I LIBRI DELLA BEFANA – Finita la festa… per ricordarla sempre
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I LIBRI DELLA BEFANA – Finita la festa… per ricordarla sempre

befana-L-BOlkQtDa uno zapping veloce in rete – o navigazione in internet come si è soliti dire . piacevolmente si trova una letteratura sulla Befana non solo legata al mondo dei bimbi e delle filastrocche ( per questi vedere anche http://www.donnaclick.it/fotogallery/1124-2/libri-sulla-befana-bambini.htm)

 

Scegliamo fra tutti il volume L’incanto e l’arcano: per un’antropologia della Befana dei fratelli Claudia e Luigi Manciocco ( Armando Editore – Roma 2006, pp.224), un saggio che approfondisce lo studio del personaggio della Befana, sempre in relazione al culto degli antenati, analizzandone alcuni aspetti storici che non erano stati finora affrontati, e tentando di seguirne l’evoluzione nei secoli, dalle Befanate tradizionali ai cortei di maschere, fino ai Misteri Sacri medievali e al legame con le seguaci del culto di Diana e i miti lunari. Elementi primordiali, come il fuoco, l’acqua, la terra, gli astri, il nesso con le piante e gli animali, il mondo infantile e i rituali collegati, appaiono motivi fondamentali nella struttura della festa e nell’analisi di questa figura, così nota, eppure per molti versi ancora misteriosa, che continua ad attrarre la curiosità e la fantasia di molti, anche attraverso i nuovi media e la tecnologia informatica.

Ed ancora:Racconti sulla Befana di Luciano De Crescenzo, di Achille Campanile, di Gianni Rotari.

Secondo il racconto popolare, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchia.

Malgrado le loro insistenze, affinché li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. In seguito, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci.

Così si fermò ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù.

Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare.”

(Tratto da: Wikipedia):

befana-L-surQ9kLa Befana in Sicilia.

L’Epifania è una festa molto sentita in alcuni centri della Sicilia. “A Vecchia” è la protagonista della notte di San Silvestro in un piccolo paese della provincia di Palermo, Gratteri. Essa si ritiena abiti in una grotta , detta Grattara, ubicata in un monte di fronte al centro abitato. La sera del 31 gennaio, “a vecchia”, avvolta in un lenzuolo bianco e a dorso di un asino si dirige, tra la gioia dei bambini ed il vociare degli adulti, verso l’abitato, dispensando durante il cammino regali, caramelle e i “turtigliuna”, dolci tipici locali a base di mandorle, noci, nocciole e frutta secca.

Il suo arrivo in piazza è accolto dallo scoppio di petardi e di mortaretti, che preludono alla Vanniata di festi di l’annu, pubblico “processo”, dal taglio fortemente ironico, di tutti i fatti, locali e nazionali, più rilevanti dell’anno.

Allo scoccare della mezzanotte un brindisi collettivo saluterà l’arrivo del nuovo anno.

A Messina, nel quartiere Bordonaro, il giorno dell’Epifania nella piazza principale viene allestito “u ‘pagghiaru “, formato da una pertica alta nove metri circa e rivestita di rami di corbezzoli, agrumi, ciambelle di pane azzimo e cotone, che simboleggia un abete natalizio, sulla cui cima si trova una croce alta due metri, abbellita con frutta, nastri, ciambelle e forme di pane, che rappresenta il premio per i 14 partecipanti che la sera dell’Epifania, dopo la celebrazione della Santa Messa si arrampicheranno per aggiudicarsela. I festeggiamenti folkloristici si concludono con una pantomima sull’eterna lotta tra l’uomo e le insidie della natura, rappresentazione che prende il nome in dialetto “U’ cavadduzzu e l’omu sabbaggiu” e che viene effettuata da due maschere.

A Mussomeli, in provincia di Caltanissetta si rappresenta l’arrivo dei tre Magi, cui segue la processione del simulacro di Gesù Bambino. Particolarmente sentita è l’Epifania nei paesini del palermitano la cui popolazione è prevalentemente di origine albanese: Contessa Entellina, Mezzojuso e Piana degli Albanesi.

Qui i festeggiamenti sono molto simili e sia la cerimonia religiosa nella Chiesa Madre, che le rappresentazioni nella piazza principale simboleggiano il battesimo di Gesù.

Il Celebrante immerge per tre volte una croce nella vasca e alla terza immersione viene liberata una colomba, che simboleggia la discesa dello Spirito Santo.

Interessante, da leggere con attenzione,  il saggio sull'”epifania”, ma che va ben oltre, di Bent Parodi di Belsito (di Bent Parodi di Belsito  www.vivienna.it)

7 Gennaio 2012

Autore:

admin


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