HALLOWEEN A BROLO – Tutti in Villa, domani, dalle ore 17… e la sera si cena, a tema, alla Quercia
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HALLOWEEN A BROLO – Tutti in Villa, domani, dalle ore 17… e la sera si cena, a tema, alla Quercia

Ogni anno c’è una polemica – scrive Marika Puglisi tra le organizzatrici della Festa del 31 ottobre nella villa comunale di Brolo insieme a Ornella Ioppolo,  ma ormai tutti aspettano questa festa e noi piuttosto che vedere bambini gironzolare soli per le vie del paese cerchiamo di ricreare un pomeriggio di divertimento, che non ha nulla a che vedere con quello che si celebra in America , il bello di noi siciliani che trasformiamo il male in bene e per noi sarà un pomeriggio di divertimento e tanti dolcetti...

 

Il nostro intento, dicono le organizzatrici, è cercare d’intrattenere i bambini per trascorrere un pomeriggio insieme, per noi è l’occasione per togliere i ragazzi dalle strade e coinvolgerli a trascorrere un pomeriggio di giochi, musica e dolcezze

Il vero spirito della Festa dei Morti che per noi siciliani è molto più di una tradizione, fuori dalle polemiche e dalle prese di pozioni, anche di docenti, sindaci e presidi alcuni dei quali che si ricordano della cultura isolana solo quando c’è da porsi contro qualcosa che invade e contamina, ma che non la celebrano, invece, tutto l’anno con la riscoperta di autori, testi, tradizioni e miti.

Una festa che ormai sa di commerciale e di “carnevale”, ma che rimane amata e attesa dai bambini e per questo a loro tutta dedicata.

E poi tagliando la testa ad ogni speculazione, festeggiare i Morti, tagliare zucche, guardare verso quel mondo dei defunti non è certo una priorità americana…

Partiamo da questo per scoprire la feste.

E tornando a Brolo, dopo l’appuntamento in villa, in erta c’è quello, promosso dalla Pro Loco , alla Quercia tra buon mangiare e tante risate.

 

La nota dei Dirigenti scolastici, sindaci e autorità politiche insieme per dire “Viva la cultura siciliana”

Anche quest’anno i dirigenti scolastici della Provincia di Messina ripropongono, in occasione della commemorazione dei defunti, l’iniziativa “Viva la cultura siciliana”, dedicando i giorni precedenti la ricorrenza, alla riscoperta e valorizzazione delle radici culturali, storiche e religiose del territorio.

Consci che il rispetto delle diversità debba poggiare innanzitutto sulla valorizzazione delle proprie tradizioni – scrivono i DS – vogliamo dedicare i giorni precedenti alla commemorazione dei defunti alla riscoperta delle nostre tradizioni. Ogni singola istituzione, in relazione alle peculiarità dei luoghi, svilupperà proprie iniziative che avranno tutte come comune bandiera lo slogan “Viva la cultura siciliana”.

All’iniziativa hanno aderito numerosi sindaci della provincia e diverse autorità politiche.

I dirigenti scolastici

Abate Rosario Ds in quiescenza, Antinoro Maria Grazia I.C. “Aversa” Mistretta – I. C. Capizzi, Arena Emilia I.C. Saponara, Bollaci Maria Larissa I.I.S. “Sciascia-Fermi” – I.C. Marconi S. Agata Militello, Buta Francesca I.I.S. “Borghese – Faranda” Patti, Calabrò Laura I.T.T.-LSSA “Copernico” – Barcellona, Calderone Venera I.C. San Filippo Del Mela, Canale Francesca I.C. Novara di Sicilia, Caterina Celesti I.C. “Giovanni XXIII – Messina, Corrado Eleonora I.C. “B. Genovese” – Barcellona, Cosola Giuseppa I.C. “Villa Lina-Ritiro”- Messina, De Francesco Giovanna I.I.S. “Maurolico”, Di Benedetto Maria Ausilia I.C. “Mazzini-Gallo” – Messina, Emanuele Antonietta I.T.E.T. “G. Tomasi di Lampedusa- S. Agata Militello – I.C. Tusa, Fachile Bianca I.C. di Torrenova – IIS Merendino – Capo d’Orlando, Genovese Domenico I.C. Mazzini – Messina, Ginebri Cettina I.S. “Enzo Ferrari” – Barcellona, Graziano Clotilde I.C. Rita Levi-Montalcini – San Piero Patti, Guta Sauastita I.C. Roccalumera, Interdonato Enza I.C. di Santa Teresa di Riva, Legrottaglie Palma Rosa I.C. 2 Milazzo – I.C. di Torregrotta, Lemmo Ester Elide I.C. Villafranca Tirrena, Lipari Maria Carmela I.I.S. “Caminiti Trimarchi” – Santa Teresa di Riva, Lo Manto Luisa I.C. Pace Del Mela, Lollo Marinella I.C. “L. Pirandello” – Patti, Marano Enrica I.C. Terme Vigliatore, Messina Giovanna CPIA – Messina, Messinese Angelo Ds in quiescenza, Munafò Venera Direzione didattica – Santa Teresa di Riva, Oliveri Maria Felicia I.C. “Foscolo” – Barcellona, Ricciardello Maria I.C. Brolo – I.C. Castell’Umberto, Rinaldo Anastasi I.C. n. 1 – Capo D’Orlando, Santoro Carla I.C. n 1 Taormina, Scalisi Grazia Gullotti Liceo “V. Emanuele III” Patti – I.C. 3 “Patti”, Schirò Maria I.T.N. “Caio Duilio”, Scolaro Giuseppa I.C. “E. Drago” – Messina, Scolaro Stefana I.T.E.T. “Leonardo Da Vinci” – Milazzo, Simeone Maria Venera I.T.I.S. “E. Torricelli” – Sant’Agata di Militello, Maugeri Tarcisio I.C. Cesareo – Sant’Agata di Militello, Tringali Laura I.C. “S. Margherita” – Me – Vice Presidente ANP Sicilia, Troiani Rita I.C. Longi, Vadalà Stellario, ITIS “E. Majorana” – Milazzo, I.C. Terzo Milazzo, Zingales Leon I.C. “Anna Rita Sidoti” – Gioiosa Marea.

Autorità politiche

On. Bernadette Grasso Assessore Regionale autonomie locali e della funzione pubblica, On. Catalfamo Antonio Deputato Regionale FDI (Segretario Commissione Cultura ARS), On. De Domenico Francesco Deputato Regionale Partito Democratico, On. D’Uva Francesco Capogruppo Camera dei Deputati M5S, On. Pagano Alessandro Vice Capogruppo Camera dei Deputati Lega.

I sindaci di

Basicò – Casimo Antonino Filippo, Brolo – Irene Ricciardello, Capizzi – Leonardo Giuseppe Principato Trosso, Caprileone – Filippo Borrello, Castell’Umberto – Vincenzo Lionetto Civa, Falcone – Carmelo Paratore, Ficarra – Gaetano Artale, Fondachelli Fantina – Marco Pettinato, Furnari – Maurizio Crimi, Gioiosa Marea – Ignazio Spanò, Mazzarrà S. Andrea – Carmelo Pietrafitta, Mistretta – Liborio Porracciolo, Montalbano Elicona – Filippo Taranto, Novara di Sicilia – Girolamo Bertolami, Oliveri – Michele Pino, Piraino – Maurizio Ruggeri, S. Marco D’Alunzio – Dino Castrovinci, San Piero Patti – Salvino Fiore, Sant’Agata di Militello – Bruno Mancuso, Sant’Angelo – Francesco Paolo Cortolillo, Santa Teresa – Riva Danilo Lo Giudice, Saponara – Fabio Vinci, Spadafora – Giuseppe Pappalardo, Terme Vigliatore – Domenico Munafò, Torrenova – Salvatore Castrovinci, Tripi – Michele Lemmo, Ucria – Vincenzo Crisà, Valdina – Antonino Di Stefano.

La festa di Halloween, meglio conosciuta con il nome di Samhain dalle origini antichissime rintracciabili proprio in Irlanda quindi non nasce in America ma ha origini antichissime rintracciabili in Irlanda, quando la verde Erin era dominata dai Celti.

Halloween corrisponde infatti a Samhain, il capodanno celtico.

Dall’Irlanda, la tradizione è stata poi esportata negli Stati Uniti dagli emigranti, che, spinti dalla terribile carestia dell’800, si diressero numerosi nella nuova terra.

Il nome Halloween (in irlandese Hallow E’en), deriva dalla forma contratta di All Hallows’ Eve, dove Hallow è la parola arcaica inglese che significa Santo: la vigilia di tutti i Santi, quindi.

Ognissanti, invece, in inglese è All Hallows’ Day.

L’importanza che, tuttavia, viene data alla vigilia si deduce dal valore della cosmologia celtica: questa concezione del tempo, seppur soltanto formalmente e linguisticamente parlando, è molto presente nei paesi anglofoni, in cui diverse feste sono accompagnate dalla parole “Eve”, tra cui la stessa notte di Capodanno, “New Year’s Eve”, o la notte di Natale “Christmas Eve”.

I Celti erano prevalentemente un popolo di pastori, a differenza di altre culture europee, come quelle del bacino del Mediterraneo.

I ritmi della loro vita erano, dunque, scanditi dai tempi che l’allevamento del bestiame imponeva, tempi diversi da quelli dei campi.

Alla fine della stagione estiva, i pastori riportavano a valle le loro greggi, per prepararsi all’arrivo dell’inverno e all’inizio del nuovo anno.

Per i Celti, infatti, l’anno nuovo non cominciava il 1° gennaio come per noi oggi, bensì il 1° novembre, quando terminava ufficialmente la stagione calda ed iniziava la stagione delle tenebre e del freddo, il tempo in cui ci si chiudeva in casa per molti mesi, riparandosi dal freddo, costruendo utensili e trascorrendo le serate a raccontare storie e leggende.

Il passaggio dall’estate all’inverno e dal vecchio al nuovo anno veniva celebrato con lunghi festeggiamenti, lo Samhain (pronunciato sow-in, dove sow fa rima con cow), che deriverebbe dal gaelico samhuinn e significa “summer’s end”, fine dell’estate. In Irlanda la festa era nota come Samhein, o La Samon, la festa del Sole, ma il concetto è lo stesso.

In quel periodo dell’anno i frutti dei campi (che pur non essendo la principale attività dei celti, venivano comunque coltivati) erano assicurati, il bestiame era stato ben nutrito dell’aria fresca e dei pascoli dei monti e le scorte per l’inverno erano state preparate.

La comunità, quindi, poteva riposarsi e ringraziare gli Dei per la loro generosità.

Ciò avveniva tramite lo Samhain, che, inoltre, serviva ad esorcizzare l’arrivo dell’inverno e dei suoi pericoli, unendo e rafforzando la comunità grazie ad un rito di passaggio che propiziasse la benevolenza delle divinità.

L’importanza che la popolazione celta attribuiva a Samhain risiede nella loro concezione del tempo, visto come un cerchio suddiviso in cicli: il termine di ogni ciclo era considerato molto importante e carico di magia. Insieme a Samhain (31 ottobre, appunto) si festeggiavano Lughnasadh (1 agosto), Beltane (30 aprile o 1 maggio), Imbolc (1-2 febbraio), Yule (21 dicembre), Ostara (21 marzo), Litha (21 giugno) e Mabon (21 settembre). L’avvento del Cristianesimo non ha del tutto cancellato queste festività, ma in molti casi si è sovrapposto ad esse conferendo loro contenuti e significati diversi da quelli originari.

La morte era il tema principale della festa, in sintonia con ciò che stava avvenendo in natura: durante la stagione invernale la vita sembra tacere, mentre in realtà si rinnova sottoterra, dove tradizionalmente, tra l’altro, riposano i morti. Da qui è comprensibile l’accostamento dello Samhain al culto dei morti.

I Celti credevano che alla vigilia di ogni nuovo anno, cioè il 31 ottobre, Samhain chiamasse a sé tutti gli spiriti dei morti, che vivevano in una landa di eterna giovinezza e felicità chiamata Tir nan Oge, e che le forze degli spiriti potessero unirsi al mondo dei viventi, provocando in questo modo il dissolvimento temporaneo delle leggi del tempo e dello spazio e facendo sì che l’aldilà si fondesse con il mondo dei vivi e permettendo agli spiriti erranti di vagare indisturbati sulla Terra.

Samhain era, dunque, una celebrazione che univa la paura della morte e degli spiriti all’allegria dei festeggiamenti per la fine del vecchio anno. Durante la notte del 31 ottobre si tenevano dei raduni nei boschi e sulle colline per la cerimonia dell’accensione del Fuoco Sacro e venivano effettuati sacrifici animali. Vestiti con maschere grottesche, i Celti tornavano al villaggio, facendosi luce con lanterne costituite da cipolle intagliate al cui interno erano poste le braci del Fuoco Sacro.

Dopo questi riti i Celti festeggiavano per 3 giorni, mascherandosi con le pelli degli animali uccisi per spaventare gli spiriti. In Irlanda si diffuse l’usanza di accendere torce e fiaccole fuori dagli usci e di lasciare cibo e latte per le anime dei defunti che avrebbero reso visita ai propri familiari, affinché potessero rifocillarsi e decidessero di non fare scherzi ai viventi. Video L’avvento del Cristianesimo Attraverso le conquiste romane, Cristiani e Celti vennero a contatto.

L’evangelizzazione delle Isole Britanniche portò con sé un nuovo concetto della vita, molto distante da quello celtico e durante tale periodo la Chiesa tentò di sradicare i culti pagani, ma non sempre vi riuscì. Halloween non fu completamente cancellata, ma fu in qualche modo cristianizzata, tramite l’istituzione del giorno di Ognissanti il 1° Novembre e, in seguito, della commemorazione dei defunti il 2 Novembre.

Fu Odilone di Cluny, nel 998 d.C., a dare l’avvio a quella che sarebbe stata una nuova e longeva tradizione delle società occidentali.

Allora egli diede disposizione affinché i monasteri dipendenti dall’abbazia celebrassero il rito dei defunti a partire dal vespro del 1° Novembre. Il giorno seguente era invece disposto che fosse commemorato con un’Eucarestia offerta al Signore, pro requie omnium defunctorum. Un’usanza che si diffuse ben presto in tutta l’Europa cristiana, per giungere a Roma più tardi. La Festa di Ognissanti, infatti, fu celebrata per la prima volta a Roma il 13 Maggio del 609 d.C., in occasione della consacrazione del Pantheon alla Vergine Maria. Successivamente, Papa Gregorio III stabilì che la Festa di Ognissanti fosse celebrata non più il 13 Maggio, bensì il 1° Novembre, come avveniva già da tempo in Francia.

Fu circa nel IX secolo d.C. che la Festa di Ognissanti venne ufficialmente istituzionalizzata e quindi estesa a tutta la Chiesa, per opera di Papa Gregorio IV. Fanno eccezione i cristiani Ortodossi, che coerentemente con le prime celebrazioni, ancora oggi festeggiano Ognissanti in primavera, la Domenica successiva alla Pentecoste. L’influenza del culto di Samhain non fu, tuttavia, sradicata e per questo motivo la Chiesa aggiunse, nel X secolo, una nuova festa: il 2 Novembre, Giorno dei Morti, dedicato alla memoria delle anime degli scomparsi.

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Dall’Irlanda agli Stati Uniti Verso la metà del XIX secolo, l’Irlanda fu investita da una terribile carestia, ancor oggi ricordata con grande partecipazione dagli irlandesi. In quel periodo per sfuggire alla povertà, molte persone decisero di abbandonare l’isola e di tentar fortuna negli Stati Uniti, dove crearono, come molte altre nazionalità, una forte comunità. All’interno di essa venivano mantenute vive le tradizioni ed i costumi della loro patria, e tra di essi il 31 Ottobre veniva celebrato Halloween.

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Ben presto, questa usanza si diffuse in tutto il popolo americano, diventando quasi una festa nazionale. Più recentemente, gli Stati Uniti grazie al cinema ed alla televisione hanno esportato in tutto il mondo i festeggiamenti di Halloween, contagiando anche quella parte dell’Europa che ne era rimasta estranea. In moltissimi film e telefilm spesso appaiono la famosa zucca ed i bambini mascherati che bussano alle porte.

E molti, infine, sono i libri ed i racconti horror che prendono Halloween come sfondo o come spunto delle loro trame.

Negli Stati Uniti Halloween ha perso i suoi significati religiosi e rituali, ed è diventata un’occasione per divertirsi e organizzare costosi e allegri festeggiamenti.

Pare che ogni anno gli Americani spendano due milioni e mezzo di dollari in costumi, addobbi e feste per il 31 ottobre!

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La nostra Festa dei Morti… in Sicilia

La “Festa dei Morti” in Sicilia è una ricorrenza molto sentita, risalente al X secolo, viene celebrata il 2 novembre per commemorare i defunti. Si narra che anticamente nella notte tra l’1 ed il 2 novembre i defunti visitassero i cari ancora in vita portando ai bambini dei doni. Oggi questi doni vengono acquistati dai genitori e dai parenti nelle tradizionali “fiere”, che si svolgono in molte parti della Sicilia. Qui vi si trovano bancarelle di giocattoli e oggetti vari da donare ai bambini, che vengono poi nascosti in casa e trovati da quest’ultimi, al mattino presto, con una sorta di caccia al tesoro. Oltre a giocattoli di ogni sorta, esiste l’usanza di regalare scarpe nuove, talvolta piene di dolcetti, come i particolari biscotti tipici di questa festa: i crozzi ‘i mottu (ossa di morto) o i pupatelli ripieni di mandorle tostate, i taralli ciambelle rivestite di glassa zuccherata, i nucatoli e i Tetù bianchi e marroni, i primi velati di zucchero, i secondi di polvere di cacao. Frutta secca e cioccolatini, accompagnano ‘U Cannistru’, un cesto ricolmo di primizie di stagione, frutta secca altri dolciumi come la frutta di martorana ei Pupi ri zuccaru statuette di zucchero dipinte, ritraenti figure tradizionali come i Paladini. Tradizione esclusivamente palermitana, vengono chiamati “pupi a cena” o “pupaccena”, per via di una leggenda che narra di un nobile arabo caduto in miseria, che li offrì ai suoi ospiti per sopperire alla mancanza di cibo prelibato. In alcune parti della sicilia viene preparata la muffoletta, pagnottella calda appena sfornata “cunzata”, la mattina nel giorno della commemorazione dei defunti, con olio, sale, pepe e origano, filetti di acciuga sott’olio e qualche fettina di formaggio primosale.

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La giornata prosegue con la visita al cimitero dove riposano i loro defunti più vicini e più cari. In questi giorni e precisamente il 31 ottobre, vigilia della festa di Tutti i Santi, si celebra la festa di Halloween. Festa popolare di tipo pagano, importata dall’America, in cui sin dal tardo pomeriggio e fino a notte fonda i ragazzini organizzano party, balli e gare, indossano maschere macabre e mostruose e vanno in giro con cestini chiedendo dolcetti ai vicini di casa che usano lasciare cibo e doni fuori, sulle porte, o cestini ricchi di prelibatezze collocate, non fuori, ma all’interno delle abitazioni. Sempre per le anime dei defunti si intagliano delle rape per introdurvi candele illuminate. La zucca, contiene dei semi, e per questo si ricollega ad un significato di abbondanza e fertilità, e viene utilizzata per allontanare le anime dei morti. Tali usanze sopravvivono in alcune località della Sicilia, dove i “morti” sono soliti uscire durante la loro festa e compiendo dei percorsi antichi donare regali ai bambini. Ad Erice, i defunti escono dalla Chiesa dei Cappuccini, a Cianciana in provincia di Agrigento, escono dal Convento di S. Antonino dei Riformati; a Partinico, presso Palermo, indossano un lenzuolo e, a piedi scalzi recando una torcia accesa e recitando litanie, percorrono alcune strade cittadine. Anche nel catanese, e per la precisione ad Acireale, durante la ricorrenza dei morti si usa che girino per la città indossando un lenzuolo funebre, e rubando i doni ai venditori per poi darli ai bambini.

Gli appuntamenti

Fiera dei Morti in Sicilia – L’1 ed il 2 novembre per la Festa di Ognissanti e della commemorazione dei defunti, come da tradizione, fiere, mercatini, mostre ed esposizioni in tutta la Sicilia 29 ottobre / 02 novembre

Festa dell’Iris e dell’Arancino a Tremestieri Etneo – Tradizionale appuntamento autunnale con mercatino dei morti e degustazione del goloso dolce fritto ripieno di creme. 31 ottobre / 04 novembre

Sagra della Vastedda a Capaci – La tradizionale sagra si svolge annualmente durante la festa della commemorazione dei defunti. Degustazione della tipica pagnotta, condita in vari modi. 01 novembre

Notte di Zucchero a Palermo – Una grande festa popolare in cui la nostra Palermo si riapproprierà di una delle più antiche tradizioni della nostra storia: la Festa dei Morti. 02 novembre

Notte di Zucchero a Catania – Festa per bambini con laboratori e favole sui passi della tradizione siciliana. Giochi, attività ricreative, spettacoli musicali e teatrali. 02 novembre

Sagra dei dolci tipici dei Morti a Pedara – A Pedara la Festa dei Morti si celebra con la Sagra dei dolci tipici dei Morti, dolci specialità siciliane. Troverete biscotti bersaglieri, Rame di Napoli, Totò, biscotti Regina, ‘Nzuddi, Ossa dei morti e Mustazzoli data non confermata

Sagra dell’Iris e dell’Artigianato a Pedara – Sagra dell’Iris e dell’Artigianato, degustazioni dei deliziosi iris, veri protagonisti, e tradizionale Mercatino dei morti. data non confermata

30 Ottobre 2018

Autore:

redazione


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