FRANCESCO RATTO & UDU – “Vorrei solo ricordare che il diritto allo studio è costituzionalmente garantito”
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FRANCESCO RATTO & UDU – “Vorrei solo ricordare che il diritto allo studio è costituzionalmente garantito”

Netta presa di pozione dell’UDU Messina  contro il rincaro delle tasse universitarie: “Il nostro ateneo Messinese registra un aumento addirittura del 98.61% (tassa media ’05/’06 €588,12 tassa media ’15/’16 1168,06 )” – spiega Francesco Ratto – responsabile del sindacato degli studenti universitari che aggiunge –  Non è un caso che il tasso di dispersione scolastica è aumentato vertiginosamente negli ultimi anni: uno su due non si iscrive alle università. Gli atenei soffrono i tagli dei finanziamenti ma non possono riversare tutto sugli studenti aumentando le tasse. E con l’introduzione della “no tax area” la situazione paradossalmente può solo peggiorare per quegli studenti che non vi rientrino. Vorrei solo ricordare che il diritto allo studio è costituzionalmente garantito.

 

La posizione dell’UDU

 

L’aumento delle tasse, assieme alla difficoltà di prospettiva lavorativa è una delle cause del tasso vergognoso di dispersione scolastica a cui assistiamo: un ragazzo su due non si iscrive all’università.

Nel nostro dossier dal titolo “Sulle nostre spalle” evidenziamo come dal 2005/2006 le tasse degli atenei italiani siano aumentate, in media, del 61%. In particolare gli atenei del Mezzogiorno subiscono un rincaro di circa il 90%.

Il nostro ateneo Messinese registra un aumento addirittura del 98.61% (tassa media ’05/’06 €588,12 tassa media ’15/’16 1168,06 ).
Le università lamentano i tagli statali e l’unica soluzione che trovano è traslare l’ammanco sulle nostre spalle.

Il 17 eravamo in piazza anche per questo, per chiedere un’inversione di rotta, per dire basta alla politica dei bonus (anche questa finanziaria prevede un capitolo spesa di 290 milioni per il bonus cultura ai neo diciottenni che paradossalmente prendono anche i milionari) e aumentare, piuttosto, considerevolmente i fondi di finanziamento ordinario.

Il diritto allo studio negato è un attacco alla dignità di molti genitori che non riescono a garantire il completo percorso di studi ai loro figli ma è soprattutto una possibilità di prospettiva negata a chi ne ha pieno diritto.

E’ necessaria una presa di coscienza generazionale, è necessario che la rassegnazione si trasformi in rabbia per una proposta costruttiva.
Invito tutti ai nostri incontri settimanali per scambiarci idee, punti di vista, per formare quel senso critico che sappia tramutarsi in proposta.

E’ il presente ad essere nostro e se ce ne rendiamo conto lo diventa anche il futuro.


Leggi il dossier  goo.gl/HFdiH9

20 Novembre 2017

Autore:

redazione


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