L’antico Mongibello non ha smesso di dare spettacolo neanche ieri con la sua ottava eruzione nell’arco di 50 giorni, tra le sei e le sette si è registrato il clou del fenomeno. Il cratere di Sud-Est ha eruttato lava incandescente per circa un’ora creando fiumi rossi lungo il fianco della montagna in direzione della Valle del Bove e regalando uno scenario suggestivo.
Una pioggia di lapilli e cenere ha ricoperto strade e case dei paesi limitrofi.
Nulla di nuovo per gli abitanti oramai abituati alla frenetica attività del vulcano costantemente controllato dall’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania che aveva già previsto questa nuova risalita del magma. Negli ultimi mesi l’attività vulcanica dell’Etna si è manifestata con una quasi perfetta regolarità.
“L’ eruzione – hanno spiegato gli operatori dell’Ingv – è stata del tutto analoga all’ultimo evento. La fase parossistica è stata intensa e di breve durata. La colata si è diramata in più bracci. Rimane quasi impossibile prevedere con largo anticipo questo tipo di fenomeni, ma negli ultimi mesi l’Etna sta dando vita ad una serie di fenomeni ascrivibili ad un ciclo di eventi”.
Tuttavia pare che la forza del fenomeno sia in netta diminuzione, i disagi sono stati pochi e l’aeroporto di Catania non ha interrotto i voli. Secondo gli esperti, la prossima eruzione potrebbe verificarsi tra circa otto giorni, sempre che il vulcano non sia stanco di tutta questa “attività fisica”.