HANAMI – “Scrivo per necessità, la musica mi aiuta a sfogarmi”
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HANAMI – “Scrivo per necessità, la musica mi aiuta a sfogarmi”

Intervista realizzata da Giulia Quaranta Provenzano

Oggi la nostra collaboratrice Giulia Quaranta Provenzano ci propone l’intervista all’autrice e cantautrice pop Hanami. Proveniente da Ferrara, dopo una buona esperienza come cantante della band Nameless, la giovane ha attualmente intrapreso un percorso più personale da solista – firmando il suo primo contatto discografico con la label indipendente, nonché anche Music & Digital Academy, Isola degli Artisti.

Buongiorno! Al secolo Giulia Guerra, sei nota come cantautrice con lo pseudonimo Hanami. Ti domando dunque subito qual è il cosiddetto motore interiore che ti ha portato a intraprendere questo tuo viaggio nella musica e ciò in relazione anche al nome d’arte che hai scelto. “Buongiorno Giulia, la mia passione per la musica è nata quando ero piccola. Mi è sempre piaciuto ascoltarla e piano piano ho iniziato a strimpellare alcuni strumenti fino, poi, ad arrivare a scrivere le mie prime canzoni. Ho cominciato appunto a scrivere testi quando mi sono resa conto che avevo necessità di comunicare le mie emozioni. Ho scelto il nome Hanami perché volevo che simboleggiasse un momento di rinascita personale e artistica – avevo difatti appena chiuso un progetto durato tre anni, che è stato sicuramente molto importante per me, e cercavo un nome che rappresentasse proprio il mio ricominciare da zero”.

La parola giapponese HANAMI letteralmente significa “osservare i fiori (di ciliegio)” e tale è il nome della festa che appunto in Giappone dedicano alla contemplazione della fioritura dei ciliegi, sakura, simbolo della caducità della vita e del suo grande valore. Ebbene, in tutto ciò, cosa rappresenta per te la bellezza e cosa la musica e quale ritieni che sia il loro principale pregio e potere? “È difficile dare una spiegazione della bellezza, essa è un concetto talmente soggettivo e personale che fatico a trovare un significato universale. Per quello che mi riguarda, però, posso dire che la beltà è qualcosa che mi fa stare bene e la musica è bellezza totale. Scrivo canzoni quando ne sento la necessità, tendo a farlo quando ho qualcosa dentro di me che mi appesantisce. Scrivere infatti mi aiuta a sfogarmi. Solitamente parto da un giro di pianoforte e trovo la melodia e, di conseguenza, poi aggiungo le parole”.   

Quale ipotizzi che sia la tua peculiarità in quanto creativa e cantante e quale supponi che sia la caratteristica più apprezzata da coloro con i quali collabori, nonché dai tuoi ascoltatori? “Credo che le persone che mi ascoltano sentano che nelle mie canzoni c’è davvero del vissuto e che si rispecchino anche in esse, che si sentano capite. Io ho sempre desiderato lavorare a contatto con la musica, non mi vedrei proprio a fare altro”.

L’ambiente geografico e sociale (compreso quello familiare) e l’epoca in cui vivi, ma altresì i primi input ricevuti durante l’infanzia, quanto e in che modo sono stati o no fonte di ispirazione e determinanti per la tua artisticità? Non essere sempre supportati credo che, da una parte, alimenti la fame di raggiungere i propri obiettivi. Ho sempre pensato che fosse necessario lavorare duramente per dimostrare a chi non credeva in me che si sbagliava e anche, nei miei momenti no, per dimostrarlo a me stessa. La mia famiglia mi ha immancabilmente supportata, soprattutto mio fratello… che, tra l’alto, si occupa delle produzioni dei miei brani”.  

C’è qualche tuo collega che stimi particolarmente e con il quale saresti entusiasta di lavorare? E cosa ne pensi del Festival di Sanremo 2023, c’è stato qualcuno che ti ha favorevolmente colpito e – in caso affermativo – come mai? “Ci sono vari artisti con cui mi piacerebbe molto collaborare, se dovessi fare un nome probabilmente direi Coez. Del Festival di Sanremo di quest’anno, mi ha colpita molto Marco Mengoni ma di lui e del suo talento sono praticamente certa e sono contenta della sua vittoria”.                                           

Quale ruolo ti sembra che giochi e quale ti piacerebbe avesse l’immagine visiva nella società e nel veicolare significati nei più differenti ambiti e campi dell’esistenza? “Credo che, piano piano, l’immagine visiva stia diventando sempre meno rilevante. Soprattutto la mia generazione sta giocando molto sull’essere se stessi ed essere “diversi” e, secondo me, questo è ciò che permetterà di eliminare ogni tipo di discriminazione e stereotipo”.

Che cosa ne pensi dei talent show ma altresì dei social network e quale utilizzo ne fai tu dei secondi? “Credo che i talent show siano un mezzo veramente potente per farsi conoscere in fretta, ma attualmente non li considero un percorso adatto a me. I social sono molto importanti e sono accessibili a tutti e per questo motivo li preferisco rispetto ad altre strade. I social ossia, tramite semplici video, permettono per l’appunto di farsi conoscere”.

Infine, prima di salutarci, vuoi condividere con noi quali sono i tuoi prossimi progetti e talune eventuali novità in anteprima? Posso solo anticipare che tra qualche mese vedrà la luce il mio primo album e sono veramente molto emozionata. Non vedo l’ora, perché per me significa davvero tanto. È la conclusione di un viaggio e, allo stesso tempo, l’inizio di uno nuovo”. 

21 Aprile 2023

Autore:

redazione


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