Una decisione forse attesa, ma non data per scontata, quella presa del gup del Tribunale di Patti, Eugenio Aliquò – pm Giorgia Orlando, – ieri nei confronti dei diciotto dipendenti del Comune ficarrese, tra impiegati e dirigenti al momento in cui scattò il blitz dei carabinieri.
In un primo tempo erano in 23, poi la posizione di cinque venne archiviata, ed ora i restanti devono rispondere, secondo l’accusa,
di truffa aggravata e continuata ai danni del comune e di false attestazioni.
I carabinieri, con l’ausilio di filmati e pedinamenti, hanno documentato dal 21 novembre 2016 al 18 febbraio 2017 circa 650 episodi di assenteismo per un ammontare di oltre 200 ore.
Una media di pochi minuti ad episodio ma per il giudice non è stato il “quantum” ma la gravità risiede in quello che viene definito “sistema fraudolento e patologico”, ai danni della pubblica amministrazione – nel caso il Comune di Ficarra – sviluppatosi e rafforzatosi nel tempo in un contesto di «anarchia amministrativa», realizzata solo grazie alla complicità fra controllori e controllati.
Il collegio difensivo è formato dagli avvocati Francesco Pizzuto, Domenico Magistro, Sandro Giaimo, Rosalba Frandina e Maria Sinagra dovrà confrontarsi con il giudice monocratico del Tribunale di Patti, Chiara Catalano l’8 ottobre prossimo quando si avvierà il dibattimento.