DA NON PERDERE – I siti archeologici più importanti della Sicilia
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DA NON PERDERE – I siti archeologici più importanti della Sicilia

Archeologia e tradizioni, il fascino della Sicilia

Luoghi storici da visitare che sono fonte d’ispirazione

Ci sono territori in Italia che sono difficilmente catalogabili a causa della loro varietà in termini di offerta. La Sicilia è uno di questi, perché lì si può godere del mare più bello, passeggiare nei luoghi più incontaminati e suggestivi, lasciarsi rapire dalle tradizioni popolari, prendere parte a eventi imperdibili e toccare con mano la storia millenaria. Proprio su questo ultimo punto vogliamo focalizzarci in questo articolo. La Trinacria, erroneamente, viene spesso associata alla Valle dei Templi di Agrigento, dimenticandosi della Villa del Casale di Piazza Armerina oppure del Teatro Antico di Tindari. Ed è un peccato, perché stiamo pur sempre parlando di monumenti della storia antica che ci raccontano tanto delle dominazioni greche, musulmane, romane, fenice, arabe, spagnole e normanne a cui la Sicilia è stata sottoposta. Stessa cosa accade con l’isola fenicia di San Pantaleo (Mozia) e con l’area archeologica di Solunto. Per porre rimedio a questa mancanza, l’amante della storia, che può anche essere un turista, dovrebbe documentarsi, e una volta arrivato sul posto lasciarsi trasportare dalla bellezza di questi siti che, giustamente, fanno parte del patrimonio dell’UNESCO.

Selinunte e Segesta ci parlano del Mediterraneo e non solo

Parlando dei siti archeologici più importanti della Sicilia, non possiamo non menzionare il Parco Archeologico di Selinunte e il Parco Archeologico di Segesta. Stiamo parlando di due delle aree più estese e ricche di storia di tutto il Mediterraneo, dove si può apprezzare in ogni angolo lo stile dorico della Sicilia del VI-V secolo a.C. Essi, nel tempo, sono diventati qualcosa più di semplici punti di interesse per i tanti visitatori che ogni anno decidono di visitare il Belpaese. Il Parco Archeologico di Selinunte e il Parco Archeologico di Segesta, infatti, sono una fonte di ispirazione per i professionisti che lavorano nei settori dei videogiochi e del gaming moderno. Senza tornare indietro ai tempi dei primi iconici Lara Croft, che vedevano l’eroina di questo famoso platform impegnata nel superare le trappole presenti all’interno delle rovine secolari più stupefacenti, basterebbe guardare alla più recente saga di Assassin’s Creed. Anche il gaming moderno si rifà all’archeologia, quando sulle principali piattaforme web vengono proposte, oltre al poker online che sa come venire incontro alle esigenze di neofiti ed esperti essendo un classico senza tempo, slot machine che hanno per tema le civiltà millenarie che hanno popolato la Sicilia. In questo caso il giocatore, calandosi in una realtà dal sapore antico e affascinante, può esplorare antichi templi, risolvere enigmi e scoprire tesori nascosti, il tutto stando comodamente a casa sua. Questo, se ci pensate, è un ottimo modo per scoprire da dove veniamo e riscoprire quali sono le influenze che caratterizzano la nostra società.

Aidone e Morgantina: la Sicilia più sconosciuta

Ci sono luoghi storici della Sicilia che, purtroppo, non godono della stessa fama della Valle dei Templi e nemmeno di quella di Selinunte e Segesta. Un esempio? Aidone e Morgantina. Aidone, ribattezzato il “Balcone di Sicilia”, è il punto più bello da cui poter osservare dall’alto tutta la Trinacria, dall’Etna fino a Siracusa. Lì vicino si trova Morgantina, un sito archeologico dove ancora oggi è possibile scoprire i resti di antichi edifici pubblici, la piazza dell’Agorà e il Pritaneo. Quest’ultimo, per chi non lo sapesse, è il luogo in cui si custodiva il fuoco sacro e venivano eseguiti riti sacrificali. Lì sono presenti anche un antico granaio e un teatro le cui pareti affrescate sono rimaste pressoché intatte.

La Neapolis di Siracusa: alcune delle testimonianze più belle

Nella parte nord-occidentale di Siracusa si trova il sito archeologico che ospita i resti di Neapolis, antica città della Magna Grecia di cui ci sono pervenute le testimonianze più belle. Per esempio, lì si possono ammirare la Chiesa di San Nicolò ai Cordari, luogo in cui, nel 1093, vennero celebrati i funerali di Giordano d’Altavilla, conte di Siracusa, e la Piscina Romana posta sotto la Chiesa, che serviva a rifornire d’acqua l’Anfiteatro romano di Siracusa sede dei giochi nautici.

14 Ottobre 2024

Autore:

redazione


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