Attivita’ di bunkeraggio e zona falcata, la Fit Cisl: “si dia attuazione al piano regolatore portualeâ€Â
“Il rischio è quello di vedere nuovamente esplodere il conflitto di competenze tra AutoritàPortuale ed Ente Portoâ€Â. Il segretario provinciale della Fit Cisl di Messina Enzo Testa e il responsabile Portuale della Fit Renato Citraro intervengono in merito al dibattito sulle operazione di bunkeraggio nella zona falcata. “E’ come se si voglia rimettere tutto in discussione per creare confusione e mantenere lo status-quo della situazione che – sottolineano Testa e Citraro – lascia la parte più pregiata della zona falcata nel degrado più assoluto, bloccando tutto il progetto di risanamento e di rilancio del porto e delle sue attivitàâ€Â.
La Fit di Messina ricorda come il Punto Franco istituto nell’anno 1951 e l’Ente Porto, che lo seguì a ruota nel 1953, nel corso degli oltre 50 anni di vita, non hanno prodotto nessun segno tangibile di attivitàproficua, nonostante i 144 mila metri quadrati di superficie messi a disposizione nella zona falcata e nel porto. A tutto questo si aggiunga la successiva costituzione del sistema di riordino nazionale dei porti attraverso la costituzione delle AutoritàPortuali nazionali (Legge 84/94), delle quali Messina risulta essere tra le più importanti del Paese.
“Si dia seguito senza ulteriori indugi ai dettami del Piano Regolatore Portuale approvato nel 2005 – aggiungono Testa e Citraro – per fare di tutta la zona che va dall’Annunziata a Tremestieri il punto di partenza di un nuovo sistema modale del Porto che, opportunamente integrato con il sistema autostradale e ferroviario, può dare risposte concrete all’attraversamento dello Stretto, al crocierismo, alla cantieristica e al diportismo. Senza tralasciare le attivitàcommerciali tipiche dei porti, che ad oggi a Messina, sembrano non trovare più alcuna possibilitàdi poter essere adeguatamente mantenute in vitaâ€Â.

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