Mente nella Valle dei Templi abusiva cominciate le demolizioni, Fabia Granta, già assessore aii Beni Cultuari della Regione Siciliana, rammenta come al quel tempo 15 anni fa… dopo 30 anni di immobilismo complice, ordinò le demolizioni contro tutto e tutti:15 demolizioni che gli valsero 15 anni sotto scorta. Una Sicilia dalla memoria corta, pochi oggi a ricordare quell’epopea di “risveglio” che ebbe la Sicilia con lui.
La Procura di Agrigento era stata perentoria quando già all’inizio di giugno aveva lanciato un vero e proprio ultimatum. “Si proceda alle demolizioni, altrimenti l’autorità giudiziaria procederà per abuso di ufficio ed omissione di atti di ufficio a carico dei responsabili degli uffici degli enti competenti che impediscono il ripristino della legalità nella zona del parco archeologico della valle dei Templi” E oggi, 24 agosto 2015 , si è registrata la prima operazione. C’è stato l’abbattimento del muro di cinta di contrada Poggio Muscello, in zona non edificabile (inedificabilità assoluta) del parco di 1.300 ettari, opera anch’essa abusiva nella zona archeologica di Agrigento.
Nei prossimi giorni proseguirà l’abbattimento degli immobili abusivi che sono circa 650.
La Procura della Repubblica nel mese di luglio aveva dato 30 giorni di tempo per avviare le opere di demolizione, ma la sentenza esecutiva per l’abbattimento risale all’anno 1998.
Lillo Firetto, il sindaco, ha commentato, “Si comincia con la rimozione di qualche debole graffio all’interno del meraviglioso parco archeologico di 1.300 ettari”.
Ma se questa è la cronaca di oggi, bisogna rammentare quello che già fece Fabio Granata, quando da assessore regionale ai BB.CC. Una lotta, spesso in splendida solitudine, contro tanti se non tutti. Ordinanze fatte e poi bloccate, finite nel silenzio, mentre lui dichiarava su Repubblica: «Domani chiederò chiarimenti al prefetto sui ritardi di questi giorni e sulla data degli abbattimenti. Intendo essere presente personalmente in occasione delle demolizioni in rappresentanza del governo».
Poi finito il suo tempo.. finì un sogno di rendere onore alla Valle, e oggi è l’incubo per chi sente lo sferragliare delle ruspe.
Questo è giusto rammentarlo, per non aver la memoria corta e dare onore e merito a Fabio Granata.
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