GALATI MAMERTINO – CAPRE, DIVISE, AMMINISTRAZIONE E CONDANNE
Cronaca Regionale

GALATI MAMERTINO – CAPRE, DIVISE, AMMINISTRAZIONE E CONDANNE

 

Il verdetto è stato emesso ieri sera a tarda dal collegio giudicante del tribunale di Patti (presidente Maria Pina Lazzara, a latere Ugo Domenico Molina e Ines Rigoli).

In sintesi questo decrerta la  condanna dell’ex comandante la stazione dei carabinieri di Galati Mamaertino, il maresciallo Antonio Zurdi, a 9 anni di reclusione e quella a  6 anni per il già sindaco Pino Iannì. 

Zurdi è stato riconosciuto colpevole di associazione a delinquere, truffa, simulazione di reato e falso in atto pubblico ed è stata disposta nei suoi confronti anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Condannato a 3 anni e 6 mesi Antonino Morgano allora carabiniere ausiliario in servizio alla Stazione di Galati Mamertino.

Condanna a 3 anni e 3 mesi per Francesco Pigliacampo, al tempo carabinieri in servizio alla caserma di Galati.

Condanna ad 1 anno e 6 mesi con pena sospesa per Rocco Amabile – al tempo carabinieri in servizio alla caserma di Galati, e Antonino Emanuele.

Condanna ad 1 anno e 3 mesi per Salvatore Lombardo con la sospensione della pena, al tempo carabinieri in servizio alla caserma di Galati.

Condanna ad 1 anno ed 1 mese Giuseppe Di Troia,  con la sospensione della pena, al tempo carabinieri in servizio alla caserma di Galati.

Assolto l’ex carabiniere ausiliario, Giuseppe Battaglia.

Per l’ex sindaco Iannì, Morgano e Pigliacampo, è stata disposta anche l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.

Per alcuni imputati, in relazione a singoli episodi di reato contestati, è intervenuta la prescrizione.

Di fatto nell’operazione “Colletti bianchi”  i carabinieri si trovarono a controlalre i loro stessi colleghi, con microspie e “cimicie” scoprendo quello che avveniva all’interno della caserma dei carabinieri di Galati dove il comandante Zurdi comandava, conterollava, ordinava e faceva affari in combutta con il sindaco.

Giro di soldi, favori, regali, ingiusti vantaggi,  in cambio di impunità, posti di lavoro,  arrivando anche al furto di agnelli direttamente dagli ovili.

Ora ci sarà l’appello.

 

16 Ottobre 2013

Autore:

admin


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