Nel giorno di San Francesco, nella scuola “Angelo Musco” di Librino è stata inaugurata la sontuosa installazione monumentale donata da Antonio Presti, costituita da mille banner riportanti i volti degli abitanti del quartiere accompagnati dalle frasi del Cantico delle Creature. Servizio e foto di Corrado Speziale
Nell’auditorium della scuola si è tenuto l’incontro di presentazione dell’opera, inserita nel mega progetto del museo dell’Immagine e dell’Arte contemporanea di Librino. Dopodiché sono stati scoperti ed esposti i banner che saranno collocati nei tralicci dell’illuminazione stradale del quartiere. Antonio Presti: “In questo momento di anestesia dell’anima portiamo avanti la politica della bellezza. Il Cantico delle Creature, ancora oggi, ha un valore di contemporaneità”. La descrizione della mega installazione: “Le immagini rappresentano il ciclo della vita. E’ un lavoro cinetico. All’osservatore basta un attimo per purificarsi e ritornare a sentirsi creatura dell’universo”. L’opera nel contesto di Librino: “Ci vuole continuità. Il progetto non nasce e finisce oggi, deve proseguire. In tal senso propongo di costituire una rete con i licei artistici e le scuole”. Le riflessioni sulla Porta della Bellezza: “E’ il frutto di una condivisione corale. I cittadini di Librino l’hanno amata e protetta. I politici e le istituzioni, no. Hanno lasciato il contesto nel degrado”. Il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, ringrazia il mecenate: “Ho sempre apprezzato il tuo modo di agire e di donare arte e cultura al territorio. L’Amm.ne comunale sarà certamente al tuo fianco”.
“Laudato sii mi signore”, attraverso la purezza disegnata sui volti variegati e sinceri di mille abitanti di Librino, accompagnati dalle suggestioni del Cantico delle Creature. Così, Antonio Presti, fondatore e presidente di Fiumara d’Arte, nel giorno della celebrazione di San Francesco, ha toccato e acceso i sentimenti degli abitanti del popoloso quartiere catanese, nel segno della bellezza e della spiritualità. L’inaugurazione, sobria e gioviale, del Cantico di Librino, si è svolta nell’istituto “Angelo Musco”, guidato dalla dirigente Cristina Cascio.
“Regalare agli abitanti di Librino una bellezza del cuore”, era nelle intenzioni di Antonio Presti, in occasione del suo ritorno nel quartiere periferico di Catania, dove tanto ha fatto in vent’anni. La sfida: l’impegno artistico nel segno della bellezza come riscatto di un quartiere tanto popoloso quanto complesso, pieno di insidie ma anche di risorse che andavano intercettate e coinvolte nel progetto del museo dell’Immagine e dell’Arte contemporanea che con le installazioni del Cantico fa così un ulteriore passo avanti. “Fratello Sole e Sorella Luna”, proposta dall’orchestra degli studenti dell’istituto “Angelo Musco” ha aperto l’evento accendendo emozioni in un auditorium gremito. Alla fine degli interventi, sarà “Laudato sii”, intonato con coro e chitarra, ad anticipare il momento più atteso: la scopertura dei banner che saranno collocati nei tralicci dell’illuminazione stradale del quartiere. Ed è stato uno spettacolo, con il percussionista Michele La Paglia che ha guidato le sezioni ritmiche dell’orchestra in una performance itinerante all’interno del cortile, tra i variegati colori ed espressioni dei volti impressi sulle bellissime gigantografie accompagnate dalle parole del Cantico, che formavano un immenso tappeto.
Antonio Presti presentando questa sua ennesima donazione non riusciva a trattenere l’emozione: “In questo momento di anestesia dell’anima portiamo avanti la politica della bellezza”. Il suo pensiero ai ragazzi: “La dipendenza da internet e dai social è da equiparare ad una droga. E’ una malattia sociale, che divide, che isola, che consegna indifferenza. Ci dobbiamo ribellare. Ma come possiamo farlo? Spegnendo i telefonini e riaccendendo i cuori e le coscienze”. Le sue riflessioni sulla giornata: “Quella di oggi è un’assemblea del cuore. Stiamo assieme a San Francesco col suo Cantico, il quale ancora oggi ha un valore di contemporaneità perché restituisce armonia universale e ridona ad ognuno di noi la possibilità di sentirsi sempre una creatura dell’universo”. Il mecenate ormai da tempo non la manda a dire ai rappresentanti delle istituzioni sulle condizioni dei giovani e della società: “I sindaci dovrebbero mettere al primo posto la cultura, la conoscenza. L’emergenza non è il Pil dello Stato, bensì l’ignoranza. L’80 per cento del popolo italiano sta ritornando ad un analfabetismo funzionale, di ritorno, che si chiama schiavitù”. La politica rispetto al territorio: “Sono sempre stato amato a Librino perché ho sempre amato Librino col cuore. Ho fatto una politica di bellezza con la b maiuscola. Lo dico sempre quando cambia un sindaco o cambiano i poteri. Noi artisti non andiamo a cercare voti ma de-voti della bellezza. Noi semmai dobbiamo liberare il voto dallo stato di sottomissione, portando le persone ad uno stato di libertà. Così una comunità sceglie il diritto alla cittadinanza, liberandosi dall’ignoranza”. Fondamentale è dove e con chi operare per raggiungere i risultati. L’esempio dell’opera simbolo di Librino: “L’attività nelle scuole è il lavoro della semina che noi abbiamo dimostrato con la Porta della Bellezza, frutto di una condivisione corale. Ciò ha affermato il rispetto della bellezza da parte degli abitanti di Librino. Loro meritano un applauso per aver protetto la Porta della Bellezza. Quando un cittadino protegge la bellezza e la sceglie come valore di identità non è più un cittadino a rischio. E la Porta ha, appunto, un valore di identità. Rappresenta il nostro valore di essere comunità.
E’ un’agenzia educativa”. Dopo tanti impegni e sacrifici, non potevano tuttavia mancare le critiche di Antonio Presti verso chi non ha mantenuto le promesse nel rispetto di quel capolavoro di arte contemporanea che si affaccia lungo mezzo chilometro dell’asse dei servizi: “La Porta l’ho realizzata 8 anni fa e da allora abbiamo attraversato un paio di amministrazioni. L’ultima non è stata molto vicina alla nostra Fondazione. Mi è dispiaciuto assumere in questi anni una certa posizione politica. L’ho fatto per avere rispetto. Quando ci sono scuole e persone disposte a donare, forse non se ne comprende il valore. La Porta non è andata avanti, si è fermata. I cittadini di Librino l’hanno amata e protetta. I politici e le istituzioni, no. Di fronte alla Porta, dove dovevano nascere dei giardini e un’illuminazione artistica, hanno lasciato il degrado”. Il comportamento dei politici del tempo: “Passerelle, fuffa, e nient’altro”, commenta Presti. Viene da sé il ricordo più amaro del mecenate da quando opera a Catania: 19 dicembre 2014, sindaco della città, Enzo Bianco. Agli istituti “Vespucci – Capuana Pirandello” e “Sante Giuffrida”, tra lo sbigottimento generale, per “motivi di sicurezza”, viene incredibilmente interrotto il Rito della Luce per il solstizio d’inverno. Presti ha ricordato quella circostanza: “Quando è stato fermato il Rito ho dovuto prendere le distanze dall’Amministrazione comunale. Mi è dispiaciuto per Librino”. Un salto nell’attualità, con la speranza di discontinuità. Oggi Catania ha una nuova Amministrazione: “Con il sindaco Pogliese e l’assessore Mirabella spero si condivida questo valore di semina e di dialogo”. Con il sindaco, l’Amministrazione e con le scuole, questa volta vorrei dare continuità a questo progetto”. Qualche accenno sul da farsi: “Proseguire la Porta, realizzarne altre, allestire altre installazioni monumentali. Quella che vediamo oggi è unica al mondo, neanche New York ha queste cose…” La proposta per la continuità: “Mi piacerebbe realizzare una rete con tutti i licei artistici e altre scuole”.
La descrizione della mega installazione, a partire dall’ispirazione: “Mi è apparso il Cantico delle Creature con immagini dove su ogni banner c’era il volto di un abitante di Librino. Le immagini rappresentano il ciclo della vita, le tappe dall’inizio alla fine. Dopo la morte le immagini riprendono al contrario e si viene fuori bambini. E’ un lavoro cinetico, come una macchina. All’osservatore che cammina in strada, sulla propria auto, preso dall’ordinario che mortifica la vita e l’anima, basta un attimo per purificarsi e ritornare a sentirsi creatura dell’universo”. Le suggestioni: “Quell’attimo è come una lavatrice spirituale. Nel cuore avviene un innesto di bellezza, una purificazione. Dopo non sarà più come prima”.
Dopodiché Antonio Presti accenna al prossimo passo verso il museo dell’Immagine di Librino: “Abbiamo una convenzione con l’IACP per sfruttare le facciate delle case popolari con gigantografie, proiezioni e installazioni”. Un altro progetto è con la Sovrintendenza di Catania: “Creare un archivio antropologico delle fotografie da consegnare come identità”.
Sul finire dell’incontro, tra gli altri, è intervenuto il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, che si è rivolto così al mecenate di Fiumara d’Arte: “Ho sempre apprezzato il tuo modo di agire e di donare arte e cultura al territorio. L’Amministrazione comunale sarà certamente al tuo fianco”.
La replica di Antonio Presti: “Speriamo di costruire insieme la continuità”.
Corrado Speziale
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