I “colori” e la metaficità di Martorelli in una sala del Castello Galleco. Sino al 26 dicembre. Da non perdere.
Artista estremamente libero e vivace, Gigi Martorelli è riuscito, grazie al suo estro e alla sua diligenza, a realizzare opere in cui il culto per la forma, che si esprime nella sapienza del disegno e della tecnica, si esalta nello splendore delle tinte e nel segno riconoscibile di una personalità singolare e di una sensibilità moderna e vibrante che danno vita alla sua arte.
L’Artista è nato a Palermo nel 1936. Qui frequenta l’Istituto Nautico e poi il Liceo Artistico. Iscrittosi all’Accademia di Belle Arti, ha per maestro Pippo Rizzo.
Nel 1957 dotato di interessante talento si trasferisce a Milano incontra Migneco, frequenta Brera e il Bar della Giamaica, conosce Baj, Crippa, Manzoni, Dova, Matta, Lam e Purificato, ma declina l’invito a fermarsi e, completata la propria formazione e acquisito uno stile personalissimo, rientra a Palermo.
Nel 1959 si diploma ed espone in diverse mostre. Partecipa appieno alla intensa vita culturale della Palermo di quegli anni e dal 1962 insegna al Liceo Artistico.
Ma nel 1970 si trasferisce a Roma per dedicarsi interamente alla pittura.
Il soggiorno romano, ricco di attività, di conoscenze e di riconoscimenti, si interrompe nel 1980, quando si trasferisce a Capo d’Orlando, in una casetta prospiciente il mare che è diventata, da allora, la fonte principale di ispirazione, con i suoi scorci suggestivi, la sua gente abbronzata e un po’ cupa, le conchiglie, i sassi, le foglie e i limoni, solari ed invadenti.
La sua attività prosegue tuttora ottenendo consensi in mostre presso Istituzioni Pubbliche e private sia in Italia che all’Estero.
Ora la sua ultima produzione è visionabile, nell’ambito della Mostra d’Arte Contemporanea a Sant’Agata Militello,un vero omaggio al mondo dell’arte italiana voluta dall’associazione Pathos, che si è inaugurata la scorsa settimana.
L’evento voluto da Carlo Rinaudo e Roberto Santoro le “anime” dell’associzione Pathos ha trovato nella location, suggestiva ed evocativa, delle sale del castello Gallego il giusto ambiente, e la mostra presenta opere e “percorsi artistici” dell’attuale gotha dell’arte contemporanea con nomi come, oltre il già citato Martorelli, anche di Corrao, Di Carlo, Festa, Falconieri, Lombardo, Meschis, Kostabi, Guttuso, Fiume, Lodola, Masia, Migneco, Tripodi e Trecani.
L’evento è statao fortemente voluto dall’assesore sant’agatese alla cultura Antonio Scurria, e sarà visitabile sino 26 dicembre ( 10\13 e 16\21 gli orari di visita – ingresso gratuito); la mostra resterà aperta anche a Natate (solo di pomeriggio).
Presenti al’inaugurazione, condotta dal giornalista Massimo Scaffidi, il sindaco di Sant’Agata, Bruno Mancuso, il vicesindaco Calogero Pedalà, oltre all’assessore Scurria.
Durante la serata inaugurale gli artisti presenti (Corrao, Falconieri, Martorelli, Masia e Tripodi) in sala, insieme ad altri “colleghi” che non hannno voluto mancare all’appuntamento, hanno intrattenuto i presenti parlando delle loro opere e rispondendo alle domande sopratutto dei ragazzi presenti… e la mostra si è trasformata in una lezione di storia dell’arte… anche questo è Natale a Sant’Agata.