FUMETTI – Le recensioni di Romano Pesavento sulle ultime uscite di Dylan Dog Old Boy “Il contrario e l’opposto e  Tex Willer: “Mondego il killer”
Arte Moda Viaggi, Attualita, Fotonotizie, In evidenza

FUMETTI – Le recensioni di Romano Pesavento sulle ultime uscite di Dylan Dog Old Boy “Il contrario e l’opposto e Tex Willer: “Mondego il killer”

Dylan Dog Old Boy Seconda serie n. 2 bimestrale “Il contrario e l’opposto”, edito Sergio Bonelli e “Mondego il killer”, nel cuore nero del Colorado: Tex, la pista del sangue e dell’inganno, Mauro Boselli dà vita a un gioco di verità nascoste e tradimenti

prof. Romano Pesavento

È arrivato in edicola il 3 giugno il numero 16 del bimestrale Tex – Le grandi storie, intitolato “Mondego il killer”. Pubblicato da Sergio Bonelli Editore, l’albo presenta soggetto e sceneggiatura di Mauro Boselli, con i disegni di Leomacs e la copertina realizzata da Claudio Villa.

L’albo di 288 pagine racconta l’asprezza e la violenza delle railroad wars, ossia “le guerre” che incendiavano l’espansione della grande strada ferrata per la conquista dell’Ovest americano. In pratica le compagnie ferroviarie si disputavano primati e nuovi territori non solo attraverso modalità legali, ma anche in modo poco ortodosso, ricorrendo alla violenza. In Colorado si verificò un episodio veramente eclatante in relazione ad una rivalità tra due competitor in una zona inaccessibile. La Bonelli e i suoi sceneggiatori, pur non rinunciando alla libera interpretazione fantastica del West, spesso alimentano le proprie scelte artistiche partendo da avvenimenti realmente accaduti, proprio come nell’episodio in questione. Infatti le vicende dei pards, più rocambolesche e adrenaliniche che mai, non mancano colpi di scena, repentini rovesciamenti delle parti, agnizioni e suspence in climax continuo, acquistano una sorta di veridicità che rendono ancora più godibile la narrazione. I dialoghi e i personaggi sono veramente approfonditi in ogni dettaglio; e il finale, tutt’altro che prevedibile, spiazza piacevolmente il lettore. Sorprendentemente il vero villain non è il killer Mondego, il cui nome campeggia in copertina, ma qualcuno di più insospettabile e apparentemente inerme; ma Tex e Karson sanno da tempo che le apparenze ingannano. Soprattutto in Colorado.

I disegni di grande efficacia espressiva caratterizzano le tavole con profondità e ritmo. Leomacs alterna con sapienza campi larghi e primi piani, enfatizzando tanto l’azione quanto gli stati d’animo dei personaggi. Veramente un comparto grafico di alto livello, atto a valorizzare al meglio i contenuti e il taglio della sceneggiatura.

La copertina firmata da Claudio Villa cattura immediatamente l’attenzione, condensando in un’unica immagine la tensione che percorre l’intero albo. In primo piano, Tex si staglia con sguardo deciso e pistola sguainata, pronto all’azione, mentre sullo sfondo si staglia la figura fiera di Mondego, avvolto da ombre inquietanti. Il sapiente uso della luce e dei contrasti – con forti chiaroscuri che modellano volti e ambienti – crea un effetto cinematografico, quasi da locandina western d’altri tempi. In primo piano una rudimentale croce di legno si erge in bilico a delimitare una sepoltura che il killer sembra quasi voler proteggere. Un’illustrazione d’impatto e suggestiva: un duello memorabile sta per iniziare.

Dylan Dog Oldboy n.2 “Il contrario e l’opposto”: l’Uomo, il Mostro e il Riflesso

   

Un viaggio tortuoso tra identità sdoppiate, coscienze ambigue e inquietudini metropolitane, nel secondo numero della nuova serie firmata Bilotta e Ponchione

 È in edicola dal 12 giugno il n. 2 di Dylan Dog Oldboy Seconda Serie, dal titolo “Il contrario e l’opposto”, edito dalla Sergio Bonelli Editore, con soggetto e sceneggiatura di Alessandro Bilotta, disegni di Sergio Ponchione, copertina di Marco Nizzoli.

L’albo si apre con un personaggio che assomiglia molto a Dylan Dog, ma forse – e sottolineiamo forse – non è lui. Intanto in città si verificano episodi stranissimi e inspiegabili: crudeli e psicotici assassini di colpo sembrano assaliti da scrupoli di bontà; come in una strana danza i partecipanti cambiano posizione e ruolo guidati da impulsi irrefrenabili e misteriosi. E il bene si scambia di posto con il male. Un’altra volta il tema del doppio; un’altra volta un’indagine sulle menti più complesse e forse perturbate: quelle delle persone comuni. Il malvagio spietato improvvisamente si riconcilia con il mondo; chi dovrebbe rappresentare il bene per antonomasia è in realtà il ricettacolo di ogni perdizione. E Dylan? Anche lui ha il suo alter ego; non ci sentiamo di aggiungere altro, ma, laddove le personalità sono più sfaccettate, non è facile dividere nettamente il bene dal male e il bianco dal nero. Ogni cosa tornerà al suo posto o forse non lo è mai stata. E non lo sarà mai.

I disegni rendono bene una storia particolarmente metropolitana, alla Sin city di Frank Miller, con tratti aspri, spigolosi e fortemente angolati. Il contrasto bianco nero è fortemente caricato per rappresentare graficamente il concetto dell’eterno dualismo morale presente nell’uomo.

I primi piani del Dylan oscuro raccontano perfettamente l’inquietudine di un’anima in travaglio e in transito verso mete ignote. Una considerazione: se il dark Dylan non eccede nella malvagità, forse il Dylan a cui siamo abituati non è poi così innocente. Un ottimo spunto di riflessione.

In copertina un pensoso Dylan Dog siede nel suo studio attorniato da oggetti antichi e suggestivi. Un’ambientazione tranquilla se non fosse che schizzi di sangue rivelano la presenza del male, quello peggiore, quello determinato dagli esseri umani e dalla loro cattiva coscienza.

 

16 Giugno 2025

Autore:

redazione


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist