite una videoconferenza di oltre 10 ore con più di 50 relatori tra cui alcuni medici. Il critico letterario Alfonso Berardinelli, andando oltre il suo stile e la sua riservatezza, si è letteralmente sgolato per manifestare la sua sorpresa e la sua indignazione nei confronti del posizionamento dell’amico Cacciari. E di questa inconsueta aggregazione di pensatori che ponendosi sulla linea del dubbio offrono di fatto una solida sponda culturale al movimento no vax, Donatella Di Cesare vorrebbe salvare il filosofo Giorgio Agamben.
Su un recente numero dell’Espresso, non nascondendo dispiacere e disappunto, ha preso le distanze dalle posizioni di Agamben sul Covid, pur rivendicando l’eredità del maestro gli lancia la più feroce delle critiche, ovvero il fatto che “prendendo posizioni paradossali, ci ha spinto verso il senso comune. Per quel che mi riguarda questo è forse uno dei maggiori danni, dato che la filosofia richiede radicalità”. Qualche anno fa uno scrittore famoso, Erri De Luca, andando in un certo senso contro tendenza, si schierò in Val di Susa con i no tav, fino al punto di entrare in rotta di collisione col giudice Giancarlo Caselli. In quella circostanza De Luca conseguì un “quarto d’ora” di celebrità fuori dal recinto letterario, che forse fece anche bene alla divulgazione delle sue opere, ma non arrecò danni collaterali al Sistema Sanitario Nazionale. Freccero, Agamben, Mattei e soprattutto Cacciari, intervengono su un settore delicato (lo stato d’animo della gente) in un momento particolare, gettando il peso della loro credibilità e rischiano non solo di alimentare i dubbi di persone in buona fede, ma anche di dare legittimità a quanti in un passaggio difficile per la vita democratica delle istituzioni, aggravato dalla crisi pandemica, sfruttano la tragica occasione per tessere oscure trame.
Non hanno sufficiente consapevolezza da capire tutto questo? Che dire, come i virus, anche i maestri possono subire delle varianti e, purtroppo, diventare “cattivi maestri”.