DOSSIERAGGIO CONTRO IL SINDACO – Salvatore Castrovinci “un attacco politico travestito da informazione”
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DOSSIERAGGIO CONTRO IL SINDACO – Salvatore Castrovinci “un attacco politico travestito da informazione”

“Vergogna. Vergogna. Vergogna.” Con queste parole, cariche di amarezza e indignazione, il sindaco di Torrenova, Salvatore Castrovinci, rompe il silenzio su una vicenda inquietante che getta un’ombra preoccupante sul clima politico e mediatico del territorio.

Un’operazione premeditata

Dietro l’apparente pubblicazione di un’inchiesta giornalistica, si è celato un articolato piano di dossieraggio politico orchestrato con un obiettivo preciso: screditare l’amministrazione comunale guidata da Castrovinci e frenare la sua ascesa politica. E’ questa la sintesi che il sindaco di Torrenova fa.

La denuncia parte a seguito di due articoli apparsi on line dove, nel primo si parlava dei conti in rosso del comune, della mala gestione di una delle manifestazioni più gettonate sul territorio, di fondi pubblici spesi senza trasparenza. Poi quello successivo dove, con onestà intellettuale l’autore dell’articolo raccontava un’altra verità, ammettendo l’errore iniziale.

Al giornalista, ammette, erano stati consegnati documenti che avrebbero dovuto testimoniare una presunta crisi finanziaria del Comune, ma come dice l’autore dell’articolo quei documenti erano falsi, e facevano parte di un piano costruito a tavolino. “C’è un progetto per distruggere politicamente il sindaco di Torrenova”.

Il caso diventa enorme, e sui social, da tifo da stadio, le parti si dividono e affondano i colpi, chi contro e chi a favore del sindaco.

I fatti li racconta il primo cittadino di Torrenova

L’analisi oggettiva fatta ora da Salvatore Castrovinci, smentisce categoricamente le accuse:

  • Nessun disavanzo strutturale: il Comune non sfora 5 parametri su 8, e il disavanzo è puramente tecnico e già coperto.

  • Niente anticipazioni di cassa: saldo bancario positivo, conti trasparenti, zero fidi bancari.

  • Spese tracciate e giustificate: dalla manifestazione estiva “Amunì” – con oltre 20.000 presenze e finanziamenti regionali – fino alle spese del lungomare.

  • Tasse tra le più basse della Regione: nessun aumento su acqua, rifiuti, mense, o trasporto scolastico, garantito gratuitamente.

Tutti dati supportati da documentazione ufficiale.

Ma tornando al gossip politico.

A rendere ancora più grave la vicenda è la pressione esercitata – per sua stessa ammissione – sul giornalista  perché “scrivesse contro”.

Le stesse persone che mi hanno fornito quei documenti mi hanno chiaramente spinto – quasi ordinato – a scrivere articoli “contro”. Successivamente, mi è stato detto apertamente: “C’è un progetto per distruggere politicamente il sindaco di Torrenova “. Il motivo? Una crescita politica che dà fastidio e che va fermata con ogni mezzo prima delle elezioni regionali. Fastidio, soprattutto, a certi ambienti legati a un noto onorevole del territorio, ossessionato dall’ascesa di Castrovinci.

Questo si legge nel blog.

Un tentativo palese di manipolazione, che rivela la natura ossessiva e distruttiva di una parte politica che non accetta la crescita – personale e amministrativa – di Castrovinci che senza mezzi termini evidenzia che dietro questi attacchi si intravede l’ombra di potenti interessi locali, legati a figure politiche regionali preoccupate dalla forza di un progetto amministrativo che funziona, che raccoglie consenso e che dà fastidio.

E Castrovinci non le manda a dire:

“Mentre noi costruiamo, loro cercano solo di distruggere. Ma la verità è venuta a galla, e con essa, anche i volti di chi cerca visibilità diffamando”

Il sindaco annuncia che agirà in tutte le sedi competenti per tutelare l’onorabilità sua e del Comune. E rilancia, forte della fiducia dei cittadini e di una gestione trasparente:

“Se stanno cercando di abbattermi, vuol dire che stiamo andando nella direzione giusta.”

Questa vicenda è un campanello d’allarme.

Non solo per Torrenova, ma per ogni realtà democratica. Quando la politica tenta di infiltrarsi nella libera informazione per manipolarla a fini distruttivi, la democrazia stessa è in pericolo.

Oggi più che mai servono giornalisti liberi, amministratori trasparenti, e cittadini consapevoli.

Il dossieraggio è stato smascherato. E certamente l’ammissione della giornalista che svela il piano di renderla strumento inconsapevole di un attacco politico, le rende merito. Ora spetta alla giustizia e all’opinione pubblica pretendere le responsabilità.

19 Giugno 2025

Autore:

redazione


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