Il premio nazionale “Custodi della Bellezza”, ideato nel 2016 nell’ambito di Nostos diretto da Fulvia Toscano, è intitolato a Khaled Al Asaad, l’archeologo siriano, soprintendente di Palmira, simbolo del sacrificio estremo per la difesa della Bellezza quest’anno assegnato a Fiammetta Borsellino
Il Premio viene attribuito ogni anno a un personaggio che si è particolarmente distinto nei valori della difesa della Bellezza. Nel 2016 il Premio è stato assegnato al prof. Moncef Ben Moussa, direttore del Bardo di Tunisi. Nel 2017 abbiamo onorato la memoria di un grande siciliano, Enzo Maiorca. Nel 2018 del Premio è stato insignito l’archeologo Sebastiano Tusa. Nel 2019 Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale degli Italiani.
Il Premio viene assegnato per il 2020 a Fiammetta Borsellino, “la piccola della casa”come ama definirsi.
Fiammetta Borsellino ha sempre conservato, con l’amore dei figli e la cura propria delle donne, l’orgogliosa consapevolezza della importanza fondamentale della ricerca della Verità senza la quale non può esistere Giustizia e soprattutto non può esser difesa la Bellezza inestinguibile dell’esempio di Paolo Borsellino.
Fiammetta, che nel suo nome porta il simbolo di un ardore indomito, ha raccolto e rilanciato un lascito immenso, come in una bellissima foto che la ritrae sulle spalle del padre. Una giovane Donna consapevole della forza di chi la reggeva e che ha voluto e saputo guardare avanti per non rendere vana quella eroica battaglia che aveva come fine ultimo la difesa della dignità, della Bellezza e della giustizia.
Paolo Borsellino andò incontro consapevolmente alla morte e si sentì, in un certo senso, responsabile del ripristino e della difesa di quella bellezza che il sistema mafioso aveva gravemente pregiudicato deturpando le nostre città e i nostri paesaggi sull’altare della speculazione e del dio denaro.
Per questo il Premio Custodi della Bellezza non poteva andare in mano migliori di Fiammetta che quel testimone ha raccolto e ha rialzato . Domani appuntamento alle 18 e 30 all’Orecchio di Dionisio e successivamente al Teatro Greco”