ELEZIONI – A Brolo “5Stelle” fa pelo e contropelo ai candidati locali
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ELEZIONI – A Brolo “5Stelle” fa pelo e contropelo ai candidati locali

cinque_stelle__grilloCaccia al voto tra “Compaesani” è il documento, a puntate, che Basilio Scaffidi, Simone Luca Reale, Maria Carla Ziino Colanino, Salvatore Bruno (1), Salvatore Bruno (2), Adriano De Fraia, Silvio Ricciardo, Rino Incognito, Paolino Ricciardo, Aldona Dolegowska, Pietro Dovico Lupo, Rosario Natoli e Sergio Sidoti tutti del MoVimento 5 Stelle dei Nebrodi hanno redatto.

È fuor di dubbio che Brolo sia il paese della provincia di Messina più politicizzato – scrivono – Basti pensare che un piccolo centro con circa 5.800 abitanti abbia ben due concittadini entrambi deputati: uno nazionale, l’On. Antonino Germanà per il PDL; l’altro regionale, l’On. Giuseppe Laccoto per il PD. Media, senza dubbio, abbastanza elevata in proporzione al numero degli abitanti.
I portacolori di Grillo, che sarà a Brolo il prossimo 11 ottobre, scrivo nel documento politico: Le elezioni regionali del 28 ottobre sono ormai alle porte; la stagione della caccia al voto è partita già da qualche settimana e ognuno per i rispettivi partiti, dovrà dare il massimo per accaparrarsi quel seggio che permetterà di sedersi ancora una volta sulla tanto amata ed inseparabile poltrona.

Nei documenti politici l’analisi dei candidati è dura, eccone alcune considerazioni (i documenti integrali si trovano sulla pagina facebook del Movimento).

germanPer l’On. Germanà, come già detto deputato nazionale, questa è la prima competizione regionale e la prima volta in cui si misura veramente con il voto di preferenza “Tra Trote e Triglie, spunta la Sardina”.[…]

È il giovane “rampollo” della blasonata dinastia politica brolese. Come lo sono stati sia il nonno che il papà, anche lui, passata l’età della spensieratezza e delle marachelle con gli amici di sempre, ha reclamato il suo “dinastico diritto al trono” di parlamentare.

[…] nel 2007, grazie a papà Basilio (già deputato nazionale PDL), l’allora Presidente della Provincia Regionale di Messina, Salvatore Leonardi, lo designò Assessore alla Pubblica (D)Istruzione.

Si trattò di un breve mandato di sei mesi, ma necessario per ricevere il suo battesimo nel mondo della politica delle poltrone.

Ma la sua grande occasione si presentò nel 2008, quando il buon papà decise di mettersi in pensione e passare la bottega al figliolo.

Fu allora che con il placet di Alfano e Schifani, i quali lo collocarono nei primi posti della lista PDL, senza neanche lo sforzo di cercare una preferenza ed il pericolo di misurarsi elettoralmente, fu proclamato Onorevole della Repubblica Italiana.

Insomma, in politica ormai vanno forti le specie ittiche: in “Padania” hanno il mitico Trota; qui in Sicilia abbiamo la giovane “Triglia” di casa Lombardo; mentre a Brolo, con largo anticipo, abbiamo la nostra giovane “Sardina” che qualche giorno fa si è fatta intervistare dal Fatto Quotidiano (articolo del 19.9.2012), guarda caso, nella stessa pagina in cui si parlava di trote e di triglie.

In quattro anni di attività, corrispondenti a circa un milione di euro di stipendio “pappato” dalle casse dello Stato  l’On. Germanà ha svolto le seguenti attività:

1) tre sole proposte di legge presentate come primo firmatario di cui una ritirata*;

2) un presunto e tanto pubblicizzato impegno per aver sollecitato la dott.ssa Patrizia Valenti, Presidente del Consorzio Autostrade Siciliane, a provvedere ai lavori di messa in sicurezza dello svincolo autostradale di Brolo.
[…]

Perdoni la nostra sbadatezza, On. Antonino Germanà, ma noi non riusciamo ad elencare nient’altro di quello che lei ha fatto per noi cittadini di Brolo e dintorni; per noi siciliani e italiani.

Non riusciamo a cogliere l’apporto concreto che lei, attraverso la sua attività politica, ha dato per il miglioramento dei Nebrodi, della Sicilia e dell’Italia.
[…]

press_nuccio_territorioNuccio Ricciardello – L’eterna promessa

Un destino che lo accomuna a molti calciatori, ossia quello di essere un’eterna giovane promessa in cerca della sua prima buona stagione.

Nel 97, fa il suo esordio nella scena politica, candidandosi come consigliere comunale nella bizzarra lista stile “Armata Brancaleone” guidata dall’allora Prof. Laccoto.

Certo, come già spiegato nella seconda “puntata”, si trattò della competizione elettorale più fortunata della storia del paese, e l’allora ventottenne Nuccio (all’anagrafe Cono) raccolse ben 360 preferenze (voto più, voto meno), record rimasto imbattuto fino alle ultime comunali 2012.

Come ricompensa il Prof. lo nominò subito suo Vice. Un ruolo che Ricciardello ricoprì fino al 99. Non si sono mai potute ben comprendere le ragioni ufficiali del prematuro allontanamento (dalla maggioranza) del giovane astro nascente della politica brolese.

Era troppo indisciplinato?

Non eseguiva pedissequamente gli ordini tattici disposti dal “Mister” Prof.?

Creava scompiglio negli spogliatoi?

Non lo sapremo mai con certezza, ma una cosa è sicura, nel rigido 4-5-1 del Prof. la disciplina tattica è fondamentale e chi non la rispetta viene spedito in panchina o non gli viene rinnovato il contratto per la stagione successiva.
[…]

Tuttavia, anche negli anni successivi, Nuccio Ricciardello non abbandonò mai l’interesse per la politica, svolgendo il ruolo di sindacalista UGL, e come uomo di fiducia dell’On. Briguglio, ricoprendo diversi incarichi nei gabinetti regionali degli assessorati (turismo e lavoro) gestiti da quest’ultimo.

Ma di Brolo nemmeno il minimo interesse.

Passano gli anni, passa pure il 2002, l’anno delle comunali che vide contrapposti il suo ex Mister e l’allora On. Basilio Germanà, ma Nuccio sembra proprio infischiarsene del suo piccolo comune.

Ma improvvisamente, a stretto ridosso delle comunali del 2007, gli assopiti avversari dell’On. Laccoto si svegliarono dal letargo in vista delle elezioni politiche primaverili, e come nei documentari naturalistici, scoppiò una dura competizione per la leadership fra tutti i “maschi dominanti”.

Alla fine la spuntò Nuccio, il quale senza il consenso di nessuno si autoproclamò vincitore e unico sfidante di Salvo Messina, fedele e devoto pupillo del mister Laccoto.

Ma evidentemente gli anni giovanili nel dream team del Prof. lo segnarono troppo e, come quest’ultimo, anche Nuccio Ricciardello non amava prendere le scelte collettivamente e la sua eccessiva sicurezza lo portò a sottovalutare troppo il suo balbettante avversario, che però aveva le spalle ben coperte.

E come nel 2002 fu sbaragliato l’On. Germanà senior, anche Nuccio subì una pesante “Caporetto” con più di mille voti di scarto da Salvo Messina.

Anche all’indomani della batosta, Nuccio dimostrò di disinteressarsi delle decisioni di gruppo o delle consultazioni con i compagni di squadra.
[…]

Dobbiamo ammettere che noi non riusciamo a trovare argomenti convincenti per andare a votarlo, visto che siamo profondamente convinti che oggi, alla nostra bellissima terra siciliana servano proposte e soluzioni concrete.

Credibilità. Novità.

Tutti ingredienti che Nuccio Ricciardello, e l’alleanza di cui fa parte, a nostro parere non posseggono.

Inoltre, come dice lo stesso Ricciardello nei suoi “santini” elettorali, ci vuole più Azione, ci vuole qualcuno che dia più occupAzione.

E Ricciardello non sembra possedere le giuste credenziali per garantire tutto ciò.

[…]

Laccoto_540x90-3On. Giuseppe Laccoto.

L’allievo supera il maestro.–  si legge nel documento dei grillini brolesi –  Deputato regionale dal 2006; sostenitore e membro importante dell’ultimo governo Lombardo.

Vecchia scuola democristiana, iniziato alla politica fin da ragazzino, venne scoperto dal compianto Saro Lione.

Non perse però tempo, a trasferirsi, armi e bagagli, presso la più attrezzata concorrenza interna, diventando per anni “apprendista” di casa Germanà. Insomma, il classico esempio dell’allievo che supera il maestro.

Tuttavia, proprio a causa dei suoi “maestri”, almeno fino alla soglia dei cinquant’anni, non riuscì mai a fare il “salto di qualità” politico.

Nel 1994 alla prima elezione diretta dei sindaci subì una sonora batosta da Basilio Germanà e nel 96, poi, subì la sua più cocente delusione, quando sempre i soliti Germanà lo fecero fuori da Forza Italia e da una sua possibile candidatura alle competizioni regionali di quell’anno, sotto il simbolo di quel nuovo e vincente partito.

Ma la fortuna, si sa, aiuta gli audaci, e l’anno successivo “una super botta di culo” gli bussò alla porta.

L’allora Senatore della Repubblica e sindaco uscente, Basilio Germanà […] non riuscì a presentare tempestivamente la lista con la quale si sarebbe dovuto ricandidare alle comunali del paese. Pertanto, il Prof. Laccoto, […] riuscì a prendere in mano il paese una volta per tutte.

Il sogno della sua vita!

Si ritrovò tra le mani un comune “vergine”, senza debiti e, soprattutto, senza piano regolatore.

Nel “ruggente” primo quinquennio, l’ancora” Prof. Laccoto, portò avanti la classica politica del “panem et circenses” (pane e spettacoli): sagre, pani cunzati, feste della birra, feste dell’asino ubriaco, ma soprattutto, cantanti, tanti cantanti.

Spettacoli canori da far impallidire anche San Remo.

La logica era la seguente: il Comune non ha neanche un debito, la gente è contenta e si diverte, i bilanci non li vede nessuno e tutto si trasforma in un mega spot elettorale. Perfetto!

Ma attenzione, questa è solo una parte del disegno. In quegli anni il Prof. crebbe parecchio: seppe farsi amici; intrecciò legami ed alleanze politiche; distribuì “a pioggia” incarichi professionali in tutta la provincia; promise un Acqua – Park e un porto canale (e c’è chi dice avesse in mente di realizzare, altresì, i giardini pensili di Babilonia ed una base spaziale da far impallidire anche la NASA); infine, cosa molto importante, fece il Piano Regolatore.
[…]

Negli anni che seguirono consolidò il suo potere dentro e fuori il paese; si riconfermò sindaco per la seconda volta battendo con ampio margine l’On. Basilio Germanà e sfatando il mito secondo il quale questi ultimi fossero i veri “Domini” della politica brolese.

Dopo un lungo girovagare per tutto l’arco politico/istituzionale, nel 2001 trovò dimora presso il suo secondo “vero amore” politico, la famiglia Genovese, le cui redini politiche, nel frattempo erano state prese in mano dal giovane Francantonio, autentico estimatore del “prof.”.

Inseguito, diventò deputato regionale nel 2006 subentrando, appunto, a Francantonio Genovese il quale si era dovuto dimettere perché era stato eletto sindaco di Messina (per soli due anni).

Le malelingue sostengono che l’unico a trarre beneficio dalla effimera sindacatura di Genovese fu, appunto, il buon Laccoto, la cui “buona stella” peraltro assunse dimensioni leggendarie.

Da allora in poi, ha infatti mantenuto strette tutte le poltrone, sia quella brolese che lo scranno dell’ARS.

Infatti, il vero “deus ex machina” dell’attuale amministrazione brolese è sempre lo stesso Onorevole che amministra il Comune da più di tre quinquenni con gli stessi uomini (eccetto qualche piccolo ricambio per rimpiazzare “destabilizzanti dissidenti”) e con il suo fedelissimo delfino […], Salvo Messina.

Ma andiamo a tirare le somme e vedere cosa ha prodotto per la collettività l’operato dell’On. Laccoto.

Partiamo con Brolo.

Dal 97 ad oggi Brolo ha accumulato debiti (non ci riferiamo ai debiti fuori bilancio, ma a tutte le situazioni debitorie nei confronti di artigiani, imprese, professionisti, decreti ingiuntivi, TIRRENO AMBIENTE, ENEL ecc. ecc.) per circa 4 MILIONI DI EURO, di cui 1.300.000 solo di decreti ingiuntivi presentati da Tirreno Ambiente ed Enel.

In altre parole, dopo una scellerata politica improntata al “panem et circenses” ed a spettacoli canori di ogni sorta, tutti i nodi sono venuti al pettine.

Il comune non riesce più a pagare i suoi creditori, i quali, in gran parte, sono piccoli artigiani ed imprenditori che da anni non riescono più a recuperare un centesimo, rischiando così il fallimento.

Inoltre, il debito di 600.000 euro contratto con la Tirreno Ambiente (la società che gestisce la discarica di Mazarà S. Andrea), ha legittimato quest’ultima ad impedirci il conferimento dei nostri rifiuti nella sua discarica.

Com’è noto a tutti, ciò ha comportato gravi disagi relativi all’emergenza rifiuti esplosa in questa stagione estiva e non ancora risolta del tutto. Ecco i risultati di centinaia di migliaia di euro di spese a vuoto per manifestazioni, consulenze e progettazioni improduttive […]

Sul fronte ARS, l’Onorevole Laccoto ha governato la regione insieme all’ex Presidente Ar-Raffaele Lombardo ed all’ex Assessore alla sanità dell’MPA Massimo Russo (quello del folle decreto che abolisce i piccoli laboratori di analisi in favore dei grossi centri), avendo ricoperto l’importante carica di presidente della commissione sanità (una sorta di vice – ministro).[…].

In altre parole, la vicinanza all’MPA (il cui avvicinamento è stato manifesto, tanto da far pensare ad un possibile approdo in quest’ultimo) e a Lombardo gli ha permesso di fare il brutto ed il cattivo tempo nella sanità siciliana; di nominare dirigenti pubblici, di gestire un enorme bacino elettorale e, (anche questo non è male) di papparsi 3.000 euro in più al mese rispetto al normale stipendio netto mensile di circa 12 mila euro.

Adesso, anche lui (come del resto è la moda del momento) si indigna pubblicamente per lo sfascio economico – sociale perpetrato dal governo Lombardo a danno della nostra regione.

Governo del quale lui stesso è stato parte integrante, avendo ricoperto (come già spiegato) l’importante carica di presidente della commissione sanità.

Non si scappa !

Ma se da amministratore pubblico, nel senso nobile del termine, inteso come gestore degli interessi collettivi dei cittadini brolesi e siciliani, l’Onorevole Laccoto, a nostro modesto giudizio, è stato un pessimo amministratore, da privato cittadino, invece, ci ha saputo fare con i propri affari.
[…]

Comunque, dicono i firmatari del documento, rivolgendosi ai candidati di scusarli per le nostre possibili dimenticanze su ciò che ha fatto o su ciò che non ha fatto. Noi l’invito a risponderci e a smentirci sul web (o ovunque lei vorrà).

E continuando: vogliamo ancora una volta sottolineare che il nostro intento non è di “infangare” o “insultare” i politici locali ma solo di stilare (anche con un pizzico di ironia) un profilo approssimativo dei suddetti perché riteniamo fondamentale che i cittadini conoscano coloro che si propongono di governare una Regione come la Sicilia. Tutto questo si chiama democrazia.

Le persone chiamate in causa possono smentire e/o rettificare nel qual caso trovino inesattezze in ciò che abbiamo scritto.

6 Ottobre 2012

Autore:

admin


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