ELEZIONI A MESSINA – L’appello elettorale di Beniamino Ginatempo
Comunicati Stampa

ELEZIONI A MESSINA – L’appello elettorale di Beniamino Ginatempo

 

 

Riceviamo e pubblichiamo l’appello di Beniamino Ginatempo, professore ordinario di Fisica all’Università di Messina, componente del Comitato scientifico nazionale per la Legge d’Iniziativa Popolare “Rifiuti Zero”. Il testo, attraverso “la rete”, è stato condiviso da tanti cittadini che in questa campagna elettorale sostengono il programma di rinnovamento della classe politica messinese, contenuto nel progetto “Accorinti Sindaco – Cambiare Messina dal basso”.

 

 

Ecco una famosa riflessione di Albert Einstein tratta da uno scritto del 1931:

 

Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.

 

La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’.

Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’ inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.”

Che Messina e il Paese tutto attraversino un momento di crisi è un’ovvia osservazione ed è compito nostro di cittadini elettori impegnarci affinché le istituzioni cambino e possano essere in grado di affrontare e risolvere i problemi che la crisi pone con la creatività, la volontà e la tenacia necessarie. 

Messina la nostra città deve tirarsi fuori dal baratro in cui incompetenza, affarismo, clientelismo e assenza di etica nei comportamenti l’hanno precipitata. Il dissesto finanziario conclamato del comune – che nessuno sa neppure quantificare con esattezza – non ha alcun corrispettivo in servizi per i cittadini: trasporti pubblici, rifiuti urbani, servizi sociali, verde pubblico, buche nelle strade, servizi idrici, depuratori, qualità dell’aria, inquinamento acustico, scuole dove i nostri bambini rischiano la vita anche senza terremoti, incendi estivi e non ultimo il dissesto del nostro fragile territorio, in cui ogni temporale mette a rischio le nostre vite, i nostri affetti, i nostri beni. Dove sono finiti i soldi del dissesto? Lo sappiamo bene: sono serviti solo ad alimentare clientele bipartisan, in favori e scambi fra potentati economici, in consulenze esterne senza né merito né trasparenza, in mille e mille rivoli, tanto che nessuno sa ricostruirne la storia e quantificare il danno per i cittadini. Che sono doppiamente penalizzati, perché devono pagare il debito a fronte di nessun servizio decente. E che le clientele siano state e siano bipartisan è dimostrato dagli spregiudicati cambiamenti di schieramento di vice-sindaco, assessore, consiglieri comunali e di quartiere della vecchia maggioranza, passati con sorrisi ed ammiccamenti da uno schieramento all’altro. Messina ha bisogno di una profonda discontinuità e di credibilità nelle persone, nei metodi e nei contenuti, nella partecipazione attiva di tutti, di noi tutti. 

Un rap di Roy Paci recita: “Ti lamenti? Ma di che ti lamenti? Pigghia lu bastuni e tira fori li denti!”. Ma per i pacifisti il bastone è in realtà un bastoncino. Ha una punta e ce lo daranno domenica e lunedì prossimi, chiedendoci di non usarlo per picchiare ma per indicare il futuro con quella punta. 

Chi di voi mi conosce sa quanto io sia incline al pessimismo della ragione e tentato di lasciar perdere, di chiudermi nel mio ufficio e bearmi delle mie fantasie. Ma Einstein (e non solo) mi richiama alla lotta ed all’ottimismo della volontà, mi impone la speranza. Recentemente, però, è successo l’inimmaginabile a Messina: Renato Accorinti è riuscito nell’impresa titanica di convincere quasi un quarto dei messinesi che è possibile mettere insieme persone competenti, di grande spessore umano e culturale e di buona volontà – come gli assessori proposti nella sua giunta – per governare un cambiamento oggi possibile. Sì, si può cambiare Messina dal basso. 

Carissim*, ci sono tre modi di fare politica. Il primo è impegnarsi per migliorare la qualità della vita di tutti. Questo è quello che da trent’anni fa Renato, fanno i membri della sua giunta, del suo staff di volontari e tanti che lo supportano in questa battaglia. Il secondo è quello di impegnarsi per migliorare la qualità della vita di pochi amici e consorterie. Questo è quello di alcuni avversari di Renato. Il terzo è impegnarsi per migliorare la qualità della vita di sé stessi e basta. Questo è caratteristica di quasi tutti gli avversari di Renato. Ecco perché vi chiedo di votarlo. 

Beniamino Ginatempo 

 

 

 

20 Giugno 2013

Autore:

admin


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