La responsabile della Casa di Riposo “S.Paolo” struttura residenziale per anziani di San Filippo del Mela, con 80 posti letto, aspetta risposte ufficiali dopo aver effettuato una richiesta urgente per l’effettuazione di tamponi diagnostici per il COVID19
Storie da raccontare in attesa di risposte
In considerazione delle ultime evidenze scientifiche, dei suggerimenti che vengono dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dal prof. Paolo Galli, primario infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano, dal prof. Walter Ricciardi, consulente del ministro della Sanità e membro del comitato esecutivo dell’OMS, dal prof. Paolo D’Ancona, epidemiologo dell’Istituto Superiore di Sanità, è evidente che l’effettuazione dei tamponi diagnostici per COVID19 rappresenta uno “strumento di sanità pubblica”, dunque utile per la prevenzione della diffusione dell’infezione, e gli stessi devono essere, pertanto, effettuati non solo nei soggetti sintomatici ma, in particolare, negli asintomatici, come il personale sanitario, i dipendenti di case di riposo, delle carceri, dei supermercati e negozi alimentari, che per motivi di lavoro possono trovarsi a diffondere, non consapevoli, l’infezione da COVID19.
Partendo da queste premesse ma anche da quanto avvenuto recentemente a Messina è scattata la richiesta per l’effettuazione di tamponi diagnostici per il COVID19 sia agli anziani ospitati che a tutti i dipendenti della suddetta struttura, finalizzati a ridurre al minimo il rischio di diffusione all’interno della stessa, come già verificatosi in altre case di riposo, anche della provincia di Messina.
Si tratta di una scelta strategica che oggi in Sicilia – si legge nella nota della titolare della struttura – potrebbe permettere il contenimento significativo della diffusione dell’infezione da COVID19 e mi auspico che tali scelte di politica sanitaria siano imminenti.
Una nota inviata sia alla “politica” regionale, istituzionale e deputazione locale, che ovviamente dopo aver coinvolti ivertici dell’Asp, è stata girata anche alla Prefettura
Ancora in attesa di risposte ufficiali, i responsabili del Centro rivolgendosi alla stampa aspettano direttive su come comportarsi ed intanto si blindano.