Ars in scadenza. In ottobre le elezioni che rinnoveranno l’assemblea di sala d’Ercole. Tutto quello che hanno fatto e, spesso, non fatto i novanta deputati siciliani. Un promemoria per scegliere bene sulla scheda elettorale
Basta andare sul sito e cliccare sul nome, scegliendo nell’elenco di seguito riportato.
Raffaele Lombardo
Francesco Cascio
Adamo Giulia
Ammatuna Roberto
Ardizzone Giovanni
Apprendi Giuseppe
Arena Giuseppe
Aricò Alessandro
Barbagallo Giovanni
Beninati Nino
Bosco Antonino
Campagna Alberto
Buzzanca Giuseppe
Bufardeci Titti
Calanducci Francesco
Bonomo Mario
Cappadona Nunzio
Cascio Salvatore
Caputo Salvino
Cimino Michele
Caronia Marianna
Cracolici Antonello
Corona Roberto
Cordaro Salvatore
Colianni Paolo
Cristaudo Giovanni
D’Agostino Nicola
De Benedictis Roberto
Currenti Carmelo
D’Asero Antonino
De Luca Cateno
Di Mauro Giovanni
Di Benedetto Giovanni
Digiacomo Giuseppe
Dina Antonino
Donegani Miguel
Federico Giuseppe
Falcone Marco
Ferrara Massimo
Faraone Davide
Fiorenza Cataldo
Formica Santi
Greco Giovanni
Forzese Marco
Galvagno Michele
Gennuso Giuseppe
Gentile Luigi
Giuffrida Salvatore
Guicciardi Baldassarre
Incardona Carmelo
Lentini Salvatore
Laccoto Giuseppe
Leanza Lino
Leanza Edoardo
Leontini Innocenzo
Lupo Giuseppe
Limoli Pippo
Maira Rudy
Marrocco Livio
Marinello Vincenzo
Lo Giudice Giuseppe
Mancuso Fabio
Marziano Bruno
Mattarella Bernardo
Mineo Francesco
Minardo Riccardo
Marinese Ignazio
Musotto Francesco
Nicotra Raffaele
Oddo Camillo
Panarello Filippo
Picciolo Giuseppe
Panepinto Giovanni
Parlavecchio Mario
Pogliese Salvatore
Raia Concetta
Ragusa Orazio
Rinaldi Francesco
Romano Fortunato
Ruggirello Paolo
Savona Riccardo
Scammacca della Bruca Guglielmo
Scilla Antonino
Speziale Calogero
Scoma Calogero
Spampinato Giuseppe
Termine Salvatore
Vitrano Gaspare
Torregrossa Raimondo
Vinciullo Vincenzo
Un vero e proprio riepilogo raccontando più o meno brevemente i profili dei singoli deputati che spesso hanno storia politica da raccontare ma altrettanto non brillano per interventi.
Certamente non si “ammazzano” di fatica nel loro ruolo di legislatori.
Abbiamo segnato per ciascuno i disegni di legge, le interpellanze, gli ordini del giorno, le mozioni e le interrogazioni in cui si sono impegnati come primi firmatari, alla ricerca dunque delle battaglie che hanno voluto personalmente intraprendere.
E non stupisca se ci sono deputati che per un’intera legislatura non hanno vergato un singolo atto.
Capita. Sui motivi ci sarebbe da interrogarsi. Ma il quadro che rimanda a questo affresco di legislatura che si vuole proporre ai lettori alla vigilia di un generale e bipartisan “Tutti a casa” è anche quello preoccupante e drammatico del numero di deputati coinvolti in inchieste giudiziarie.
Si va dall’abuso d’ufficio al peculato, dalla concussione all’intestazione fittizia di beni fino al voto di scambio: 26 deputati sotto indagine.
Alcuni agli arresti, altri in carica nonostante l’onta delle manette e in attesa del giudizio.
Non è una bella carta da spendere ma alcuni di questi rappresentanti dei cittadini siciliani sono certi di doversi ripresentare alla prossima tornata elettorale.
Non mancano neppure i casi eclatanti di spreco: come quello del Comitato per la qualità della legislazione, un organo parlamentare che si occupa di dare un «parere sulla qualità dei testi legislativi con riguardo alla loro omogeneità, alla semplicità, alla chiarezza e proprietà della loro formulazione».
A comporla sono il presidente Orazio Ragusa dell’Udc, i vicepresidenti Ignazio Marinese e Giovanni Panepinto, Pdl e Pd, e i componenti Giovanni Greco, Mps, Giacomo Di Benedetto e Giuseppe Lupo, Pd, Vincenzo Vinciullo, Pdl, Salvatore Lentini, Udc, e Cateno De Luca, Gruppo misto.
Per 60 minuti circa di riunione divisa in tre convocazioni – è stato conteggiato – i componenti della commissione hanno incassato una indennità di 3 mila euro.
Se non è spreco, questo!
E poi ci sono gli onorevoli più “caratteristici”, gli ondivaghi – da un partito all’altro -, i chiacchieroni e i fannulloni.
Un perfetto caleidoscopio dei vizi e delle virtù della società siciliana.
Solo che l’Ars dovrebbe essere rappresentativa della parte migliore della nostra società, seppure confusa e in crisi.
Di certo c’è che adesso il cerino, ovvero la matita elettorale, torna a noi. A noi elettori: a ognuno la sua scelta.
E che sia buona.
Elena Di Dio