FONDACHELLO VALDINA –  Banda delle truffe con assegno, arrestato il terzo membro
Cronaca

FONDACHELLO VALDINA – Banda delle truffe con assegno, arrestato il terzo membro

Crinò-Salvatore-222x300Molti esercizi commerciali della fascia tirrenica negli scorsi mesi hanno registrato delle allarmanti e spesso “costose” truffe commesse da una vera e propria “banda” di finti imprenditori barcellonesi. Il 24 febbraio dello scorso anno i Carabinieri della stazione di Fondachello Valdina, agli ordini del maresciallo aiutante Carmelo Carbone, avevano già arrestato 2 membri di questa “banda” di truffatori, due disoccupati barcellonesi, il 31enne Angelo Arcoraci, sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, ristretto nel carcere di Gazzi, ed il 43enne Giuseppe Branato, tutt’ora ristretto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari. I due, insieme ad un terzo complice, in un primo momento effettuavano acquisti ripetuti in contanti anche se di piccoli importi, sempre dallo stesso esercizio commerciale. In questo modo conquistavano la fiducia del titolare e si accreditavano come imprenditori “seri”. Le vittime preferite erano rivendite di materiali edili, di ferramenta o comunque articoli all’ingrosso di tipo professionale, tutti esercizi dove, visto il periodo di crisi, c’è maggiore flessibilità nei metodi di pagamento. Una volta ottenuta la fiducia del titolare, spesso anche attraverso inganni, bugie e millantati crediti, i finti imprenditori chiedevano di poter pagare una grossa spesa con un assegno. La “mossa” veniva effettuata sistematicamente il venerdì, in prossimità di pranzo, quando le banche sono prossime alla chiusura e non è possibile fare nessun controllo, se non il lunedì successivo. Ovviamente i truffatori avevano già pronti documenti e firme false. Una volta consumata la truffa sparivano nel nulla e al povero imprenditore di turno non restava altro che accorgersi che l’assegno era rubato e quindi privo di qualsiasi copertura. Gli imprenditori, spesso truffati per migliaia di euro, hanno cominciato a denunciare tutto ai Carabinieri di diverse stazioni della provincia di Messina. Tutte queste denunce di truffe, con modalità simili anche se con nomi e “particolari” diversi, hanno fatto scattare le indagini dei carabinieri della stazione di Fondachello Valdina agli ordini del maresciallo aiutante Carmelo Carbone. La truffa del 24 febbraio ebbe però un epilogo diverso. I Carabinieri, infatti, negli ultimi mesi avevano messo in guardia molti imprenditori sul rischio di questo tipo di truffa, effettuando una vera e propria opera di formazione, svolta porta a porta direttamente presso vari punti vendita del territorio. Uno di questi imprenditori, che evidentemente aveva ben appreso “la lezione”, quando si è visto di fronte i truffatori, invece di accettare il pagamento, ha preso tempo e ha chiamato i carabinieri della stazione di Fondachello Valdina. I militari giunti in borghese si sono finti addetti alle vendite di questa grossa rivendita di materiale edile, in modo da poter assistere alla flagranza del reato. Conclusa la vendita di diversi bancali di mattoni “forati” e altro materiale per l’edilizia, per un valore complessivo di circa 10mila euro, in cambio di 2 due assegni, i carabinieri sono intervenuti ed hanno arrestato i due truffatori. Da ulteriori accertamenti è emerso, come previsto, che i due assegni erano provento di due furti. I due quindi erano stati tratti in arresto in flagranza per truffa aggravata in concorso e per la ricettazione dei due assegni rubati, oltre che per falso e rifiuto di fornire le proprie generalità. I carabinieri hanno continuato le indagini ed hanno scoperto che assieme ai due truffatori arrestati in flagranza il 24 febbraio c’era un terzo truffatore, anch’egli disoccupato, il 33enne Salvatore Crinò, già noto alle forze dell’ordine. I carabinieri con minuziose indagini hanno ricostruito che Crinò era parte integrante di questa banda di truffatori e si spacciava anch’egli in alcuni casi per socio imprenditore degli altri due, in altri casi come semplice dipendente di fantomatiche ditte di costruzione. Il suo contributo alla riuscita delle truffe era particolarmente importante perché il 33enne barcellonese era proprietario di un furgone di grosse dimensioni utilizzato dalla banda per caricare e far sparire le ingombranti refurtive. I Carabinieri hanno accertato che Crinò faceva parte a pieno titolo della banda. Nella giornata di ieri è scattato l’arresto per Salvatore Crinò, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per i reati di truffa aggravata in concorso e ricettazione.(24live.it)

5 Febbraio 2016

Autore:

redazione


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