Mercoledì 13 giugno, alle 18,30, all’AlterCinema di Gliaca di Piraino. Evento promosso da “Amare è Servire”, Sarà presente il regista Egidio Termine, introdurrà Fra Felice, Modera Angela Provenzale.
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https://youtu.be/v_AqFgSa4rM
Egidio Termine, regista e attore de “Il figlio sospeso” tratta il tema della maternità surrogata.
E sintetizza – in una recente intervista – il suo pensiero così “Al passaggio epocale fra umanesimo e post umanesimo. Assistiamo a una rimodulazione a livello scientifico della stessa antropologia. Naturalmente, l’utero in affitto è soltanto la punta di un iceberg. Nella “vecchia antropologia” valeva il detto latino: mater semper certa est pater numquam; io faccio iniziare il film con una frase provocatoria e, in un certo senso, opposta: Pater semper certus est…”
Lauro è un giovane fotografo timido e impacciato. Nel suo passato c’è un segreto che ha condizionato tutta la sua esistenza, ma del quale lui conosce solo le conseguenze, senza riuscire a individuarne la causa. Un istinto irresistibile lo porta tuttavia a mettersi alla ricerca di un suo possibile fratello perduto, figlio di una relazione che il padre avrebbe (forse) avuto con una vicina di casa. La donna, Margherita, è diventata una famosa pittrice, e con la scusa di fotografarla Lauro si reca a Zafferano, un paesino siciliano. E quello che scoprirà sarà molto più complesso di quanto avesse immaginato.
Egidio Termine, attore e regista con alle spalle un unico altro lungometraggio di finzione (Per quel viaggio in Sicilia del 1991) e numerosi docufilm che trattano tematiche sociali, si cimenta qui con un argomento che non sveleremo perché il pregio principale de Il figlio sospeso è una sceneggiatura (ideata e scritta dallo stesso Termine, che si ritaglia anche un piccolo ruolo nel film) che si dipana gradualmente, fornendo allo spettatore una alla volta le tessere necessarie a comporre il mosaico finale.
E anche se apparentemente il figlio ci sembra cieco alla scoperta della verità, alla fine saremo noi a scoprire che non tutto era come sembrava, e a capire fino in fondo la vera natura dei rapporti fra i vari personaggi.
Ci sono alcuni problemi di narrazione (principalmente il fatto che la pittrice ogni tanto parli da sola, esprimendosi in monologhi assai dannosi per la credibilità del suo personaggio) ma ci sono anche dettagli eleganti e non ovvi, come gli scatti fotografici che “materializzano” davanti ai nostri occhi i quadri di Margherita, invece di limitarsi a documentarli, o il modo singolare in cui vengono distribuiti gli abbracci: non fra i personaggi che ti aspetti (secondo il codice del racconto televisivo), non nel modo e nel momento che ti aspetti. Anche la gestione dei salti temporali è interessante: i flashback creano una costruzione a scatole cinesi, ricca di doppifondi che continuano a rivelare uno strato nascosto, riuscendo a mantenere una comprensibilità accessibile al pubblico.
Sarà questo il punto di partenza del dibattito subito dopo la proiezione del fil, mercoledì 13 giugno, all’AlterCinema di Gliaca di Piraino. L’evento è promosso dall’associazione “Amare è Servire” e la discussione sarà introdotta da Fra Felice della comunità in Spirito e Verità. Modererà Angela Provenzale presidente del “Movimento per la Vita” di Mistretta.
Prenotazione obbligatoria. Per info: 339.5763558 – amareeservire@virgilio.it