E’ un inedito dipinto di Casimiro Piccolo, stilisticamente sta in mezzo tra i disegni giovanili e la serie più famosa degli acquerelli visionari, è riapparso, durante la sistemazione del vecchio archivio, da un vocabolario utilizzato dai giovani Piccolo. Una sorpresa per tutti.
Per molti viste le vicende degli ultimi giorni quasi un “segno del destino”.
Di fatto il disegno, splendido, era “apparso” da qualche mese e faceva bella vista di se, in attesa di una presentazione ufficiale, negli uffici della Villa dove il Barone viveva insieme al fratello poeta Lucio Piccolo e alla sorella Agata Giovanna.
Sistemato, incorniciato, a sua guardia c’era Carmelo Germanà – l’amministratore dell’ente – , che lo proteggeva dai giornalisti curiosi, impedendone di fotografarlo, in attesa del tempo della sua presentazione.
Ma soffermandosi a guardarlo si intuiva subito, restando affascinati, della sua preziosità.
Si tratta di un acquerello di straordinaria importanza.
Cronologicamente sarebbe l’antesignano dei cosiddetti “acquerelli magici” dipinti dal barone Piccolo di Calanovella e segna il passaggio da quelli giovanili, conservati in una splendida carpetta, che anni fa venne realizzata dalla Fondazione.
Un assegnazione del disegno, in quanto non ha data, ricavabile dallo stile. Infatti qui Casimiro passa dai paesaggi e dai ritratti alle fantasia della sua mente, inventandosi, con la maturità, un personalissimo quanto magico universo simbolico.
A rendere nota la scoperta dell’acquerello, simbolo nel simbolo, è stato il presidente della Fondazione, l’avvocato Giuseppe Benedetto, nel giorno in cui ha annunciato l’imminente chiusura di questo scrigno del sapere e dell’arte per protesta nei confronti delle lentezze burocratiche della Regione Siciliana.
Il soggetto raffigurato è il Dio Pan, che suona il flauto e sta seduto su una roccia.
Ma emergono dal disegno già altre figure, in uno stile unico e inconfondibile: un rospo, funghi ed un ambiente che poi riempirà di simboli, figure mitiche, elfi, fatine, gnomi e altri spiriti elementali che il barone incontrava durante le proprie passeggiate notturne nel bosco della Villa di Capo d’Orlando.
Questo acquerello ora diverrà il 36 tra quelli magici, anche se altri acquerelli della maturità a sfondo esoterico sono custoditi presso collezionisti in diverse parti d’Italia.
Fioccano le richieste di musei italiani – e non solo – per poter esporre il prezioso manufatto artistico.
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