FALLIMENTI – Per la vicenda “Gedim” di Brolo, il verdetto d’appello, condanna ancora,riducendone appena i termini, i Germanà
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FALLIMENTI – Per la vicenda “Gedim” di Brolo, il verdetto d’appello, condanna ancora,riducendone appena i termini, i Germanà

brolo_castello_con_campana_2_thumb_medium360_240Si preannuncia il ricorso in Cassazione. La vicenda affonda le sue origini al tempo del boom edilizio del paese, sul finire degli anni ottanta. Precisamente tra il 1989 ed il 1996.  La sentenza di ieri della Corte d’appello ha anche disposto il non luogo a procedere nei confronti di altri tre imputati, gli imprenditori Vincenzo Milio Caruso,  Francesco Molica, di Brolo, ed il pirainese Vincenzino Spiccia che erano stati condannati in primo grado a due anni in relazione ad un solo capo d’imputazione. Nel dibattimento anche il tempo trascorso ha fatto la sua parte con la prescrizione di alcuni reati. Le difese sono state rappresentate dagli avvocati Carmelo Occhiuto e Mimmo Magistro e Giuseppe Di Peri, avvocato dei Germanà, che ha in un comunicato stampa affermato:”Nonostante un quadro indiziario estremamente generico la Corte d’Appello di Messina non ha ritenuto di acclarare l’assoluta estraneità dell’on.le Basilio Germanà ai fatti che gli sono stati ingiustamente addebitati. Poichè lo stesso non ha alcuna correlazione con la costruzione accusatoria, si proporrà ricorso in cassazione per vedere finalmente riconosciuta la sua innocenza.”

 

Sotto l’aspetto relativo alla cronaca giudiziaria la nuova sentenza ridetermina a tre anni e due mesi di reclusione le pene per bancarotta fraudolenta a carico di Basilio Germanà e del fratello Antonino, noti per le loro cariche politiche e per il ruolo che da sempre hanno avuto non solo a Brolo. Il primo infatti un ex senatore, già sindaco di Brolo, l’altro è un ex deputato regionale e nazionale.

Per l’imprenditore Cono Di Luca la condanna è stata riformulata in tre anni e dieci mesi.

Si chiude quindi in questa fase il processo d’appello scaturito del fallimento della “Gedim” un’impresa di costruzioni edili di Brolo in cui era confluita un’altra azienda del settore la “Venere”.

Nel primo giudizio, il Tribunale aveva deciso per  i due Germanà la condannata  a tre anni e otto mesi ciascuno mentre a Di Luca il collegio del Tribunale di Patti aveva  inflitto quattro anni e otto mesi.

27 Maggio 2016

Autore:

redazione


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