La denuncia per gli scempi sui fondali dell’area pmarina di Tindari, causati dai bombolari, da parte delle associazioni subacquee
denunciano le pesca con le bombole sui fondali dell’area protetta
Usare le bombole per pescare è vietato ed è perseguito penalmente.
A dirlo chiaramente è Tony Ricciardo che denuncia gli scempi computi dai “bombolari” senza scrupoli.
“Da quando è stata istituita, l’area marina protetta di Milazzo, chi da sempre faceva bracconaggio in quella zona, si sta spostando in altri spazi marini, come gli scogli di Patti, la fossa di Capo Calavà e la secca del Tindari – racconta Tony Ricciardo, subito dopo la sua ultima immersione sulle secche del Tindari, aggiungendo – Quest’ultima fino a poco tempo fa, quasi inviolabile per gli apneisti, è ora presa di mira da delinquenti “bombolari”, senza scrupoli nel creare danni irreparabili alla flora e fauna marina”.
I sub attenti e amanti della natura sottomarina si ritrovano insieme, oggi nella richiesta di maggiore attenzioni, del bisogno di una campagna di sensibilizzazione per richiedere l’osservanza delle regole, delle leggi, ma soprattutto ma un maggior rispetto per la natura e per l’habitat marino.
“Dobbiamo sensibilizzare i vari diving della zona – spiega Tony Ricciardi, sub e amante della natura, tra i primi a denunciare lo scempio – ed anche le associazioni subacquee e i pescatori professionisti. Invitando tutti a denunciare questi criminali che si immergono e pescano con l’aiuto delle bombole d’ossigeno, anche perché la pesca con questo sistema è vietata e perseguita penalmente”.
“Quanto sta succedendo sui nostri fondali, con un netto incremento da qualche paio di mesi forse è dovuto anche alla situazione attuale – osserva Ricciardi – forse c’è chi ha perso il lavoro e si dedica al bracconaggio, ma questo non vuol dire che crea un danno enorme all’ecosistema marino”. Bisogna controllare ed evitare la devastazione della fauna marina.
I sub, al rientro di un’escursione fotografica, ieri hanno documentato, riprendendo i fondali della secca del Tindari i danni arrecati alla fauna marina. Loro li definiscono, senza remore, “bastardi bombaroli dilettanti”. Le foto documentano una vera e propria strage , un’atrocità immane, perpetrata ai danni di cernie, musdee e pure a una grossa murena lasciata agonizzante sui fondali.
“Atti vili -l’ha definito Tony Ricciardi – compiuti da chi non rispetta la natura e dunque se stesso”.