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“La straordinaria adesione, ben oltre il 90 per cento, allo sciopero indetto dalla Fnsi ha dimostrato che c’e’ un problema enorme posto dal ddl, fatto di censura preventiva attraverso carcere per i giornalisti e pesanti multe per gli editori, che va ben oltre qualsiasi considerazione di natura corporativa. Pochissimi giornali erano in edicola ieri ma tutti nei loro commenti sulle motivazioni dello sciopero hanno ammesso che il testo di legge Alfano e’ sbagliato”. E’ il commento della segreteria della Fnsi al risultato della giornata di silenzio, svoltasi ieri, lo sciopero piu’ partecipato della categoria degli ultimi 15 ani. Una giornata del silenzio dell’informazione che secondo la Fnsi “e’ stata fragorosa. La protesta per un disegno di legge, quello sulle intercettazioni, che penalizza e vanifica il diritto di cronaca, impedendo a giornali e notiziari (new media inclusi) di dare informazioni sulle inchieste giudiziarie, comprese quelle della grande criminalita’ degli affari sporchi, oggi piu’ di ieri non puo’ essere ignorata dal Governo e dal Parlamento. Le ragioni del no al ddl risultano, dunque, unificanti per la professione giornalistica e assai allarmanti per i cittadini, che hanno mostrato sensibilita’ e indignazione nelle tante manifestazioni svolte in Italia e all’estero. Tutto cio’ sia nei comportamenti collettivi di ieri davanti alle edicole, quasi vuote dei giornali, sia davanti ai silenzio delle tv, radio e per la prima volta della rete web”. .(AGI)
INTERCETTAZIONI – Fnsi, “fragorosa adesione a sciopero, oltre 90%”

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