DELITTO DI UCRIA – “Ben lontani dalla legittima difesa” ma ci fu la spedizione punitiva
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DELITTO DI UCRIA – “Ben lontani dalla legittima difesa” ma ci fu la spedizione punitiva

A dirlo è il Procuratore di Patti Angelo Cavallo durante la conferenza stampa svoltasi stamattina al Comando Provinciale dei Carabinieri. Ed intanto ci sono altri indagati mentre si susseguono gli interrogatori e c’è l’invito ad eventuali testimoni, presenti nelle viuzze di Ucria,  a “venire a raccontare ciò che avete visto”

“Siamo ben lontani dalla legittima difesa, perché Russo ha sparato in pieno viso due persone in rapida successione ed una terza è stata colpita alle spalle. Si tratta di colpi sparati ad altezza uomo con molta freddezza. Si è trattato di un ferragosto di sangue e follia, avvenuto in un piccolo paese per una motivazione assurda come l’utilizzo di un parcheggio”,.

Queste sono le parole del Procuratore di Patti Angelo Cavallo pronunciate nel corso della conferenza stampa svoltasi stamattina al Comando Provinciale dei Carabinieri, mentre parlava, con dovizia di particolari del duplice omicidio avvenuto ad Ucria a ferragosto e nel quale sono morti il 62enne Antonino Contiguglia, e il nipote di 27 anni Fabrizio Contiguglia mentre un secondo nipote, Salvatore Contiguglia, rimasto ferito adesso è ancora ricoverato in condizioni non gravi al Papardo di Messina e dovrà essere interrogato nelle prossime ore.

“Abbiamo chiesto la convalida fermo di Salvatore Russo, nato a Paternò il 24 agosto del 1990. Continueremo tuttavia nelle prossime ore accertamenti balistici, dattiloscopici e di altro tipo perché ancora non è completamente chiara la dinamica dell’omicidio e non abbiamo altri testimoni oltre a Russo e il cognato e quindi dobbiamo verificare alcune informazioni”, ha aggiunto il Procuratore che ha raccontato ancora illustrando i fatti:”Russo si era appropriato di un parcheggio abusivo vicino la sua abitazione [pare utilizzato in forza ad un invalido]. Lo stesso parcheggio tuttavia era in uso ad una persona vicina ai Contiguglia. Il 14 agosto quindi Antonino Contiguglia, indagato già nelle operazioni antimafia Mare nostrum, Romanza e Icaro e considerato il referente della zona per il clan di Barcellona, ha preteso che Russo spostasse l’auto. È nata una lite che poi si è conclusa poco dopo. La sera di ferragosto Antonino Contiguglia ha organizzato una spedizione punitiva con i suoi nipoti e altre persone sulle quali si sta indagando, recandosi a casa di Russo. Quest’ultimo è uscito dalla porta e allora qualcuno dei Contiguglia ha estratto una pistola. Russo dice che l’avevano puntata contro di lui ma di essere riuscito ad appropriarsi dell’arma e di aver fatto fuoco per legittima difesa”.

Di fatto a ritrovare la 7,65, utilizzata a far fuoco, sono stati i militari secondo le indicazioni fornite dallo stesso Russo, che dopo aver sparato se ne era disfatto. Quindi era disarmato quando è stato tratto in arresto dai carabinieri che sono entrati, e non hanno fato irruzione, nella sua abitazione.

Comunque la testi della legittima difesa non ha convinto però gli inquirenti, visto che sono stati sparati diversi colpi ad altezza d’uomo e che le due vittime sono state colpite al volto mentre il ferito è stato raggiunto da un proiettile alla spalla.

Intanto lo stesso magistrato parla di nuovi indagati, ma non fa nomi, ed invita eventuali testimoni oculari di venire a fornire testimonianza per chiarire tutti gli aspetti della vicenda.

 

 

17 Agosto 2019

Autore:

redazione


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