La lettera, pubblicata su Facebook, sta ricevendo parecchi consensi con attestati di solidarietà.
Con una nota accorata, amara e velatamente ironica, appassionata e dai toni indignati, Francesco Musciumarra esorta la figlia Giorgia a rimanere fuori dalla Sicilia: “I tuoi bisogni, la speranza, i tuoi sogni sono cibo alla mensa di questi politicanti…”. La nota, pubblicata su Facebook, è rivolta a chi sta governando l’emergenza Coronavirus in maniera “cieca”, con misure caratterizzate da eccessivo rigore e atteggiamento securitario, nonostante le precauzioni da rispettare, considerando peraltro il costante miglioramento delle condizioni emergenziali. Ciò, a cospetto di reali esigenze delle famiglie di ricongiungersi, quantomeno nella fase 2, che partirà il prossimo 4 maggio. E quanto alla politica siamo alle solite: privare, alimentare il bisogno per far accrescere i consensi. Ma Francesco non ci sta ed esorta polemicamente Giorgia e gli altri “esiliati” fuori dalla Sicilia: “Non tornare, non tornate, affamate questi politicanti…Mancherà loro il cibo e forse spariranno”. La sua consolazione: “Sappiamo stupirci della potenza di un’alba o della bellezza di un tramonto”.
Giorgia, studentessa fuori sede con ottimi profitti, frequenta il primo anno di Ingegneria Biomedica a Genova. La ragazza, come tanti altri giovani nelle sue condizioni, ha “stretto i denti” e trascorso l’isolamento lontano da casa, mettendo in atto uno spirito d’adattamento straordinario. Ma adesso, nonostante il tempo trascorso, l’attenzione e il rigore dimostrato, non ci sono ancora le condizioni logistiche, normative e burocratiche affinché possa fare rientro a casa. Esigenza che accomuna tantissime altre persone rimaste isolate nel nord Italia e all’estero, studenti o lavoratori. Questo, nonostante proprio la Sicilia sia una delle regioni meno colpite dal Coronavirus e presenti condizioni ottimali affinché ciò avvenga, con le precauzioni del caso. L’appello di Francesco Musciumarra è da associare a quello di tanti altri genitori, compresi quelli che stanno subendo, impotenti, la distanza dai propri figli che hanno perso il lavoro a causa del lockdown e hanno dunque urgente necessità di rientrare nella propria terra e riabbracciare i propri affetti.
La lettera di Francesco alla figlia.
Non tornare. I tuoi bisogni, la speranza, i tuoi sogni sono cibo alla mensa di questi politicanti. Non saranno mai sazi, né mangeranno sempre e berranno le lacrime dei tuoi pianti per ogni bisogno sottratto, per ogni speranza tradita, per ogni sogno svanito. Non tornare, gli mancherà il cibo, avranno fame e, forse, spariranno. Non tornare, questa terra è una madre indegna dei suoi figli migliori. Resteremo noi qui a proteggere le tue radici che hanno fatto di te un bell’albero. Ci hanno già detto che in Sicilia “tutto cambia per non cambiare nulla” e noi lo abbiamo capito. Siamo vecchi, non abbiamo più tanti bisogni. Mangiamo poco e sempre le stesse cose, ci vestiamo sempre allo stesso modo perché è più comodo, ma sappiamo stupirci della potenza di un’alba o della bellezza di un tramonto. Ci piace il sale in faccia dopo una passeggiata sulla battigia in una giornata ventosa. Noi non serviamo ai politicanti: siamo pane duro per loro, il pane di ieri. Non tornare, continua a guardare nell’altro te stessa, abbi cura di te, non tornare, non tornate, affamate questi politicanti. Finché ci saranno, questa sarà una terra senza speranza. Mi mancherai, mi manchi già, piango per questo ma non tornare, cerca altre strade, abbi cura di te figlia mia.