“Ficarra è ora”  – Dopo la replica del sindaco: “interesseremo la Corte dei Conti”.
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“Ficarra è ora” – Dopo la replica del sindaco: “interesseremo la Corte dei Conti”.

 

 

La minoranza ficarrese stigmatizza il violento attacco del Sindaco contenuto in un documento a sua firma, risponde punto per punto alle accuse e preannuncia di vedersi costretta ad interessare la Corte dei Conti.

In particolare la minoranza evidenzia che non vi è alcun nesso tra i precedenti contenziosi amministrativi e quello recentemente definito innanzi al Giudice Ordinario, con la completa vittoria del Comune che però fa marcia indietro e restituisce parte dei locali alla parte soccombente; ribadisce che l’interesse pubblico ad ampliare l’offerta turistico culturale viene danneggiato dalla concessione in uso perpetuo e gratuito ad un’associazione che mai ha fatto tali attività; che la sentenza di primo grado è immediatamente eseguibile e l’ipotetico appello basato sulla presunta “debolezza” della motivazione della sentenza del Tribunale di Patti non è accertato da alcun parere legale; che il Comune si è obbligato a chiedere all’associazione il permesso per accedere ai propri locali, vanificando così anni di contenzioso; che i costi dell’operazione sono ben più grandi di quelli riconosciuti dal Sindaco; che, infine, il diritto di critica, anche a mezzo dei media, non costituisce attività “becera e disgustosa” come sostenuto “dall’elegante” primo cittadino.

La palla in ogni caso, dopo un passaggio in Consiglio Comunale, passerà alla magistratura contabile.

Di seguito il testo della replica del gruppo “Ficarra è ora”: LOCALI COMUNALI CONCESSI AL GABINETTO DI LETTURA parte II

INCREDIBILE REPLICA DELL’AMMINISTRAZIONE AI RILIEVI DELLA MINORANZA

 Stupiscono i toni (ma lo stile, si sa, o lo si ha o non lo si ha) e la sostanza (per modo di dire, visto che non ce n’è) della replica dell’Amministrazione comunale di Ficarra alla denuncia fatta dal gruppo di minoranza “Ficarra è ora” sulla questione dei locali comunali attribuiti GRATUITAMENTE E PER SEMPRE all’associazione “Gabinetto di Lettura”, malgrado quest’ultima sia risultata soccombente nel giudizio civile intrapreso contro il Comune di Ficarra.

 La maggioranza, o forse solo il Sindaco visto che il documento è emanazione dell’Ufficio del Sindaco e solo da questi firmato, tenta di giustificare il proprio operato adducendo le seguenti ragioni (o offese, fa lo stesso):

● La minoranza ha “scarsa conoscenza di fatti amministrativi” e soffre di “miopia di visioni strategiche in tema di offerta turistico-culturale” perchè non conosce la vicenda giudiziaria nel complesso e non capisce che con l’operazione da lei criticata si amplia l’offerta culturale del paese;

● la sentenza del Tribunale di Patti è di primo grado, quindi modificabile in seguito ad appello, di conseguenza la minoranza sarebbe “disgustosa” nel non aver rilevato ciò;

● il Comune ha la piena disponibilità delle chiavi dei locali concessi in uso;

● il Comune paga solo un affitto, peraltro solo fino ad aprile 2013, quindi rappresenta una “bugia” parlare di affitti al plurale e non si capisce quali soldi pubblici si debbano risparmiare;

● la minoranza interessa della questione i media con “becere” ricostruzioni in virtù delle quali il Sindaco conclude affermando: “io non ci sto”.

 Riassunto il significato delle nervose invettive del Sindaco si possono fare alcune prime considerazioni, pur premettendo che essendo noi della minoranza nell’ordine: disinformati, miopi, sfacciati, superficiali, strumentalmente fuorvianti, di corto respiro, bugiardi, disgutosi e beceri, potremmo, ancora una volta, non soddisfare il primo cittadino.

Ficarra_centro► Intanto, rassicuriamo chi crede il contrario che la minoranza, prima di pronunciarsi sulla vicenda, ha esaminato presso la casa comunale tutto il fascicolo della vicenda giudiziaria con il “Gabinetto di Lettura” ed ha estratto parte della documentazione che le interessava. La minoranza è, dunque, perfettamente a conoscenza dei fatti, e sa che in passato vi è stato altro giudizio (di natura amministrativa, presso il T.A.R. Catania e poi presso il C.G.A.R.S. ) che ha annullato l’efficacia di una espropriazione (iniziata dal Comune in ragione dell’evidente interesse pubblico alla fruizione dei locali oggi regalati).

Ma tale giudizio amministrativo non ha niente a che fare con quello di giustizia ordinaria, non amministrativa quindi, definito dal Tribunale di Patti.

 ► E a proposito di  miopia che non ci permette di capire che con la transazione il Comune potrà allargare l’offerta culturale del paese, non possiamo fare a meno di notare come il Comune per fare ciò non abbia bisogno di appoggiarsi ad un’associazione ma può farlo da solo; inoltre nei casi in cui l’ente ha concesso in uso a delle associazioni alcuni locali comunali nessuno ha sollevato critiche; ciò perché, tali concessioni, sono temporanee (com’è normale, ma solo a nostro avviso) e, quindi, revocabili in caso di mancata utilità pubblica o sopravvenute esigenze diverse.

Peraltro, le associazioni, che finora hanno beneficiato di concessioni in uso, hanno prima di tutto dimostrato di essere vitali e di poter integrare l’offerta turistica e\o sociale ricreativa; malgrado ciò non hanno mai avuto quanto dato ad una associazione che mai ha fatto qualcosa di lontanamente comparabile alle altre,che concretamente vivono e operano nel tessuto sociale ficarrese.

In questo caso, invece, qual è il merito?

► Altra domanda: in quale passo della nostra denuncia abbiamo detto che la sentenza non fosse modificabile??

Sul punto, tanto per cambiare, il primo cittadino pro tempore gioca con le parole.

Infatti il Sindaco fa finta di non sapere (ma non sa tutto lui ?) che sentenza esecutiva vuol dire immediatamente eseguibile. Una cosa è la modificabilità della sentenza, mai negata dalla minoranza, altra cosa è dire, come invece abbiamo detto, che la stessa è eseguibile come tutte le sentenze di primo grado.

In pratica, il Comune può già oggi immettersi nei locali inopinatamente concessi in uso.

Interpretando quanto tenta di sostenere il Sindaco col suo lungo respiro, l’unico problema ravvisabile sarebbe il seguente: se il Comune si immette nei locali e viene fatto ipotetico appello dal “Gabinetto di lettura” e, in esito al detto appello, la sentenza viene ribaltata, deve restituire i locali.

Solo che l’incongruenza tra quello che dice e quello che fa è così macroscopica che anche noi, miopi, riusciamo a percepirla, anche se appena appena: infatti, per dire che la sentenza è attaccabile e facilmente ribaltabile, il Sindaco e la Giunta non si sono neppure preoccupati di farsi rilasciare un parere legale che dica che la sentenza di primo grado “è debole” (termine usato in una dichiarazione rilasciata alla stampa).

► In sostanza, si sbandiera ai quattro venti che mettersi d’accordo era conveniente perché il Giudice di Patti (questa sprovveduta che non ha capito che doveva dare ragione agli altri non al Comune) ha motivato maluccio la sentenza di primo grado, che quindi è debole.

Peccato che la tesi, carte alla mano, non sia vera (anche se non dimentichiamolo, i bugiardi siamo noi). La deliberazione di Giunta si fonda cioè su un presupposto legale del tutto inesistente, inventato al solo fine di giustificare l’ingiustificabile !

► Quanto all’affermazione che il Sindaco fa di avere le chiavi dei locali, vorremmo riflettere sul fatto che avere un mazzo di chiavi non serve certo ad avere la piena disponibilità dei locali stessi se poi, per poter organizzare gli eventi culturali, si deve chiedere il permesso con 15 giorni di anticipo agli effettivi e perpetui padroni di casa.

Quindi, in base a quello che il Sindaco dice, il Comune non deve chiedere il permesso a nessuno, ma in base a quello che c’è scritto nella delibera di Giunta deve farlo…Se uno deve entrare a casa propria deve chiedere il permesso ?

► Passando oltre, il Sindaco ci definisce bugiardi perché parliamo di affitti al plurale, mentre l’affitto, a suo dire, è solo uno, ovvero quello del centro anziani.

Ma pure con la superficialità che, a quanto sembra, ci contraddistingue, non possiamo non rilevare che il comune di Ficarra paga, insieme al Comune di Brolo, l’affitto dei locali destinati all’Unione dei Comuni Terra dei Lancia

► Altro peccato di cui ci siamo macchiati: aver informato i cittadini tramite i media dei magheggi in questione.

Forse che la maggioranza, in questi anni, non ha usato i mezzi di comunicazione per preannunciare e magnificare le proprie iniziative?

Probabilmente, il Sindaco, reduce dai successi elettorali che lo hanno lanciato nell’empireo politico, pensa di potersi atteggiare come l’ex Presidente della Repubblica Scalfaro che, dinanzi a chi gli chiedeva conto di come avesse usato il denaro pubblico, tagliò corto dicendo “Io  non  ci  sto”.

Fortunatamente siamo a Ficarra e non al Quirinale.

Il diritto di critica non è stato abolito, così come non è stato introdotto il diritto di lesa maestà (anche se qualche dubbio ci assale).

In conclusione, cari concittadini, è d’obbligo cercare di capire il dato politico che emerge dalla scomposta ed inelegante reazione del Sindaco.

Invero, l’intervento è volutamente OFFENSIVO E DENIGRATORIO NEI CONFRONTI DI UN GRUPPO POLITICO CHE DELLA LEALTÀ E COLLABORAZIONE NELL’INTERESSE SUPREMO DEL PAESE HA FATTO IL PROPRIO MARCHIO DI FABBRICA in questo primo scorcio di legislatura e sin dalla campagna elettorale.

Numerosi sono gli esempi che si potrebbero dare al riguardo

Stranisce pertanto che il Sindaco, evidentemente non preoccupato del clima politico che così ha ritenuto di avvelenare, non tenga in considerazione tutto questo.

Forse, il nostro primo cittadino, non dovendo più preoccuparsi della rielezione, non ha alcun interesse a che in paese ci siano due forze contrapposte che serenamente propongono le proprie idee per lo sviluppo di Ficarra, mal tollerando le critiche di chi vigila sull’operato della Giunta e lo riprende quando sbaglia (ebbene sì, noi sosteniamo che non sia infallibile).

A voler pensar male, sembrerebbe che il Sindaco non si preoccupi del dopo, quando saranno altri a dover gestire la cosa comune in un clima che volutamente e ingiustificatamente avvelena con la deliberata scelta di alzare i toni di un normale scontro politico, esorbitando i limiti della normale dialettica.

A questo, punto non ci resta che portare la questione in Consiglio Comunale in modo da capire se  la volontà di portare tutto in rissa è di tutta la maggioranza, dell’intera Giunta o del solo leader pro-tempore.

Qualora la maggioranza desse il proprio sostegno a questa nuova linea politica elaborata dal primo cittadino, insistendo nella difesa di una transazione ILLEGALE, il gruppo “Ficarra è ora”, che non dimentica il proprio ruolo di tutela degli interessi generali della collettività, non potrà che trasmettere tutta la documentazione relativa alla triste vicenda alla Corte dei Conti, la quale potrà dirimere la questione (assieme ad altre questioni pregresse e ad altre ancora che stanno maturando), ponendo la parola fine sulla querelle.

La minoranza ha infatti un dovere di controllo verso l’operato della Giunta conferitole dai cittadini ficarresi, e tale compito intende assolvere serenamente, senza farsi intimidire.

Pertanto, visto che a dire del Sindaco questa minoranza capisce poco di amministrazione, non ci resta altro che rimettere la questione da noi incompresa all’organo competente innanzi al quale ognuno, nell’ambito delle proprie competenze, si prenderà le proprie responsabilità.

Infatti, il gruppo consiliare “Ficarra è ora” intende difendere strenuamente quel principio di buona amministrazione per cui con i soldi pubblici non si fanno né regalie ad amici nè clienti politici, e se qualcuno volesse riservare “cortesie” ai predetti amici lo facesse di tasca propria.

Concludiamo con un appello non ai cittadini, che da parte nostra hanno sempre avuto ed avranno informazioni vere e non mistificate E CHE SONO BEN CAPACI DI CAPIRE CIÒ CHE GLI ACCADE ATTORNO, ma al primo cittadino pro-tempore affinchè si ravveda, assieme alla Giunta, provvedendo, coerentemente con le iniziative poste in essere da precedenti amministrazioni (tra loro anche di diverso colore politico) ad immettersi nel possesso esclusivo dei locali, come permesso dal Tribunale, senza tergiversare con altre futili argomentazioni e, se possibile, rispettando le idee e professionalità altrui.

Il gruppo consiliare “Ficarra è ora”

 

 

20 Ottobre 2012

Autore:

admin


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