C’è tanto e di più in queste settimane nella vita politica sinagrese che guizza con un’anguilla, vivacissima, come quelle che caratterizzeranno una “sagra”, prima non voluta, poi patrocinata, dall’amministrazione comunale ed ora fatta dall’opposizione ma che potrebbe a priori aprire fronti di nuove polemiche.
Ma il casus del giorno gira tutto intorno ad Enzo Caputo.
“Penna” scomoda a Sinagra e dintorni, dipendente comunale – e questa potrebbe essere una sua colpa – che ha firmato recentemente articoli su passi carrabili che strozzano antiche scalinate, medagliette d’oro da appuntarsi su petti da premiare, parcheggi e fiorai – con annessa raccolte firme – su posti “raccomandati” visto che trattasi di aree d’interesse delle poste italiane, tanto per ricordarne i più recenti, ma anche nel passato si è interessato dei fondi e degli ammanchi d’oro del comune di Castell’Umberto.
Enzo è l’oggetto che gira intorno ad una decisione, presa dal sindaco Enza Maccora, quella di dare vita allo sportello comunale della TIA (una sottospecie di Urp per assistere i cittadini nelle controversie con altri soggetti per tassazioni varie anche se l’obiettivo della Maccora è quello di dedicarlo esclusivamente alla spazzatura ed alle liti con l’Ato2).
L’ufficio dovrebbe essere ubicato nel municipio di piazza San Teodoro (chissà se sarà agibile ai portatori di handicap … ci si domanda) ed il Caputo dovrebbe lasciare l’ufficio dell’area Cultura – dove da anni si occupato di turismo e manifestazioni – per andare a compilare moduli e accettare proteste.
Una scelta politica – quella dell’Ufficio Tia – importante di grande respiro, segno di civiltà, e la scelta di puntare su Caputo è motivata “Nella considerazione – scrive il sindaco nella nota 8775/2013 – che Ella dimostra costantemente particolare propensione per la tutela delle fasce sociali più deboli e, in particolare, degli oppressi, nella fattispecie dell’Ato ME 1s.p.a, si è ritenuto opportuno e confacente con gli obiettivi dell’amministrazione di individuarla per lo svolgimento delle incombenze gestionali necessarie per il funzionamento dello sportello in questione”.
Insomma, un lavoro da buon samaritano, un volontariato … da Caaf.
Un lavoro dove non si fa nessun accenno alle competenze specifiche del dipendente, ai corsi di formazione fatti, all’esperienza che premia e paga e che dovrebbe essere la carta vincente per un’amministrazione che guarda avanti e che dovrebbe ottimizzare al meglio le risorse interne per evitare sprechi o doppioni di figure.
Lo stesso sindaco scriveva, riassumendo, di non poter valutare l’attività svolta dal dipendente indicato e accennando a probabili disposizioni del funzionario sovrapposto.
Insomma a monte c’era qualcos’altro magari più illuminante, come la nota 8559/2013, dove lo stesso sindaco specificava al funzionario sovrapposto Carlo Cardaci che lo sportello in questione doveva fornire, oltre ai moduli, anche “la necessaria assistenza nella compilazione”.
Quindi una scrivania, che era poco più di una camera del lavoro, o la brutta copia – quasi in concorrenza – di un patronato.
Ma chi doveva firmare il provvedimento di trasferimento?
Carlo Cardaci il funzionario d’area.
Lui è un funzionario corretto, simpatico, accomodante, da sempre interessato al turismo, alle manifestazione, gioca a scacchi, conosce le strategie della politica e rispetta l’amicizia e dopo qualche giorno, con la nota 8895/2013, informa il collega di avere scampato, magari per poco, un provvedimento disciplinare.
Ma le cose non sembrano siano così come sembrano essere.
Succede infatti che, sempre il sindaco di Sinagra, mentre da un lato sostanzialmente dice che il dipendente ha l’animo buono, dall’altro vuole sapere perché lo stesso ha lavorato il pomeriggio del 15 luglio malgrado gli uffici, per sua stessa disposizione, fossero chiusi al pubblico.
Insomma, niente iniziative autonome.
Un equivoco, chiarito dallo stesso funzionario.
Infatti il Cardaci afferma parlando del Caputo “Lavorava per il comune”, e di spostare Caputo non ne vuole proprio sapere sopratutto di questi tempi: “Distogliere, in atto, il dipendente dall’attività lavorativa di cui al naturale carico di lavoro costituirebbe grave nocumento alla gestione amministrativa e programmata delle attività relative all’estate 2013″ e poi evidenzia lo stesso funzionario “perché privarsi di una persona che si è sempre distinta per precisione correttezza e lunga esperienza nel settore?“.
Ma quel trasferimento dicono i soliti beni informati potrebbe ridisegnare anche altre mappe interne al comune.
Infatti Cardaci è ad un passo dalla pensione…. al suo posto potrebbe, logicamente, andare il Caputo.
Ma se lui lascia l’area… nulla sarebbe più scontato.
Ma lasciamo la fantapolitica-amministrativa e torniamo ai giorni di quest’agosto caldissimo – politicamente – a Sinagra.
Passa qualche giorno Cardaci cambia idea; sicuramente sofferta, ma la cambia.
Si convince, per il bene dell’Ente, che Caputo deve andare allo sportello.
E firma l’atto di trasferimento.
Sembra un atto monco, privo dei pareri necessari, quanto meno quello del sindacato…. si vedrà.
I giochi sembrano compiersi.
Sinagra avrà il suo sportello Tia.
Gela tutti, e congela tutto l’intervento del vice-presidente del consiglio Daniela Spanò che chiede ai funzionari lumi su tutti gli spostamenti fatti dall’amministrazione-Maccora (tanto per citarne qualcuno: Enzo Ioppolo, Anna Faruggio, Rosalia Svelti, Francesca Sinagra, Enza Mola) ma la Spanò vuol saperne di più anche i cambi di funzione, i livelli di riferimento … è così affioraro i ruoli del lavoro al cimitero, alla biblioteca, alla segreteria.
Una storia che si tinge di giallo, che tende al porpora, che sfuma nel nero….
Caputo, direttamente interessato, al momento, non ritiene di commentare la vicenda, sorride, ha sicuramente degli assi nella manica, ma non li scopre.
Parla solo di come sia difficile fare comunicazione, di non piegare la schiena, di poter osservare e commentare liberamente, nel rispetto dei ruoli.. l’unica cosa che ripete spesso è la parola “rispetto” , mentre informa la segreteria nazionale dell’ISA , il suo sindacato di riferimento, dove è nei quadri dirigenti, e che ha già fatto sapere che non darà nessun nulla osta sindacale allo spostamento.
Afa nei corridoi del comune.
Clima pesante…. umidità ed elettricità nell’aria.
L’avverte in queste ore anche il vice-presidente del consiglio Daniela Spanò.
Quella che ha scritto al responsabile dell’Area Amministrativa, a quello dell’Area Economico-Finanziaria, a tutti i responsabili di Area, alla Rsu e a tutti i dipendenti comunali, per chiedere proprio tutti gli atti relativi agli spostamenti decisi dal sindaco Maccora.
“Con la presente – ha scritto la Spanò, vedi articolo precedente- si chiede al responsabile dell’Area Amministrativa copia di tutti i provvedimenti, da qualsivoglia Organo emessi, che hanno disposto trasferimenti e/o spostamenti interni del personale in servizio presso codesto Comune.
Qualora detti spostamenti hanno interessato dirigenti e/o rappresentanti sindacali, si chiede che venga allegata copia del nulla osta concesso dalla sigla sindacale di appartenenza.
La superiore richiesta è riferita ai provvedimenti posti in essere a partire dalla data di insediamento dell’attuale amministrazione e riveste carattere urgente.
Al responsabile dell’Area Economico-finanziaria si chiede di relazionare sul mancato pagamento delle mensilità dei mesi di giugno e luglio 2013 ai dipendenti comunali.
Si chiede altresì al responsabile dell’Area Amministrativa di pubblicare copia della presente istanza sul sito del Comune la sua diffusione presso tutti i dipendenti comunali.
I Responsabili delle Aree dei dipendenti interessati da spostamenti – concludeva nella sua nota la sanguigna consigliera comunale che di fatto è punto di riferimento per un’ampia fascia del dissenso sinagrese, poco propenso ad assolvere l’opposizione consiliare giudicata blanda e connivente politicamente a quell’area grigia del Pd – relazioneranno sulla corretta applicazione in merito delle normative di settore”.
L’aria è tesa e l’ultimo documento, un anonimo dal profilo a molti già noto “Report Sinagrese” non ha fatto sconti a nessuno, lasciando perplessità, ansia ed amaro in bocca a tanti…
Peccato che la sua poco chiarezza nel definirsi, la sua mancanza di volto e di firma, ridimensioni a poco più di un foglietto di carta straccia quel documento che pur ha verità importanti che affiorano tra le righe….
a volte per crescere e far crescere una comunità ci vuole il coraggio del dire di metrerci la faccia…
altre storie.
Ma è la sortita di Daniela che apre intanto nuovi scenari.
C’è chi la vuole fuori dalla maggioranza, dimissionaria, esclusa dalla politica vicina sindaco Maccora, c’è chi chiede, senza titoli, le sue dimissioni; c’è chi la vede bene, a cavallo, è la sua passione, dell’onda lunga del nuovo volto della politica locale.
Lei sorride, non vuole pubblicità – e respinge l’accusa che vuol tacciarla di questo – vuole rispettare il patto con gli elettori che l’hanno votata.. ed è un bel sorriso.
Ma non è finita qui, un nuovo documento dell’opposizione – non consiliare – è nell’aria e pronto ad invadere blog e giornali.
E’ solo una questione di ore.