– di Claudia Lentini –
Frane e crolli a Gioiosa Marea, un territorio bellissimo, che non manca però di segnalare costantemente le sue fragilità.
Sul dissesto che travolge il territorio gioiosano, dice la sua con franchezza Teodoro Lamonica: “Fin ora mi sono astenuto dal commentare, convinto che adesso c’è bisogno solo di fatti, infastidisce la gara tra chi crede di avere la bacchetta magica, chi pensa d’essere il più bravo, chi ritiene di dover arrivare primo come in una competizione sportiva. Gioiosa merita molto di più! Oggi più che mai è necessario avere la capacità di restare uniti, di ragionare e agire per il bene paese. Una cittadina dalle grandi potenzialità, turistico, bellissima, che ha bisogno di credere in se stessa”.
In termini politico-operativi, l’ex segretario regionale CGIL stila la lista delle priorità: “La prima cosa da fare è trovare un luogo di confronto unitario e ritengo possa essere il consiglio comunale, espressione diretta di tutti i cittadini. Chiedo dunque al presidente di convocare un consiglio aperto a tutte le forze politiche, sociali, esperti istituzionali a tutti i livelli. L’approccio al confronto deve essere sgombro dalla tentazione dell’apparire, disponibile al ragionamento, a dare un contributo concreto sulle cose da fare – Lamonica anticipa dunque il suo personale punto di vista, condiviso da tanti – Ritengo non si tratti di un problema di fondi da reperire, ma di necessità d’agire, subito, in modo concreto, perché alcuni problemi sono riconducibili all’uomo ed al suo agire, alla gestione del territorio. E’ necessario occuparsi di questo con prontezza, non ragionare sulle colpe, semmai, sulle cose da fare. – Svincolo si, ma pure no – Una proposta attiva è quella dello svincolo autostradale, francamente non credo si tratti di un problema di fattibilità, sono passati 22 anni e la risposta è sempre la stessa: dobbiamo valutare la fattibilità. In 22 anni non siamo ancora riusciti ad avere questo importante parere tecnico, credo invece che, se c’è reale volontà politica, si può agire immediatamente, mettere mano alla progettazione esecutiva, senza ulteriori chiacchiere”.
La visione politico amministrativa del territorio gioiosano non può limitarsi all’oggi, alla bretella autostradale, lo ribadisce con chiarezza Teodoro Lamonica che conclude il suo intervento con quello che di fatto diventerà un punto programmatico delle prossime elezioni amministrative: “Fatto lo svincolo, la strada non può però essere abbandonata, siamo un paese turistico, non è possibile tralasciare, isolare Calavà da Gioiosa centro, o San Giorgio. Di fatto è necessario decidere come agire in zona dello Schino, dichiarata ad alto rischio idrogeologico, compiere una scelta operativa e concreta sulla gestione delle acque e di tutto il territorio gioiosano. Solo una scelta responsabile e plurale aiuterà concretamente Gioiosa Marea”.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.