ESTORSIONE – La Squadra Mobile arresta pregiudicato barcellonese
Cronaca Provinciale

ESTORSIONE – La Squadra Mobile arresta pregiudicato barcellonese

poliziaLa Squadra Mobile ha notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per estorsione aggravata al pregiudicato D’Amico Carmelo, originario di Barcellona Pozzo di Gotto di anni 39, in atto detenuto per altra causa presso la Casa Circondariale di Viterbo.
La vicenda estorsiva ha avuto inizio nel dicembre 2007 e si è protratta nei mesi successivi, almeno sino a tutto il 2008, ai danni di un’impresa edile impiegata nella costruzione di lavori pubblici nel comune di Milazzo.
Per la medesima vicenda sono state già emesse delle misure cautelari a carico di altri complici di D’Amico Carmelo. Nei riguardi di quest’ultimo, invece, il Gip del Tribunale di Messina, in data 13 maggio 2010, aveva rigettato la richiesta avanzata dalla DDA di Messina dell’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.
Avverso tale decisione la Procura messinese aveva proposto appello in data 21 maggio 2010 innanzi al Tribunale della Libertà di Messina. Quest’ultimo collegio giudicante, in data 12 luglio 2010, riconosceva meritevole di accoglimento la richiesta avanzata dalla DDA di Messina e, pertanto, disponeva l’emissione del provvedimento restrittivo a carico del D’Amico.
Quest’ultimo, attraverso il proprio legale di fiducia, proponeva ricorso in Cassazione che in data 25 novembre 2010 ne dichiarava la inammissibilità facendo scattare le manette a carico di D’Amico Carmelo.
In ordine alla ricostruzione dei fatti, dall’esame del provvedimento emesso dal Tribunale della Libertà di Messina, emerge che D’Amico Carmelo, ritenuto esponente apicale della consorteria mafiosa barcellonese, già gravato da altre misure cautelari per associazione mafiosa ed estorsione, ha contribuito, unitamente agli altri coindagati, alla condotta estorsiva posta in essere nei danni di un’impresa edile alla quale è stato imposto il pagamento del pizzo nonché la fornitura di inerti e calcestruzzo a prezzi superiori rispetto a quelli praticati dai precedenti fornitori.
Nelle indagini è risultato che D’Amico ha accompagnato un altro correo, in prossimità del periodo natalizio del 2007, ad un incontro con la vittima nel quale venne imposta la tangente estorsiva. Egli, inoltre, ha partecipato personalmente ad un ulteriore incontro, tenutosi tra il febbraio e l’aprile 2008 ed in quella occasione si è rivolto alla parte offesa dicendo con tono perentorio che “ a lui bisognava portare rispetto”.

1 Dicembre 2010

Autore:

admin


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