ENZO BASSO – Cessano i “domiciliari”. Il “suo” Giallo virato al Seppia… ora quasi Nero, ad una svolta
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ENZO BASSO – Cessano i “domiciliari”. Il “suo” Giallo virato al Seppia… ora quasi Nero, ad una svolta

La notizia è dell’ultima ora. Dopo esseri sciroppato, mancavano pochi giorni  per completare i termini previsti dalla legge, di fatto sei  lunghi mesi di domiciliari, alla stregua di incalliti criminali seriali, il giornalista messinese, si è visto stamani revocare, la custodia.

Torna libero, soprattutto di parlare, difendersi alla sua maniera, e scrivere.

E certamente ne avrà cose da raccontare.

La sua vicenda era ad una svolta, questo per molti era già chiaro, sopratutto dopo tutti i “colpi di scena” emersi davanti al  Gup, Monica Marino, che si era prese 48 ore di tempo per decidere sul da farsi.

Il “giallo” di una firma che pare che non sia di Enzo Basso, e di questo ne è convinto anche il perito grafologo interpellato dalla difesa, potrebbe compromettere, annullando una serie di atti, il castello di accuse mosse contro di lui in quel “processo per sottrazione” dove è difficile trovare il bandolo della matassa.

Di fatto sotto il profilo giudiziario si era in una sorta di empasse.

Scelte difficili viste carte e dichiarazioni dello stesso Enzo Basso, ma soprattutto per la presenza\assenza del suo avvocato, in quello che, da un sentirlo come persona informata sui fatti, era divenuto interrogatorio di garanzia.

Il legale – racconta Basso  – ad un tratto si era dovuto assentare, e questo veniva certificato.

L’interrogatorio doveva bloccarsi ma è continuato, ed alla fine l’avvocato, riappariva, leggendo gli atti, nuovamente a chiusura del verbale, in un “testuale” che proprio non ci sta affatto. Come non c’era l’avvocato- mari rientraro a sentir le conclusioni dell’interrogatorio.

Ma questo non è tutto.

Ora con Enzo Basso libero ci sarà da aspettarsi altro.

Più volte il giornalista-editore aveva detto che le “verità andavo cercate altrove”.

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E queste potrebbero ora trovar radici anche nella campagna elettorale messinese, dove una parte politica ha sempre mal digerito le  interferenze d’inchiesta giornalistiche di “109”.

In attesa del giudizio, il 19 luglio, nell’udienza già fissata  per le  l’accuse di bancarotta fraudolenta, falso in bilancio e frode fiscale condivise con Giuseppe Garufi, Francesco Pinnizzotto, Andrea Ceccio e Graziella Lombardo, potrebbero emergere altri risvolti, da film giallo, dove tutte queste accuse potrebbero diventare di secondo piano.

Di fatto il caso “Basso”,  – compreso il suo lungo restare ai domiciliari, cose che in tanti si son chiesti se ve ne erano mai stati reali motivi di quella misura – dopo i silenzi imposti dalla detenzione nelle quattro mura domestiche,  torna d’alto profilo giudiziario ma sopratutto “politico”.

Se ne parlerà di certo. Augurandosi che questa volta a farlo siano in tanti.

24 Aprile 2018

Autore:

redazione


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