FILARMONICA LAUDAMO MESSINA – Zoltán Fejérvári incanta il pubblico del Palacultura
Attualita, Fotonotizie, In evidenza, News

FILARMONICA LAUDAMO MESSINA – Zoltán Fejérvári incanta il pubblico del Palacultura

– di Corrado Speziale –

Grande inizio della 102.ma stagione concertistica della Filarmonica Laudamo. Zoltán Fejérvári, talentuoso pianista ungherese per la prima volta in Sicilia, proponendo un repertorio su musiche di Schubert, Schumann e Chopin, domenica pomeriggio ha incantato il numeroso pubblico del Palacultura messinese. Alla fine, lunghi applausi e rientro sul palco con un brano di Leoš Janáček.

Il “preludio” di Alba Crea, vicepresidente della Filarmonica Laudamo, alla vigilia dell’evento la diceva tutta: “Una stagione concertistica che comincia con Schubert, come fa a non essere bella? E poi il Carnaval di Schumann e i Preludi di Chopin… What’s else?” Aveva pienamente ragione. Non c’era modo migliore per iniziare la 102.ma stagione della prestigiosa Filarmonica messinese, tra le più antiche d’Italia. Dal palco, Alba Crea, ha accolto il pubblico nel segno della condivisione che contraddistingue la Filarmonica: “Benvenuti a questa nuova stagione. Siamo tutti amici. In questi anni si è creato un ottimo rapporto. Vi auguro buon ascolto per questo concerto e per gli altri 29 che verranno. Saranno tutti interessantissimi”. È il primo concerto della stagione da direttore artistico per Antonino Cicero: “Oggi sono molto emozionato nel prendere il timone della direzione artistica dell’associazione concertistica più antica della Sicilia. Non è una cosa da poco. Pensare che ha sede a Messina è un vanto per la città, quindi emoziona ancora di più. È una grossa responsabilità.  Ringrazio il direttore uscente, il maestro Troja”. Uno sguardo al futuro: “Siamo alla 102.ma stagione, ma è una filarmonica giovane… “.

Stagione concertistica 2022/2023 della Filarmonica Laudamo: domenica scorsa, eccellente la “prima”.

Il concerto è stato un evento che gli appassionati, siano essi cultori, esperti di musica classica o semplicemente simpatizzanti di una materia tanto affascinante, non dimenticheranno facilmente. Anzi, ne faranno tesoro, tanto da arricchire le loro conoscenze ed esperienze.

Le “danze”, le “figure”, le articolazioni al pianoforte di Zoltán Fejérvári, spesso rappresentate con virtuosismi straordinari, così come i brani richiedevano, hanno regalato emozioni e visioni alla platea. La leggerezza e la profondità, al tempo stesso, la tecnica sopraffina, lo stile e la fluidità del pianista ungherese, all’interno di un’interpretazione encomiabile, interamente eseguita senza spartiti, hanno accompagnato il pubblico lungo la traccia di un repertorio impegnativo, importante, di piacevole taglio romantico: i Valses nobles op. 77 D 969 di Franz Schubert, il Carnaval op. 9 di Robert Schumann, e i Préludes op. 28 di Fryderyk Chopin. Cosicché, il primo pomeriggio concertistico della stagione 2022/2023 della Filarmonica Laudamo ha lasciato il segno di un grande talento, tra i protagonisti della scena musicale contemporanea e di sicuro avvenire: Zoltán, pianista premiato e acclamato anche attraverso gli autorevoli giudizi che lo riguardano a livello internazionale.

I Valses nobles op. 77 D 969 di Schubert sono stati composti nel 1826. I fattori che hanno ispirato il compositore sono descritti da Mariagrazia Laganà nel programma di sala: “La musica di danza è un genere particolarmente in voga nella Vienna di quegli anni, le feste da ballo si susseguono una sera dopo l’altra, e anche Schubert prende parte a quella vita di società, permeata di elettrizzante gioia di vivere, quando, incitato dagli amici di sempre, trascorre ore seduto al pianoforte, ad allietare le loro riunioni e intrattenimenti danzanti”. Da ciò, trae i simboli e lo stile per la composizione, tra l’altro, “grazie ad una sapiente sintesi tra spontaneità lirica e audacia armonica”.

Sulla stessa linea, in generale, si ispirano e articolano le danze per pianoforte nel Carnaval op. 9 di Schumann, che lo stesso compose in occasione del Carnevale del 1835. In essa si alternano “immagini” di vari protagonisti, maschere, personaggi del tempo. Figure frivole, festose, così come pacate, sognanti, leggere e delicate.

Terzo atto: i Préludes di Chopin. “L’origine risale a quelle idee e intuizioni liriche che prendono corpo nella sua mente, mentre compone un altro lavoro o improvvisa al pianoforte in una occasione mondana (…) – spiega sempre Mariagrazia Laganà – (…) anticipi di visioni espressive destinate a raggiungere alti livelli di intensità lirica o drammatica, in una perfetta sintesi formale e architettonica”.

Le magnifiche note di Schubert, Schumann e Chopin, così concepite, in tutta la loro essenza, attraverso un perfetto dosaggio di energia, classe e delicatezza, sono state straordinariamente interpretate e trasmesse alla platea da Zoltán Fejérvári.

Musica da programma, ma non solo.

Il pianista ungherese, tra gli applausi finali, ha concesso il bis al pubblico del Palacultura Antonello con il rientro sul palco, proponendo The Madonna of Frýdek di Leoš Janáček.

18 Ottobre 2022

Autore:

redazione


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist