Franco Tiano: “E’ necessario prendere visione del degrado economico e sociale e come si fa nelle comunità che si rispettano, senza piangersi addosso, trovare le soluzioni”
I temi delle conversazioni politiche, a ridosso degli impegni elettorali, si elevano a progetti faraonici. Le strutture, le infrastrutture e soprattutto le grandi opere, fanno da parafulmini ad una stagnante situazione debitoria ed una non qualificante mancanza di servizi primari. E’ arrivata la bella stagione e con essa la città si popola di turisti, di croceristi e messinesi che si sono trasferiti in Italia ed all’estero per lavoro. Iniziano i commenti di quest’ultimi, i malumori, si mettono in risalto le solite criticità e le mancanze. Una cartolina che si ripropone, in tutta la sua ampia e virtuosa rappresentazione della città. Facciamo a gara ad attribuire, a destra ed a manca, tutte le responsabilità. La maggioranza si scaglia contro chi ha amministrato nel passato, non dispensando l’attuale amministrazione di responsabilità ancora più gravi. Volendo essere obbiettivi, le responsabilità continuano ad essere dell’intera società messinese. Ognuno, ovviamente, ha un suo grado di responsabilità. Amministratori e politici, per non avere indicato una visione di città tendente alla crescita economica ed occupazionale. Di non avere risolto i problemi di sempre. I cittadini per avere dato la massima fiducia “incondizionatamente” alla politica e per non avere contribuito a remare dalla parte della civilizzazione, della legalità e del rispetto delle regole. E’ necessario prendere visione del degrado economico e sociale e come si fa nelle comunità che si rispettano, senza piangersi addosso, trovare le soluzioni. E’ indispensabile unire le forze e porsi validi obbiettivi per riqualificare un territorio già ricco di suo per posizione geografica, per bellezze naturali e per lo splendido clima e panorama. In chiave politica, è necessario puntare in una nuova classe dirigente, che sia fondata su premesse territoriali e che sappia porsi a difesa ed alla valorizzazione dei beni locali. La deputazione locale deve sapere affiancare l’Amministrazione, guidarla ed indicargli la strada dello sviluppo, ricercando risorse ed opportunità. I Cittadini hanno il compito di amare e rispettare il territorio. Osservando le regole e contribuendo a ripulire la propria casa comune da tutti i fattori inquinanti che ne turbano la crescita ed oscurano la bellezza. Si parta, dunque, dai programmi condivisi, dalle intese trasversali e dalla capacità di secernere l’interesse politico di parte con quello prettamente afferente al territorio. Trasparenza e forza collegiale, siano i fattori predominanti, alternativi alla becera politica autoreferenziale e motori di ripartenza per una civile convivenza. Si assistano i bisognosi e si pongano le premesse per una ripartenza della piccola e media impresa. Si punti sulla burocratizzazione delle procedure, sulla diminuzione della pressione tributaria e fiscale. Si paghi meno per fare pagare tutti. Si punti ad un impegno, politico ed amministrativo, che abbia come linea guida il bene di tutti. Soltanto dalla comunità possono partire le premesse per una risalita. Insieme per ciò che manca, per le strutture, le infrastrutture, per le grandi opere e per tutelare e preservare i beni locali, sensibilizzando gli organi regionali e nazionali. L’Amministrazione pensi a riqualificare i servizi, a ridare dignità ad un territorio abbandonato a se stesso, a valorizzare il patrimonio e puntare sulla qualità della vita. Ognuno faccia la propria parte, bisogna essere una comunità. La città sembra essere un campo di battaglia, dove si combatte per se stessi e non per il futuro dei nostri figli.
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